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Josephine Baker viene accolta nel Panthéon di Parigi

Parigi accoglie una nuova donna al Panthéon. Si tratta di Josephine Baker. La ballerina, cantante e attrice franco-americana, "entra" nel mausoleo repubblicano consacrato alle personalità che hanno segnato la storia della Francia insieme una lunga lista di luminari del mondo politico, culturale e scientifico, tra cui Victor Hugo, Emile Zola e Marie Curie

Josephine Baker
Josephine Baker
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Joséphine Baker in La revue des revues, 1927
Josephine Baker in una illustrazione di Paul Colin del 1927
Josephine Baker in un abito di Pierre Balmain
Iman e Harris Reed al Met Gala 2021 con abiti disegnati da Reed e realizzati con la collaborazione di Dolce& Gabbana

L'omaggio della Francia all'artista, ballerina, icona di moda e dello stile, ma anche combattente nella resistenza all'occupazione nazista e attivista contro il razzismo arriva oggi nella giornata del 30 novembre. Josephine Baker è al Pantheon di Parigi: la prima donna nera a ricevere la più alta onorificenza francese. Una "figura eccezionale" che "incarna lo spirito francese", "una donna la cui intera vita è stata dedicata alla ricerca della libertà e della giustizia" si legge nella dichiarazione con cui Emmanuel Macron ha spiegato perché celebrare Josephine Baker, la prima 'performer' a essere presente nel Pantheon di Parigi, andandosi ad accompagnare a figure come la scienziata Marie Curie, il filosofo Voltaire, lo scrittore Victor Hugo e altri personaggi chiave della storia culturale francese. Tuttavia è solo una delle sei donne presenti. Ballerina, cantante, nata negli Stati Uniti in povertà, sfruttamento e vittima di angherie razziali a star della "Revue Nègre" a Parigi tra le due guerre, combattente nella resistenza all'occupazione nazista, voce di rilievo contro il razzismo: ecco chi era Josephine Baker.

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Chi era Josephine Baker?

Nata nel 1096 a St Louis, in Missouri, Josephine Baker (vero nome Freda Josephine McDonald) passò l'infanzia e prima giovinezza da "schiava", costretta a lavorare come cameriera presso le case dei ricchi possidenti bianchi. Vittima delle leggi razziali a sedici anni decide di tentare la fortuna a New York sui palcoscenici di Broadway. Di pari passo con la sua bravura, bellezza e vena ironica, maturano anche la fama e il successo, tanto che le sue performance danzanti vengono richieste oltre oceano. Sui 20 anni giunge a Parigi e i suoi movimenti sensuali e mai volgari incantano il pubblico. Già nel 1925, diventa la star della "Revue Nègre" al Théâtre des Champs-Elysées, conquistando il ruolo di prima ballerina e diventa una celebrity. Nel 1927, alle Folies Bergères, Josephine Baker mette in scena la malizia del varietà francese con le fantasie coloniali dell'epoca esibendosi seminuda, indossando un intricato reggiseno gioiello e un gonnellino composto da banane di gomma, si dice ideato dal surrealista Jean Cocteau. Il pubblico è in visibilio.

I suoi balli moderni, arditi in cui “la musica sembra sgorgare dal suo corpo” saranno accolti con entusiasmo da un pubblico sempre più nutrito di estimatori. Il suo successo è senza precedenti, si esibisce per i reali d’Europa, Le Corbusier crea un balletto per lei, Pirandello desidera dedicarle una commedia, riceve molte proposte di matrimonio, ha pretendenti del calibro di Ernest Hemingway, che la definisce la donna più sensazionale mai incontrata, George Simenon con il quale ebbe una storia d'amore e perfino Picasso. La sua vita privata non è mai tranquilla: si sposa tre volte e manterrà il cognome del secondo marito.  

Ammirata e copiata per il suo stile, musa di stilisti come Pierre Balmain, Paul Poiret e Dior, Baker lanciò addirittura un prodotto per capelli - chiamato Bakerfix - perché le donne dell'epoca potessero portare i capelli come lei - in un elegante “Eton crop”, con brillantina effetto shiny e completo di ricciolini su fronte e guance. Irriverente e anticonformista, come animale domestico scelse un ghepardo chiamato Chiquita.

Nel 1937 ottiene la cittadinanza francese attraverso il matrimonio con Jean Lion e nel 1940 la prima "Venere nera" dopo Naomi si rifiuta di cantare davanti ai tedeschi nella Parigi occupata dai nazisti. Josephine decide di entrare a far parte del controspionaggio francese, fornendo informazioni alla resistenza tramite gli spartiti musicali dei suoi spettacoli e si  esibisce per le truppe alleate. Il suo impegno le vale la Legion d'Onore, che le verrà consegnata nel 1957 da Charles De Gaulle. Quando tornò in America decise di diventare un'attivista dei diritti razziali, rifiutandosi di danzare di fronte a pubblici segregati e boicottando teatri e music hall che mantenevano le discriminazioni raziali pretendendo un pubblico misto. Fu l’unica donna a pronunciare un discorso alla marcia su Washington con Martin Luther King per il lavoro e la libertà nel 1963, di fronte a una folla di 250,000 persone.

Quando morì nel 1975, fu la prima donna americana a essere seppellita in Francia con tutti gli onori militari. Le sue spoglie riposano nel Principato di Monaco, essendo i reali monegaschi, e in particolare Grace Kelly, molto legati all'artista. 

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(1925) Josephine Baker dancing the original charleston

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