Maserati e Romelu Lukaku viaggiano assieme nel segno dell'audacia
“Maserati mi somiglia, perché unisce potenza e passione. Sono felice di rappresentare un brand italiano così storico e prestigioso” confessa Romelu Lukaku. Controllo in corso, ambizione, serietà, mentalità pazzesca, volontà di migliorarsi e di eccellere sempre: una comunione di valori e di intenti che non poteva che culminare nel matrimonio appena celebrato tra il nazionale belga e Maserati. Perché: “Tutti giocano a calcio, ma non tutti hanno l’opportunità di diventare il migliore della propria generazione”.
A bordo della sua Levante Trofeo, fra le strade di una Milano magica come dentro una boule de neige, ripercorrendo i ricordi del bambino pieno di speranze, poi giovane promessa con una carriera da predestinato sui campi di calcio più importanti del mondo, Romelu Lukaku è a suo agio come con le scarpette chiodate sul manto verde di San Siro, nessuna paura di accelerare o affrontare il tunnel che porta allo stadio, come zero è l’indecisione su come tirare il fatidico calcio di rigore, che non sarà il giudizio definitivo sulle qualità del calciatore moderno di cui canta De Gregori nella celebre canzone ma di sicuro stabilisce la linea tra coraggio e timore, dà forma sensibile all'audacia che sposta l'asticella sempre un po' più in alto, individua nuovi e più prestigiosi traguardi, migliora la performance.
Fisico potente e agilità fenomenale, eleganza e tecnica, velocità e determinazione, doti che si accoppiano alla perfezione con un SUV che ha un motore V8 Twin Turbo a benzina con iniezione diretta GDI, prodotto presso lo stabilimento Ferrari di Maranello, seguendo le specifiche di Maserati, e raggiunge la velocità massima di 302 km/h: una potenza prorompente sprigionata da muscoli a 580 CV a 6.750 giri/minuto con una coppia massima di 730 Nm.