Milva: si è spenta oggi la rossa della canzone italiana
Milva, grande interprete della canzone italiana e attrice è morta oggi a 81 anni dopo lunga malattia. La cantante italiana era la favorita di Franco Battiato, Enzo Jannacci ed Ennio Morricone nonché di registi come Strehler e Piazzolla. Indimenticabili le poesie di Alda Merini recitate e cantate con grazia e stile. Martedì 27 aprile ci sarà la camera ardente al Piccolo di Milano.
Milva cantante, Milva attrice, Milva per sempre. Una signora elegante e distinta, una rossa chioma folta diventata iconica. Ci lascia così a 81 anni. Da un po' aveva perso la coscienza del tempo e della memoria a causa della malattia Alzheimer. La morte è avventuta nella sua casa di via Serbelloni, pieno centro di Milano, con la fida segretaria Edith e l'affetto incondizionato della figlia, Martina Corgnati, critica d'arte.
La camera ardente sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle 9.30 alle 13.30. I funerali saranno in forma strettamente privata. Lo ha comunicato il Piccolo.
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MILVA BIOGRAFIA
L'artista, vero nome Maria Ilva Biolcati, aveva 81 anni ed era soprannominata la 'Pantera di Goro', dalla città natale in provincia di Ferrara, o semplicemente 'Milva la Rossa', per il colore di capelli ramato e acceso, così particolare e iconico da diventare anche il titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci. In oltre 50 anni di carriera la cantante italiana ha sperimentato molti generi musicali diversi, rimanendo sempre convincente e unica nel suo genere. La sua grande presenza artistica sui palchi italiani le ha dato visibilità e successo anche all'estero, come ad esempio in Germania, oppure pubblicando dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica con un notevole riscontro di critica e pubblico.
Solo in Italia ha venduto oltre 80 milioni di dischi ed è l'artista italiana più prolifica della storia, con il maggior numero di album realizzati: 173 tra album in studio, album live e raccolte con una carriera lunga mezzo secolo.
Il suo debutto risale agli anni 60'. Nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo dove si qualifica terza con Il mare nel cassetto. Parteciperà al festival altre 15 volte, senza mai vincere. Insieme a Mina e Ornella Vanoni fa parte del trio di donne della musica più importante d'Italia.
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MILVA CANZONI
Interprete dei canti della Resistenza, di Bella ciao, delle Canzoni del tabarin e dei Canti della libertà; protagonista alla Deutsche Oper di Berlino con I sette peccati capitali di Brecht e Weill e conduttrice di Al Paradise il varietà del sabato sera, fino a diventare la sofisticata interprete prediletta di autori, registi e compositori come Giorgio Strehler e Astor Piazzolla, Franco Battiato e Vangelis, Luciano Berio ed Ennio Morricone.
Nel 1961 al Festival di Sanremo, timida ma con voce potente si distingue e arriva terza. Da subito un grande successo la fa volare a Parigi all'Olympia. Paolo Grassi la sceglie nel 1965 per interpretare i Canti della Libertà al Teatro Piccolo di Milano, il primo passo di un trentennale sodalizio con Giorgio Strehler che la dirigerà in Milva canta Bertolt Brecht e in Io, Bertolt Brecht N°2 con Tino Carraro. Strehler trasforma Milva una delle più accreditate interpreti del repertorio brechtiano, in Italia e perfino in Germania, e la sceglierà per interpretare Jenny delle Spelonche nell'edizione del '73 dell'Opera da tre soldi accanto a Domenico Modugno.
Incanta il pubblico tedesco con i Lieder (riceverà la prestigiosa Onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania), affascina anche i francesi con la versione italiana di Milord di Edith Piaf, entra nelle hit parade con La filanda dal repertorio di Amalia Rodrigues, diventa la voce preferita di Mikis Theodorakis, senza contare le incursioni nella musica colta d'avanguardia, come quando alla Piccola Scala di Milano, interpreta il Diario dell'assassinata di Gino Negri e alla Scala La vera storia, di Luciano Berio, tratta da Calvino, con esiti trionfali tanto che replicò all'Opéra di Parigi, al Maggio Fiorentino, all'Opera di Amsterdam.
Dagli anni Ottanta prolificano le collaborazioni importanti: con un grande regista come Peter Brook (tra gli esiti c'è El tango poi curato da Filippo Crivelli), con Astor Piazzolla, Franco Battiato (gli album Milva e dintorni con la bellissima Alexanderplatz, Svegliando l'amante che dorme e l'ultimo del 2010 Non conosco nessun Patrizio), Vangelis (Dicono di me), canta Luigi Tenco, Fiorenzo Carpi, Fabrizio De André, Alda Merini, Enzo Jannacci che la avvicinò al suo surreale mondo con l'album La Rossa.
Tra gli ultimi impegni il teatro: La Variante di Lüneburg dal libro di Paolo Maurensig e a Vienna Der Besuch der alten Dame (La visita della vecchia signora) di Durrenmatt dove recita nientemeno che in lingua tedesca. Nel 2010 l'addio alle scene. Infine, nel 2018 il Festival di Sanremo di Claudio Baglioni le assegna il premio alla carriera e Milva si rivolge ai giovani con una citazione rimasta nella storia: "La musica spazza via la polvere dalla vita e dall'anima degli uomini. Ma perché questo accada bisogna studiare e attingere dal passato". Milva è sempre stata un'ardente sostenitrice del potere delle donne, spesso vittime di una femminilità negata, concetti che trovano espressione in canzoni come Sono felice o Uomini addosso, un grido contro la violenza contro le donne.