Pop culture

INSTAGRART #4: LA FILLE BERTHA

Viene dalla luna, ma le sue “donne” hanno la luce, i colori e l’energia del Mediterraneo. È giovane e già grande, La Fille Bertha. I cui lavori stanno già facendo il giro del mondo. E non solo su Instagram.
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“Aliena e misterica”. Così è stata definita La Fille Bertha, l’illustratrice ed artista visiva tra le più in voga del momento. Italiana, anzi sarda, ma di respiro internazionale (e si vede), ha saputo raccogliere da ognuna delle sue città – Cagliari, Vienna e Milano – tratti che sono confluiti poi in una sintesi unica e speciale, riconoscibile a prima vista. I suoi volti femminili sono icone russe calate negli abiti fluttuanti di Sarah Bernhardt e intinte nei colori della baia di Solanas, dove il simbolismo del tratto puro, del volto fisso, si unisce alla luce e alle aperture infinite del Mediterraneo. Dopo i suoi murales, a Masullas, nella sua Sardegna, ma poi anche a Genova, a nobilitare il pilone 80 della sopraelevata marittima, Alessandra Pulixi – questo il suo vero nome – non sarebbe potuta rimanere ancora a lungo nell’ombra. E infatti l’hanno voluta in Wycon, IF bags, La Triennale di Milano, Ichnusa e, in tempi recentissimi, persino Marni. Di cui, a pensarci bene (e senza farlo apposta), La Fille Bertha è l’immediata traduzione su carta, bomboletta e china.

 

@lafillebertha

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CHI È LA FILLE BERTHA 

 

- COME TI DEFINISCI? 

Preferisco definirmi con le parole di altri, ad esempio: “Disegnatrice di figure astrali che regala piene di luminose inquietudini” 

 

- CHE COSA AMI? 

I sogni, i panorami, l’inconscio, la luna 

 

- CHI O COSA TI ISPIRA? 

L’arte in moltissime delle sue espressioni e dei suoi esponenti: il cinema, la letteratura, i volti delle persone, i boschi, l’idea di infinito e di finito 

 

- VORRESTI ESSERE RICORDATO PER? 

Le mie opere 

 

- QUAL È IL TUO PROFILO INSTAGRAM PREFERITO? 

@sayito_, @juxtapozmag, @santiagoascui, @misakikawai, @jean_jullien, @pietparra 

 

- E LA COLONNA SONORA DEI TUOI LAVORI? 

Dipende dai periodi, comunque gli XX, Chet Faker, Bonobo, James Blake, Tame Impala, Black Keys, Nirvana e tutti gli altri di quando ero più “giovane”

 

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