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Marina Ripa di Meana: una vita eclettica tra moda e attivismo

Nel 1996 posò nuda in occasione di una campagna contro l'uso delle pellicce, il claim recitava "l'unica pelliccia che non mi vergogno d'indossare". È Marina Ripa di Meana, uno tra i personaggi italiani più estrosi  di sempre. Nel giorno del suo compleanno, la sua eclettica esistenza: tra moda, arte ed attivismo.

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Marina Ripa di Meana, in uno scatto del fotografo italiano Umberto Pizzi.

Maria Elide Punturieri, meglio nota semplicemente come Marina - dopo il primo matrimonio Lante Della Rovere, e Ripa di Meana con il secondo - nasce a Reggio Calabria il 21 ottobre del 1941, ed oggi avrebbe compiuto 80 anni. Ritenuta una tra le personalità italiane più eclettiche di sempre, Marina Ripa di Meana è conosciuta principalmente per i suoi amori, per la sua estetica particolarmente eccentrica e per alcune delle sue battaglie sociali. L'imprenditore italiano Gianni Agnelli la definì donna più bella del mondo, difatti la sua bellezza ha conquistato uomini e donne per generazioni. La Ripa di Meana fu molto amica di scrittori ed intellettuali del passato, tra i tanti Alberto Moravia, che si mostrò sin da subito attratto ed estremamente interessato a conoscere sempre più i segreti romani. I segreti di una Roma bene - tra i ‘70 e gli ‘80 - che Marina Ripa di Meana, in quanto stilista di successo di un atelier in Piazza di Spagna, conosceva molto bene. Successivamente anche lei iniziò ad approcciarsi alla scrittura, scrivendo libri gialli e sentimentali. Tra le sue creature, senza alcun dubbio ricordiamo I miei primi quarant’anni, il suo romanzo biografico del 1984, in seguito film cult diretto dal regista italiano Carlo Vanzina nel 1989.

Scorri verso il basso per scoprire maggiori dettagli e curiosità sulla vita di Marina Ripa di Meana, uno tra i personaggi più interessanti della cultura popolare italiana

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Marina Ripa di Meana- foto di Umberto Pizzi
Carlo e Marina Ripa di Meana - foto di Umberto Pizzi
Marina Ripa di Meana - foto di Umberto Pizzi

Marina Ripa di Meana dedicherà interamente la sua esistenza all’arte, alla moda e all’attivismo. Non a caso, già agli inizi degli anni ‘90 inizierà a sostenere alcune cause sociali. Tra le tante iniziative, nel 1995 diventerà Ambasciatrice dell’IFAW, ovvero l’International Fund for Animal Welfare. Nel 1996 una speciale campagna contro l’uso delle pellicce segnerà uno tra i momenti più iconici della sua esistenza. Uno scatto ritraeva Marina Ripa di Meana in déshabillé, ed il claim recitava: "l'unica pelliccia che non mi vergogno d'indossare".

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Marina Ripa di Meana e Alberto Moravia - foto di Umberto Pizzi
Marina Ripa di Meana e Bettino Craxi - foto di Umberto Pizzi
Marina Ripa di Meana e Marco Pannella - foto di Umberto Pizzi

La particolare attitude di Marina Ripa di Meana era decisamente eccentrica, sia dal punto di vista caratteriale che estetico. Come dimenticare i suoi look stravaganti, non solo per gli eventi mondani ma anche nella quotidianità. Una donna estremamente moderna e libera, e soprattutto non banalmente frivola. Negli anni infatti sceglierà di sostenere - non solo quella animalista - svariate cause. Opponendosi alla chiusura dell’Ospedale di San Giacomo degli Incurabili e supportando la ricerca sul cancro, malattia di cui si ammalerà nel 2002.

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Marina Ripa di Meana, Gina Lollobrigida, Carla Fendi - foto di Umberto Pizzi
Marina Ripa di Meana e Marta Marzotto - foto di Umberto Pizzi

Marina Ripa di Meana morirà a Roma il 5 gennaio 2018 Roma, rilasciando - poco prima di morire - una lettera.

Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera ma mi è stato detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Posso essere assistita qui a casa, posso scegliere di intraprendere questo ultimo tratto di strada della mia vita tra i mie affetti più cari, i mie amici, il mio mondo. Ora so che non devo andare in Svizzera, vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. Anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, fatelo sapere.

- Marina Ripa di Meana

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Marina Ripa di Meana e Roman Polanski - foto di Umberto Pizzi
Marina Ripa di Meana - foto di Umberto Pizzi
Carlo e Marina Ripa di Meana con Lucrezia Lante Della Rovere - foto di Umberto Pizzi

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