I cigni di Max Mara in viaggio a Ischia
Ian Griffiths, creative director della maison da 1,2 miliardi di euro di fatturato, racconta la resort 2022 della griffe con un grande show nei giardini dell’Hotel Mezzatorre ispirandosi alle parole di Truman Capote e all’eleganza raffinata, a cavallo tra anni 50 e anni 60, dal gusto minimal. All’insegna di un «viaggio elegante» punteggiato di acuti cromatici di geranio e bouganvillea.
Un libro-diario entrato nel mito. Un’idea di viaggio elegantemente slow. Il fascino dei cigni della Fifth avenue. Le vacanze in quella Ischia raffinatamente selvaggia. C’è tutto questo nella resort 2022 che Ian Griffiths ha disegnato per Max Mara e che è stata svelata ieri sera, nei giardini dell’Hotel Mezzatorre, a conclusione di una due giorni alla scoperta dell’isola vulcanica e delle sue meraviglie. «Tutto è iniziato durante il lockdown», ha spiegato Griffiths, creative director di Max Mara. «Non potendo viaggiare ho iniziato a leggere e a viaggiare con la fantasia. E nel mio sogno di libertà mi sono imbattuto in Local color di Truman Capote». Il libro dell’autunno del 1950, il terzo pubblicato dall’autore, include infatti anche alcuni saggi in stile diario di viaggio su città e paesi in cui Capote ha vissuto o visitato.
E tra le mete c’è Ischia dove ha vissuto per novantasette giorni, dal 23 marzo al 13 giugno 1949, restandone affascinato. «In questo momento in cui si puó tornare a viaggiare ho pensato alla nostalgia di un certo modo di viaggiare raffinato ed elegante, lento, in cui il viaggio non è un obbligo o un semplice spostamento, ma un piacere elegante». Il resto è arrivato di conseguenza: i ricordi di Capote a Ischia immortalati nelle pagine della sua opera, i cigni eleganti che l’autore raccontó al mondo e che negli anni animarono la vita mondana dell’isola, i colori dei fiori di Ischia come il geranio o la bouganville. Nel moodboard foto di Marella Agnelli, giardini ammantati di fiori, mappe cittadine stilizzate, pois che diventano tasti di una macchina da scrivere old style e donne dalle pose eleganti, figlie degli anni d’oro della couture. «L’eleganza è un valore da difendere. L’eleganza per me è un atteggiamento che va oltre il semplice vestito. Eleganza è essere a proprio agio in quello che si indossa», ha aggiunto ancora Griffiths. «Con questa collezione abbiamo voluto parlare a una nuova generazione di cigni: donne che sono working women ma ugualmente glamour» E tutta la collezione che sfila nei giardini dello storico Hotel Mezzatorre, affacciato sul mare a dominare l’intera isola, mentre il sole inizia a tramontare, racconta questo universo mid 50s e 60s, un’idea di jet-set dal fascino essenziale e con colti riferimenti al mondo della couture. «Tutta la collezione è molto rigorosa, quasi minimalista. Non ho voluto decori o orpelli: ho preferito l’essenza di un’eleganza pura. Raccontata da un colore lussuoso o da un bouquet floreale affascinante», ha spiegato il designer.
Che sotto gli occhi di Nicky Hilton e Alessandra Mastronardi ha mandato in scena una sinfonia cromatica che esplora i beige cipriati, i bianchi accecanti, i neri drammatici e una palette intensa di rosa & rosso. Capo cult della stagione? «La nuova versione del nostro cappotto iconico 101801 che abbiamo realizzato in un jersey che non teme le pieghe e che puó essere trasportato in valigia senza problemi: grazie a questo tessuto innovativo riesce a mantenere il volume e non crea problemi con le temperature estive». Mentre sulla pedana del marchio da 1,2 miliardi di euro di fatturato sfilano le girls Max Mara, tra linee geometriche e proporzioni semplici all’insegna di un guardaroba raffinatamente quotidiano, nel cielo ischitano, accanto all’aereoplano retró che grida "LOCAL COLOR", si muove uno sciame di droni. Che filmano il mare vulcanico dell’isola, che ne catturano la natura selvaggia e che raccontano la magia dello show. Frames che verrano diretti e ricomposti da Ginevra Elkann alla sua nuova prova dietro la macchina da presa (ha esordito nel 2019 con il lungometraggio “Magari”, ndr). «Lavorare con Ginevra è stato speciale», ha concluso lo stilista. «In un certo senso mi è anche sembrato di avere un filo diretto con Marella Agnelli (nonna di Ginevra e uno dei cigni di Capote, ndr). Parlando con lei ho capito quali erano i suoi valori e quale era l’essenza dello stile di questa donna così iconica: naturalezza e spontaneità sono i pilastri della vera eleganza». La stessa naturalezza con cui Capote descrive Ischia nel suo libro e che sembra aver contagiato Griffiths nel suo racconto resort per Max Mara: «Le isole sono come navi sempre all’ancora. Mettere piede su un’isola è come salire su una passerella d’imbarco: si è presi dallo stesso senso di magica sospensione, sembra che nulla di brutto o di volgare possa accadervi… Nella confusione dello sbarco, lasciai cadere e ruppi l’orologio – un pizzico di simbolismo eccessivo, troppo evidente: si capiva alla prima occhiata che Ischia non era posto per un rincorrersi affannoso di ore, le isole non lo sono mai…".
Scopri tutti i look della collezione Resort 2022 di Max Mara
Resort 2022 | Guests