Pop culture

Mattia Stanga, intervista al creator comedy di TikTok che coglie il mondo nei dettagli

Quell'accento bresciano è il suo filtro migliore e lui lo sa. Qui si racconta e spiega perché TikTok è il posto giusto al momento giusto

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Lo stile e lo Stanga pensiero su L'Officiel Italia

24 anni ancora da compiere. Bresciano, parlantina rapida e due occhi luminosi che ci vedono lungo. Chi è Mattia Stanga, la stellina tra i creator comedy di TikTok che in un anno ha saputo conquistarsi il pubblico più vasto e fluido dei social, è un ragazzo destinato a trovare presto la sua strada. Lo incontriamo a Milano per l'intervista in una serata organizzata dalla piattaforma leader nella creazione e condivisone di contenuti brevi su mobile e scoprire la review dell’andamento dell’anno 2021 appena concluso. Mattia Stanga presenta la serata insieme a Tasnim Ali e Khaby Lame, suoi colleghi creator, e sembra nato per stare su un palco con una cartellina in mano e un microfono ad archetto. Cosa dice il recap TikTok? Rivela numeroni che fanno riflettere. Milioni e miliardi di visualizzazioni e condivisioni con l’intrattenimento, l’educational, lo sport e tanta, tantissima musica. Perché TikTok è il luogo dove stare adesso, dove intrattenere, e intrattenersi senza troppe formalità, ne sofismi.  “È un posto fresco”, dice lui avvolto in un total look Etro dai toni chiari e speziati. 

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Mattia Stanga, nato per intrattenere

Nonostante l’accento bresciano sia una preoccupazione ricorrente, è la prima frase che dice non appena iniziamo a chiacchierare, Mattia sa benissimo che quella cadenza è e sarà uno dei suoi punti di forza più autentici. Aprire un account su TikTok durante la quarantena è stato per lui un salto nel buio. Un tipo di buio che non fa per nulla paura, anzi. Una volta annientato il preconcetto che TikTok fosse solo un luogo virtuale tutto balletti e lip sync, per fare quel salto ha preso pure la rincorsa. L’idea di far ridere e sorridere una audience più ampia della solita cerchia di amici e compagni di studi lo allettava parecchio. E come per tutte le opere prime di successo che si rispettano, in letteratura come nel cinema, la mossa giusta di un esordiente sta nel proporre qualcosa che conosce a fondo, contenuti rodati da maneggiare con facilità. Per Mattia sono state le parodie e le imitazioni dei professori, un repertorio collaudato nelle aule di scuola che gli avrà anche dato popolarità tra i compagni, ma procurato valutazioni bassine in condotta. Però dai, nessuno è perfetto.

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Dove si vede Mattia Stanga tra qualche anno?

Non avevo particolari aspettative di performance, ma dopo un anno ho avuto il boom di visualizzazioni. Come è successo? Ho capito che dovevo dare un'identità più precisa ai miei contenuti e così dalle imitazioni dei professori sono passato ai componenti della famiglia, per poi allargarmi alla parodia delle professioni. Cosa ho capito? Che abbiamo tutti gli stessi professori, le stesse mamme e gli stessi papà. Insomma, lo stereotipo è dappertutto e gli italiani sono un popolo dotato di humour pazzesco: notano le stesse cose che vedo io. E solitamente sono i dettagli." 

E a proposito di dettagli Mattia confida di essere un osservatore professionista. Lo è sempre stato. Ricorda che da bambino passava minuti concentrati ad osservare come la farmacista staccasse l’etichetta della medicina per applicarla per bene alla ricetta del medico. Dettagli che hanno contribuito a fissare quel ricordo, a mettere per sempre a fuoco la fotografia del momento e dunque aiutarlo a farla propria e a possederla. Replicarla con sarcasmo e ironia sarebbe stata solo questione di tempo. E dai professori e le professioni, sono arrivate anche le imitazioni degli animali, non ultima una lumaca. Metodo Stanislavskij 4.0.

Credevo di essere io il matto osservatore, invece siamo in tanti

Da dove arrivano le idee di Mattia Stanga? Dai suoi amici che lo whatsappano, dai followers in direct, dai genitori. Dalla vita di tutti i giorni. A lui però rimane ovviamente l'utima parola. D'altronde anche Woody Allen ha ammesso di trovare le ispirazioni per le sue storie collezionando ritagli di giornali con i fatti di cronaca più bizzarri dell'ascolto coatto delle conversazioni nei salotti esclusivi di Manhattan. Poi a Mattia servono solo 10 minuti per creare un contenuto TikTok, non scrive script ma immagina un canovaccio largo dentro cui muoversi agile. E ora che si è trasferito a Milano in una casa nuova, fa fatica a trovare l'angolo perfetto dove mettere in scena gli sketch. Ma lui è una macchina da guerra: da due anni produce senza sosta un contenuto al giorno. E non intende smettere.

Lo stile fluido di Mattia Stanga

Mattia è cresciuto a pane e Fichi d’India, Luciana Littizetto e la comicità di Teresa Mannino. Insomma è un figlio di Zelig e se gli chiedessero di partecipare alla prossima edizione di LOL uscirebbe dal gioco in tempo zero. A lui ridere piace davvero. Adora Katia Follesa, Brignano e Frank Matano. Di Annie Mazzola è fan e da poco sono diventati reciproci estimatori. Cosa gli piacerebbe fare da grande oltre a presentare il Festival di Sanremo? Calarsi nelle vite degli altri, quindi recitare. 

Mattia Stanga, Instagram e la moda

La collab di Prada e Mattia Stanga

Lo stile di Mattia Stanga è quello giusto per lui. Easy e fluido. Nel senso che non ne segue uno preciso ma lo cambia ogni giorno senza distinzioni di genere e palette. Il fucsia è tra i suoi colori mantra contro ogni pregiudizio degli abitanti di Borgosatollo. Tra i brand di riferimento spuntano Dior, Gucci, Etro e Jacquemus. Poi c'è Prada, un brand venerato con il quale Mattia ha collaborato con gratitudine in grande armonia e libertà. La domanda più importante però arriva adesso. Cosa insegna alla moda ingessata ed elitaria un social informale come TikTok? Semplice, risponde Stanga. I contenuti patinati alla lunga allontanano e i modelli spesso rimangono appunto modelli inarrivabili; ma se quel prodotto te lo racconto io con leggerezza e ironia, in modo easy, forse diventa più credibile e possibile. La moda ha colto le opportunità di poter abbracciare un pubblico differente, ma per farlo ha capito che serve slegarsi da linee guida troppo rigide per aprirsi invece a creatività alternative, quelle dei creators. Dove pare esserci ciò che tutti cercano, autenticità.

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