Musica

Il Rock'n'Roll compie 70 anni. Storia di un suono libero e ribelle

Rileggere la storia del rock tra una rullata americana e un riff britannico. Uno scambio creativo ed energico tra due paesi che hanno musicato pagine memorabili. 

Manifestazioni in Francia contro il rock'n'roll e Francis Linel nel 1961 (Get
Il potere divisivo del rock: manifestazioni in Francia contro il rock'n'roll e Francis Linel nel 1961 (Getty Images)

Sono passati 70 anni e non ce ne siamo nemmeno accorti. Perché il Rock’n’Roll lo diamo in senso buono come per scontato. Esiste da sempre e sempre risuonerà nelle nostre orecchie e ci farà scatenare e rilasciare endorfine meglio di una lezione di cross-fit. Nel 2024 il Rock’n’Roll compie 70 anni e non mancano di certo i festeggiamenti. Un appuntamento per fan del retro sound è stato al Summer Jamboree di Senigallia che gli ha dedicato l’intera edizione di quest'anno. A Tokyo sono più di 30 anni che un gruppo di appassionati si ritrova al Parco Yoyogi a ballare musica rockabilly vestiti come rockabilly. Una celebrazione perenne degli anni '50 americani in grado di richiamare da tutto il Giappone e non solo, fan dei jeans con il risvolto e cimosa a vista, dei giubbotti varsity, della brillantina sul ciuffo a banana e delle gonne a ruota abbinate a golfini pastello con cui dimenarsi a suon di kick-ball change. Non proprio una tendenza effimera di TikTok. 

Nella galassia degli infiniti mondi musicali il rock’n’roll è il genere con più forza e vigore che più degli altri ha saputo dare corpo all'urgenza espressiva dello spirito dei tempi di chi lo ha scelto come univoco registro musicale. Impossibile condensare 70 anni di rock'n'roll senza tralasciarne, involontariamente, fuori le migliaia di sperimentazioni uscite nelle charts, di certo però questo è un magnifico e bellissimo ping-pong in cassa 4/4 tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra, due paesi che hanno visto nascere le versioni più belle, coraggiose e sovversive delle tante anime che abitano lo spettro vastissimo del rock. E sì, in mezzo a U.S.A e UK ci sono anche l'Italia e la Germania. 

Se il Rock'n'Roll nasce negli anni cinquanta

Lillian Briggs, nel 1958 definita la Queen of Rock'n'Roll (Getty Images)
Lillian Briggs nel 1958, definita la vera Queen of Rock'n'Roll (Getty Images)

Risulta difficile stabilire quale sia stato il primo vero brano rock’n’roll della storia della musica. Invece è certo l’anniversario dei 70 anni del brano più iconico che ha saputo esprimere perfettamente il desiderio di ribellione della gioventù americana di allora: Rock Around The Clock inciso da Bill Haley & The Comets nel 1955. Forse nemmeno gli autori avrebbero creduto a tanta gloria; la canzone incisa come b side di un singolo 45 giri ha visto la sua consacrazione definitiva una volta inserito all’interno della colonna sonora del film Blackboard Jungle, in Italia uscito con il titolo Il seme della violenza, del ’55. Sfavillanti chitarre ritmiche, bassi blues ed energiche voci a inneggiare una nuova libertà di espressione, hanno davvero scatenato l'inferno. Da dove arriva questo strano ibrido tra Rythm and Blues, nato principalmente da artisti di colore, con il country di Woody Guthrie e l’hillbilly dei cowboy americani? Come in tutte le rivoluzioni musicali non c'è una brano e una data certa ma sono tanti e noti gli artisti che hanno contribuito alla rinnovata fede del rock’n’roll. Il lascito musicale è enorme. Citiamo pure Lillian Briggs, prima voce donna ad essere riconosciuta artista rock'n'roll, di cui merita un nuovo ascolto I want you to be my baby. Spalla di Nat King Cole, nel 1956 era definita la Queen del genere musicale. E poi sì, Chuck Berry insieme al re del rock Elvis Presley si mettono senza discussione in cima alla lista. 

Il passo dell’anatra datato 1956 di Chuck Berry viene citato nel film Ritorno al futuro (1985): Marty McFly (Michael J. Fox) suona un brano di Chuck Berry, Johnny B. Goode replicandolo in tutto, passo dell'anatra incluso. 

Bill Haley & His Comets (1964) (Getty Images)
Chuck Berry guitar Gibson hollowbody 1958 (Getty Images)
Elvis Presley recording Love me tender- nel 1956 (Getty Images)
Bill Haley & His Comets, Chuck Berry con la sua Gibson nel 1958 e Elvis Presley recording "Love me tender" nel 1956 (Getty Images)

Negli anni '60 il Rock'n'Roll si apre a nuovi orizzonti (molto psichedelici)

Wanda Jackson (Getty Images)
Wanda Jackson (Getty Images)

Da una certezza come Wanda Jackson con Funnel of Love (1961), considerata la prima cantante ad essersi dedicata alla musica rock and roll e per questo chiamata anche "Regina del Rockabilly", durante il decennio dei sixties il rock è al centro di una vera e propria trasformazione verso nuove e inedite  sfaccettature.

Da una parte in Inghilterra ci sono i Beatles e i Rolling Stones con le loro canzoni rock mescolate a un ingegnoso impianto pop, tanto da divenire alfieri di un programmatico nuovo modus operandi della canzone, dall’altra ci sono gruppi come i The Kinks con il loro riff di chitarra distorti e potenti definiti anche power chord (due accordi suonati contemporaneamente). In America in quello stesso periodo, vibrano le melodie stralunate dei Velvet Underground con il loro primo album sotto l’egida della Factory di Andy Warhol, The Velvet Underground & Nico (1967), insieme alle incursioni folli e inconsuete dell’album Freak Out! (1966) dei The Mothers of Invention, il gruppo guidato dal baffuto guru Frank Zappa.

The Beatles (Getty Images)
Rolling Stones, 1960 (Getty Images)
Velvet Underground perform 'Venus in Furs nel 1965 (Getty Images)
Frank Zappa and the Mothers of Invention 1966 (Getty Images)
I Beatles e i Rolling Stones nel 1960, i Velvet Underground nel 1965; Frank Zappa insieme ai the Mothers of Invention 1966 (Getty Images)

La contestazione giovanile e i risvolti politici e sociali della fine degli anni '60 danno il via a una nuova consapevolezza musicale. Si affaccia così l’hard rock dei Led Zeppelin, dei Deep Purple e dell’inesauribile carica propulsiva e selvaggia degli MC5, dove Motor City 5 sta a indicare la città dei motori, cioè Detroit. A loro tocca l'etichetta di autori di musica punk rock oggi definita anche proto punk.

Robert Plant e Jimmy Page dei Led Zeppelin
I Deep Purple in posa
Robert Plant e Jimmy Page dei Led Zeppelin; i Deep Purple in posa (Getty Images)

Il rock assume tutta la forza e la forma di lotta di classe. Così molte di queste band le vedremo salire sul leggendario palco di Woodstock dal 15 luglio al 18 luglio del 1969. Qui si apre lo scenario di un rock psichedelico dove l'assunzione delle droghe psicotrope trasforma il semplice ascolto in un vero e proprio trip. Jimi Hendrix Janis Joplin giganteggiano. La playlist vede Are You Experienced, album di debutto della band inglese/americana The Jimi Hendrix Experience pubblicato nel 1967, Piper at the Gates of Dawn dei Pink Floyd, arrivando ai The Doors, disco fondamentale per l’evoluzione del rock con il carismatico king lizard Jim Morrison.

Janis Joplin al Peace of shea stadium
ritratto a colori di Jimi Hendrix (Getty Images)
Pink Floyd a Londra in concerto nel 1966
Ritratto in bianco e nero dei Doors con Jim Morrison 1968
Janis Joplin al Peace Festival al Shea Stadium nel Queens; un ritratto intenso di Jimi Hendrix; Pink Floyd a Londra in concerto nel 1966; i Doors con Jim Morrison nel 1968 (Getty Images)

Anche i 4 di Liverpool cambiano pelle e con The Beatles, Sgt. 1967 Pepper's Lonely Hearts Club Band, toccano nuovi lidi hippie e spirituali vicini molto vicini e in linea del rock psichedelico americano. Autorialmente citiamo lo scozzese Donovan, Leonard CohenBob Dylan che con quel rock spirituale imbastiscono nuove metriche folk e introspettive da poeti moderni. Nei primi anni duemila sarà Devendra Banhart  a raccogliere quell'eredità per produrre musica definita indie rock, indie folk, psych folk, avant folk, Naturalismo e New Weird America. Chiaro, no?

Leonard Cohen, August, 1967
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Leonard Cohen in un ritratto del 1967 e Bob Dylan alla BBC nel 1965 (Getty Images)

Un'ultima postilla a chiudere il decennio. Nella Germania di fine anni 60 e inizio anni 70, in quel particolare clima storico, si andava formando un fenomeno che non ha avuto eguali nella storia della musica: Il kraut-rock. Musica ipnotica, ripetitiva, scarna e visionaria. Il rock della Germania si afferma come la vera novità. Can, Amount Duul, Neu e Faust solo solo alcune delle più importanti band di questo rock teutonico, definito gassoso e innovativo. 

Il Rock'n'Roll negli anni 70 diventa show e performance, diventa GLAM!

David Bowie glam rock Ziggy Stardust
David Bowie incarna lo spirito del glam rock insieme al suo alter-ego Ziggy Stardust (Getty Images)

Scavallati gli anni della psichedelia più sincera, il sound rock si diffonde sino a raggiungere una certa familiarità e, di fatto, scaricandosi di quella vena di rottura e ribellione con cui era nato. Non solo, l’ascesa della disco music minaccia la sua area di azione. Però nuove strade l’attendono. 

Parliamo del glam rock inglese di David Bowie celebrato attraverso le gesta del suo alter-ego Ziggy Stardust, dei ricci vaporosi sulle spalle di paillettes di Marc Bolan nei T-Rex a fianco dei gloriosi Queen e dei Roxy Music con Brian Eno. A loro si devono le influenze romantic e synthpop che emrgeranno nei primi anni ottanta. Ancora una volta cambia davvero tutto. L’effervescenza naturale del rock performance mostra comunque una seconda faccia, l’anima di un rock evoluto e “intelligente” definito progressive rock. Le composizioni musicali sono sempre più complesse e ricche di rimandi alla tradizione orchestrale classica. Genesis, Yes, Electric Light Orchestra sono sicuramente tra i nomi di punta del fenomeno. In Italia il rock progressivo non è da meno: Concerto Grosso dei New Trolls (1971) e Storia di Un Aiuto della Premiata Forneria Marconi uscito nel 1972 sono capisaldi di un autentico successo citato ancora oggi tra chi la musica la vive e la studia. 

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I Queen on stage (Getty Images)

Si deve però attraversare nuovamente l’oceano atlantico per riconoscere il seme ribelle del nuovo rock degli anni '70. È il 1973 quando apre il CBGB (acronimo di Country Blue Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers) celebre hot spot per performance rock nel Lower East Side di Manhattan - oggi boutique moda del brand John Varvatos - dove il sound punk e hardcore trovano la giusta cassa di risonanza. Qui ci suonano i Ramones, veri padri della riot music, e band all’epoca emergenti come Television, Patti Smith e Lenny Kaye del Patti Smith Group, gli Stillettos (di cui faceva parte anche la futura cantante dei Blondie, Debbie Harry) e, nel corso degli anni, mostri sacri come Lou Reed ed Iggy Pop. È il 1973 quando si formano i Kiss, i meravigliosi rockers truccati come attori kabuki venuti dallo spazio. Quel periodo febbrile e creativo permette ad artiste come Patti Smith e a Lydia Lunch di esprimersi al meglio e di mettere finalmente in primo piano la figura di rocker al femminile. Menzione d'onore ai Black Sabbath di Ozzy Osbourne, heavy metal inglese di Birmingham nato nel 1968.

I Ramones al CBGB nel Lower East Side
Deborah Harry on stage
Lou Reed con gli occhiali da sole pilot
Patti Smith on stage
Tony Iommi e Ozzy Osbourne dei Black Sabbath nel 1974
Dai Ramones sul palco del CBGB nel Lower East Side a Deborah Harry on stage; e poi Lou Reed e Patti Smith. A destra Ozzy Osbourne dei Black Sabbath con Tony Iommi nel 1974 (Getty Images)
Kiss a Londra nel 1976
I Kiss a Londra nel 1976 (Getty Images)

Torniamo dunque in Inghilterra. Nel 1977, a Londra, un certo Malcom McLaren mette in piedi quei dissacranti e anarchici dei Sex Pistols: ragazzi dal comportamento disfunzionale uniti contro tutto e tutti, soprattutto contro il rock più mainstream. E sì, li veste anche una certa Vivienne Westwood. La rabbia contro il sistema, contro i poteri forti mescolata alla frustrazione per una condizione sociale pesante dal futuro molto più grigio che roseo, è il terreno fertile di una rilettura del concetto DIY. Vado in garage e suono, fuck le case discografiche. Ci sono anche i Clash che citano il rockabilly e, naturalmente, il post-punk nichilista dei Joy Division confluiti poi nei New Order dopo la prematura dipartita di Ian Curtis. In questo marasma sinestetico lo stile rockabilly con i Teddy Boys dal ciuffo a banana, le giacche western e le scarpe con le suole spesse, tiene alta la bandierina del rock'n'roll più autentico anche se annerita da bad vibes.

Sex Pistols on stage punk london 1976
I Clash nel 1978
Come in pochissimo tempo i Sex Pistols consacrano il punk a fenomeno culturale globale. I Clash nel 1978 (Getty Images)

Con gli anni '80 il Rock'n'Roll diventa cattivo davvero con il metal e il dark

Metallica 1980
I Metallica nascono il 28 ottobre 1981 dal batterista Lars Ulrich e dal cantante e chitarrista James Hetfield (Getty Images)

Possiamo certamente dividere in due anche gli aspetti delle contaminazioni e delle ibridazioni di ciò che rimane del rock’n’roll originale nei favolosi anni ‘80. Da una parte c’è il sound degli Stati Uniti sempre più arrabbiato e urlato con l’hard rock, l’heavy metal e il thrash dove la chitarra è una lama che squarcia l’aria di ovvia derivazione southern rock, con gruppi come i Metallica, Bon Jovi, Def Leppard, Iron Maiden, Anthrax e Guns N’ Roses. Sono loro a turbinare le lunghe chiome mechate e cordate di permanente e a ondeggiare gli esili fianchi avvolti da skinny jeans e leggins sportivi.

I Bon Jovi nel 1984
Dave Murray e Steve Harris degli Iron Maiden nel 1980
I Def Leppard on stage
Axl Rose dei Guns N' Roses sul palco
I Bon Jovi nel 1984; Dave Murray e Steve Harris degli Iron Maiden nel 1980; I Def Leppard e Axl Rose dei Guns N' Roses (in boxer) sul palco (Getty Images)

Dall’altra parte del mondo, invece, c'è l’emotività introspettiva inglese dei Killing Joke, dei Bauhaus, dei The Cure e dei Siuxie and The Banshees. Un movimento che fotografa un gruppo di cantori un po' depressi ma dolci e romantici, firme del manifesto del mondo dark, definito New Wave, disincantato e refrattario agli entusiasmi tracotanti della contemporaneità eighties.

I Cure 1980
Siuxie and The Banshees
Killing Joke band-1980
Stray Cats,  Lee Rocker, Brian Setzer, Slim Jim Phantom al Music File Photos a Hollywood nel 1981
I Cure, Siuxie and The Banshees e i Killing Joke. I Stray Cats al completo con Lee Rocker, Brian Setzer, Slim Jim Phantom a Hollywood nel 1981 (Getty Images)

C’è però anche una parte felice con i revival di melodie rockabilly e sixties definito anche power rock grazie all’impatto effervescente, sia musicale che estetico, degli statunitensi Stray Cats con tanto di ciuffo alla Elvis e contrabbasso. Ci sono le ballate neo romantiche dei R.E.M. e l’energia propulsiva di Bruce Springsteen, per arrivare alle incursioni nel rock molleggiato dei Red Hot Chilli Peppers.

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The Red Hot Chili Peppers nel 1984
Gruppo di famiglia dei The Red Hot Chili Peppers nel 1984 (Getty Images)

Il Rock'n'Roll negli anni '90 diventa alternative

Kurt Cobain dei Nirvana agli MTV Unplugged 1994
MTV Unplugged in New York è il primo album dal vivo dei Nirvana pubblicato nel 1994 (Getty Images)

Un solo termine: grunge. Un solo luogo: l'America nord-occidentale oppressa sin dalla metà degli anni '80 da povertà, disoccupazione e droga. Tantissima eroina. L'hardcore punk è la radice di questo nuovo sound disperato e lacerato, un grido rock di aiuto sputato fuori in un lago di ineluttabile destino. A Seattle da questo sentimento di disperazione emergono i Nirvana e Kurt Cobain. Sono loro il manifesto del movimento che lascerà cicarici bellissime e dolorose in ogni ambito espressivo degli anni novanta, moda inclusa. Smells like Ten Spirits è IL disco di riferimento. Al loro fianco le Holes con l'incontenibile lolita interrotta Courtney Love. Citiamo pure i Soundgarden, anche loro di Seattle, anche loro propensi a spiattellarci in faccia tutto il disagio e il cinismo di una realtà invivibile (Black Hole Sun). Ma a Seattle ci sono anche i Pearl Jam, gli Alice in Chains e i Mudhoney, cit del film Mudhoney di Russ Meyer del 1965. Nel 1994 nascono i Foo Fighters, gruppo rock alternativo fondato sempre a Seattle dal Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana. Invece GOO, sesto album dei Sonic Youth, è uno di quegli album da integrare nella playlist rock-alternative anni novanta. 

E poi c'è lei, PJ Harvey, cantautrice, compositrice e polistrumentista inglese del Dorset, icona musicale della poetica alternative, dove i pezzi blues sono rock ma così scarni ed essenziali e in netto contrasto all'estetica massimalista baraccona. Una scelta volutamente stonata e fuori taglia che lei applica sin dagli inizi per salire sul palco, estraniarsi da sé e calarsi in un'altra dimensione incantando il suo pubblico. Very "riot-grrrrl". E sull'onda del rock di introspezione e disincanto, includiamo anche gli struggenti pezzi dei Radiohead. Infine un guizzo folle dalla scena di Los Angeles arriva dai Rage Against the Machine. Il gruppo, nato nel 1991, riesce a prendere il rap e a fonderlo inspiegabilmente con il sound metal, esperimento questo già praticato negli anni ottanta i Run DMC con gli Aerosmith in Walk This Way. Nel 1999 a rompere gli schemi si aggiunge anche un altro gruppo, questa volta brit, chiamato Skunk Anansie con una incontenibile lead voice, quella di Skin

Le Hole con Courteny Love
Chris Cornell e Ben Shepherd dei Soundgarden sul palco nel 1996
I Pearl Jam ad Amsterdam nel 1992
Il batterista degli Screeming Trees nel 1992
Le Hole, Chris Cornell e Ben Shepherd dei Soundgarden sul palco nel 1996; I Pearl Jam ad Amsterdam nel 1992; Il batterista degli Screeming Trees nel 1992 (Getty Images)
PJ Harvey on stage nel 1995 (Getty Images)
PJ Harvey on stage nel 1995 (Getty Images)
Il gruppo heavy funk, blues, punk rock, reggae e hip hop degli Skunk Anansie (Getty Images)
Il gruppo "soo" heavy e dalle influenze punk rock, funk, reggae e hip hop: gli Skunk Anansie con Skin (Getty Images)

Se nel nuovo millennio il rock'n'roll si contamina 

The White Stripes con Meg White e Jack White nel 2001 (Getty Images)
Gli White Stripes in rosso e bianco con Meg White e Jack White nel 2001 (Getty Images)

Il rock, e tutto ciò che rimane dell' and roll, approda nel nuovo millennio pronto ad essere manipolato e rivisto. Questa è una fase di grande contaminazione stilistica, una mescola nuova che fa tesoro dei viaggi sonori percorsi nei decenni passati. Citiamo le imprese discografiche del chitarrista Jack White nel debutto con Meg White, invidiatissima moglie di Jack. Insieme fondano a inizio anni duemila, su una indimenticabile cromia bicolor rossa e bianca, il duo dei White Stripes con l'esordio bollente dal tiolo “Get Behind Me Satan”. White dopo si mette al lavoro anche su altri progetti dove il più famoso e compatto è quello dei Dead Weather insieme alla cantante Allisson Mosshart, già leader di un altro notevole gruppo rock The Kills (Jamie Hince diventerà poi marito di Kate Moss nel 2011). Ma non basta. Nei meandri dei club inglesi, fumosi e dirty, emergono i Libertines di undergound e punkish memoria con l'instabile Pete Doherty, leader voice anche dei Babyshambles, croce e delizia della modella Kate Moss chiaramente in totale fascinazione per l'autodistrozione e fragilità degli artisti del periodo. La loro storia intensa e burrascosa iniziata nel 2005 durerà poco, ma un tmepo sufficiente a riempire pagine e pagine di tabloid. Sullo sfondo, ovviamente, tanto indie-rock. È però grazie agli Artic Monkeys, che l'Inghilterra si riprende dall'onda lunghissima del brit pop post Oasis e Blur, post boy band e melodie ruffiane. A loro dobbiamo la ripresa della battaglia sonora. Citiamo l'album Whatever People Say I Am That del 2006 come una grandissima svolta nel mercato discografico. Un rock sperimentale e desideroso di riaccendere una luce sullo scenario americano post duemila arriva invece dagli Animal Collective di Baltimora, di istanza a New York. Psyco-folk o noise-rock è a loro che bisogna guardare per ritrovare la libertà creativa dello spirito rock. Anche se contaminato: sarà nostro il viaggio da intraprendere per decodificarne il nuovo messaggio.

Pete Doherty con i LIBERTINES nel 2003
Jamie "Hotel" Hince e Alison "W" Mosshart of The Kills nel 2005 (Getty Images)
Alex Turner degli Arctic Monkeys a Reading nel 2005
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Pete Doherty con i LIBERTINES nel 2003; Jamie "Hotel" Hince e Alison "W" Mosshart of The Kills nel 2005; Alex Turner degli Arctic Monkeys a Reading nel 2005 (Getty Images)
Måneskin all'Eurovision nel 2021 (Getty Images)
Måneskin all'Eurovision nel 2021 (Getty Images)

Chi invece entra nelle charts americane e inglesi nel secondo decennio degli anni duemila, con la facilità dei Rolling Stones e dei Led Zepplin ai tempi, è un gruppo italiano che nel rock più autentico e onesto ci si è immerso totalmente. Parliamo proprio dei Måneskin ad oggi l'unico gruppo che ha saputo traghettare un linguaggio solo apparentemente messo in soffitta, riabilitando il 100% della sua potenza agli occhi e alle orecchie non solo dei nostalgici ma soprattutto delle nuovissime e giovani generazioni. Di fatto aprendo dei mondi vastissimi e meravigliosi da (ri)scoprire e amare dal primo all'ultimo riff. 

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