Natalie Portman, l'unica vera attrice anti-diva di Hollywood
Quando il cinema è solo un lavoro e le cose importanti nella vita sono altre.
L’aura di Natalie Portman è senza tempo. L’attrice americana nata a Gerusalemme nel 1981 compie oggi 43 anni nella grazia della sua bellezza a tutto tondo. Da quel debutto a soli tredici anni nel film Léon nel 1994 a Closer, V per Vendetta, la saga di Star Wars e Black Swan, non ha mai perso la barra dell'equilibrio etico, mentale e, naturalmente, anche di quello fisico. Non assetata di successo a tutti i costi, quanto curiosa di entrare nelle storie degli altri in nome della scoperta e dell’arricchimento culturale, è forse una mosca bianca che cerca di sopravvivere nel sistema mastodontico e anche un po’ tossico dello showbiz cinematografico internazionale. A risuonare nel curriculum di Natalie Portman, non sono solo i film ma tutto il resto al di fuori. L’attrice, socialmente attiva fin dall'infanzia, ha un CV da attivista di tutto rispetto. Se sin da ragazzina ha preso parte a una compagnia teatrale ambientalista chiamata World Patrol Kids, nel tempo è stata nominata Ambasciatrice della Speranza per FINCA International, un ente che aiuta le donne in povertà dando loro accesso a prestiti commerciali; ambasciatrice per l'infanzia ONU nonché membro del movimento OneVoice. È chiaro quanto il cinema c'è ma è solo una parte della sua meravigliosa esistenza. Cover star del numero di maggio del L'Officiel Italia, debutta nel formato televisivo con AppleTV+ in Lady in the Lake, mentre sta girando Fountain of Youth, il nuovo film di Guy Ritchie.
Della vita di Natalie Portman, potremmo anche sottolineare il marito Benjamin Millepied da cui si è separata nel 2023, e dei presunti nuovi flirt, tipo di Paul Mescal, l'ultimo alle cronache, ma sarebbe davvero residuale nel tratteggio che vorremmo fare di lei.
Dalla sua altezza, Natalie Portman (1,60) ne ha fatto una forza. Hershlag, questo il suo vero cognome preso in prestito dalla nonna paterna da nubile, quando si è trovata all'aeroporto di per il terzo prequel di “Star Wars”, un funzionario della dogana le ha chiesto se stesse viaggiando con un tutore. Nevermind. Il passaggio più importante riguarda altro. Pare sia dotata di un QI notevole di 140 punti che le consente ad esempio di parlare con estrema facilità ben sei lingue diverse. Portman sa comunicare in ebraico, inglese, francese, tedesco, giapponese e spagnolo con grandi avanzamenti anche nell’arabo. E non è poco. Basti pensare che la sua tesi di laurea intitolata “A Simple Method To Demonstrate the Enzymatic Production of Hydrogen from Sugar” scritta insieme ai colleghi Ian Hurley e Jonathan Woodward, è stata inclusa nell'Intel Science Talent Search ed è disponibile nell'Astrophysics Data System di Harvard. Mentre nel 2002 è stata pure co-autrice di uno studio sulla memoria intitolato "Frontal lobe activation during object permanence: data from near-infrared spectroscopy". Scoperta da un beauty scout della Revlon cosmetics quando aveva solo nove anni mentre si trovava in una pizzeria, quando le fu prospettata la possibilità di fare la modella rifiutò preferendo la recitazione. Ecco cosa significa vederci lungo e avere le idee piuttosto chiare. Va bene l'esposizione, ma diamole un senso.
Natalie Portman non è solo una lettrice accanita
Attrice vincitrice di un Oscar, femminista schietta, attivista per i diritti degli animali e co-fondatrice della squadra della National Women's Soccer League Angel City Football Club, nonché laureata ad Harvard. Natalie Portman è anche una vera appassionata di letteratura tanto da aver aperto su Instagram un account dedicato dal nome Natalie's Book Club da dove condivide, con recensioni appassionate e accurate, i libri che più le piacciono invitando i suoi follower a entrare nel dibattito. Ma non è tutto. È anche un'autrice. Nel 2020 è uscito negli Stati Uniti per Feiwel Friends un libro per bambini dal titolo abbastanza intuitivo, "Natalie Portman's Fables", una rilettura in chiave moderna delle favole per l’infanzia in versione inclusiva e ambientalista. Storie classiche della letteratura infantile come La Tartaruga e la Lepre, Il topo di città e il topo di campagna che diventano al femminile “La lepre e la tartaruga” e “La topina di città e il topino di campagna" mentre con i “I tre porcellini” Portman cerca di espandere i concetti di empatia, attenzione, premura e vera amicizia grazie alle dolci illustrazioni di Janna Mattia. In Italia il libro è arrivato un anno dopo, nel 2021, pubblicato da Sonda. Tra gli ultimi lavori dedicati all'infanzia annunciati, sarà anche la voce di uno dei personaggi di The Twits, il film d'animazione di Netflix basato sul libro Gli Sporcelli di Roald Dahl.
Natalie Portman look: perché le sue scelte estetiche sono anche etiche
Secondo Harper's Bazaar, Natalie è diventata vegetariana quando aveva solo otto anni. Da allora non ha mai cambiato idea. Nel 2007 crea addirittura un brand di scarpe vegan dal nome Té Casan realizzate nel rispetto dei diritti dell’ambiente e degli animali e dove il 5% del ricavato delle vendite viene devoluto in beneficenza. Un progetto virtuoso che però dura inaspettatamente quanto un gatto in tangenziale, poco più di un anno. I modelli però, a dire la verità, non erano nemmeno poi così discutibili. Per chi fosse interessato se ne trovano ancora in giro nei canali di reselling come la piattaforma di eBay. Testimonial dal 2011 della Maison Dior, tutto quello che indossa è creato per lei secondo parametri vegani. Inoltre la Portman ha prodotto e narrato il documentario sugli allevamenti industriali intitolato “Eating Animals” a sostegno della sensibilizzazione contro gli allevamenti intensivi. Da qui si evince quanto e soprattutto l'aspetto frivolo ed estetico della comunicazione della propria immagine pubblica venga gestito con estrema consapevolezza e coerenza.
Se tutto questo non fosse sufficiente citiamo tra le collaborazioni trasversali interdisciplinari l'apparizione nel video musicale di Paul McCartney My Valentine insieme a Johnny Deep. Portman si presta a raccontare il testo della canzone usando il linguaggio dei segni. Aggiungiamolo pure al suo carnet di poliglotta. E poi, non marginale nel cogliere quanto l'immaginario dell'attrice sia d'ispirazione alla creatività di altri, il gruppo alt-rock dei Team Sleep ha intitolato una ballata “Natalie Portman”. Poi però, all'uscita dell'album esordio del 2005, il gruppo ha cambiato il titolo in "Live from the Stage". Peccato.