Fashion Week

Max Mara porta il mare in città

Il mare come metafora della vita diventa il tema conduttore dello show, che rilegge le grandi icone di Max Mara tra ruches e sbuffi
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Per l’Autunno-Inverno 2020/21 Max Mara ha sentito forte il richiamo del mare, il desiderio di salpare per rotte lontane anche se poi all’atto pratico veste donne che quasi sempre vivono in città. Del resto il fascino delle onde, del vento, del sole e perché no, delle tempeste è più una metafora della vita, perciò i riferimenti sono sussurati, mai troppo letterali. È come se una brezza marina avesse dolcemente scompigliato la raffinata compostezza della griffe, così che i capi iconici della griffe si scoprono energizzati. 
I cappotti, quintessenza di Max Mara si allungano fino ai piedi, come le palandrane dei marinai di primi Novecento. Oppure si allargano sulle spalle e sbuffano sulle maniche, quasi fossero gonfiate dal vento. Quando non sono invece percorsi da balze di tessuto che si rincorrono sempre sulle maniche, anche su alcune giacche. Per poi scivolare sulle gonne, spesso dall’orlo asimmetrico. I pantaloni fluidi hanno la vita alta evidenziata da cinture che richiamano le gomene delle navi. Mentre sul fronte degli accessori, debutta un nuovo modello di borsa, la morbida e capientissima Marine Bag, strutturata per richiamare la chiglia della nave. 
Cammello, bianco, grigio e un immancabile blu navy compongono la cartella colori, perfettamente mescolabile.

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