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A new time: il ritorno di Justine Skye

La venticinquenne Justine Skye torna sotto i riflflettori con il nuovo album “Space & Time” prodotto da Timbaland. Svelando un racconto intimo di indipendenza e coraggio, con featuring di Justin Timberlake e Rema.

skin person human clothing apparel
Top in maglia di viscosa, ampia gonna midi arricciata, orecchino con finitura argento e vetro e cintura, ALEXANDER McQUEEN.

Photography Kat Irlin

Styling Yael Quint

La vita di Justine Skye è sempre stata un ciclo lineare scandito da nascita, evoluzione e rinnovamento. Lultimo album della venticinquenne originaria di Brooklyn, “Space & Time”, è una cronaca della sua esperienza legata al lockdown pandemico e alle relazioni interpresonali che le hanno permesso in questo contesto una rinascita, amplificata dalla ritrovata indipendenza anche discografica. Grazie al suo nuovo album-manifesto, che debutterà worldwide il prossimo 25 giugno.

Giacca biker, pantaloni con cut-out e sandali di pelle, GIVENCHY; anelli lavorazione Kintsugi, MILAMORE.

L'OFFICIEL ITALIA: Quando hai compreso, per la prima volta, che volevi fare della musica la tua vita?

JUSTINE SKYE: Beh, ho sempre saputo che questo è ciò che volevo fare. Dal momento in cui ho iniziato a pensare, ho capito che la musica era il mio mondo. Mia madre mi ha spronato ad abbracciare le arti durante tutti gli anni scolastici: sono cresciuta con questo mindset. Lei è un avvocato legato al mondo dellentertainment, quindi ho respirato da subito latmosfera dellindustria musicale.Essendo una mamma single, poi, succedeva che spesso mi portava con sé al lavoro. Durante gli anni del liceo le cose si sono fatte più serie: ho frequentato un liceo pubblico per due anni e poi negli ultimi due anni ho studiato da casa, perché è stato allora che ho iniziato a prendere la musica più seriamente. E quando lei ha capito che la musica era la mia strada – e successo un giorno in cui le ho detto: «Non sto scherzando... lo farò senza di te se devo» – ha iniziato a presentarmi a diversi talent scout.

LOI: Quali sono le espressioni musicali che ti ispirano?

JS: Andavo in Giamaica una o due volte lanno e, fino alletà di 15 anni, quel Paese è stato nel mio cuore ed è diventata parte del mio pensiero. Ascoltavo il dancehall reggae, soprattutto grazie a mio zio che ne era ossessionato. Lui era il classico tipo ribelle che usciva sempre e andava a tutte le feste, indossando scarpe con la zeppa e outfit pazzi. È stato un grande animatore della vita notturna newyorkese. Ma io provengo da una famiglia impegnata politicamente qui a New York, e cè sempre una certa pressione legata al: «Non deludere nessuno. Tuo nonno è un politico. Non puoi essere troppo pazza». In realtà sono una combinazione sui generis di mia madre e di mio zio: lei amava lR&B e il Neo-Soul, e penso che sia da lì che provengono gli elementi pieni di sentimento delle mie melodie. Ma quando si tratta del sonoro un popiù ricercato e anticonformista, penso che sia stato sicuramente influenzato dallo zio.

Top e pantaloni di denim, PRADA; collana “Serpenti Viper” in oro bianco e pavé di diamanti e orologio “Serpenti Tubogas” in acciaio e lunetta con diamanti, BVLGARI; scarpe, ROGER VIVIER.

OI: Una delle prime cose che hai fatto nella tua carriera è stata creare una community intorno a te attraverso Tumblr. Questa crew ha influenzato la tua visione artistica, musicalmente ed esteticamente?

JS: Fondamentalmente, ho incontrato un gruppo di amici attraverso i social ed eravamo come una crew di ragazzi Tumblr con base a New York. Se mi guardo indietro ora penso: “Wow, questa famiglia unica mi ha davvero aiutato”. Volevo solo uscire e divertirmi, ero una bambina che voleva capire come fosse la vita a NY. Mia madre mi ripeteva: “Torna a casa subito dopo scuola” ma una volta che ho iniziato a frequentare il liceo, ho pensato: “Devo capire chi sono”. Ero sola e spensierata, ero Justine Skye e mi sentivo una cittadina del mondo. Volevo essere un artista, fare musica, non sapevo ancora come volevo suonare, ma era quello che volevo fare. In quel periodo ho fatto domanda per la New York University ma non mi hanno accettata. Poco dopo ho ottenuto un contratto discografico. E ho iniziato il mio viaggio, serio, nellindustria musicale. Sono stato ingaggiata a 17 anni e non mi sono più fermata.

LOI: Quale è stato il percorso creativo dell'ultimo album? E in che modo sei stata influenzata da Timbaland, che l' ha prodotto, o dai performer, da Justin Timberlake a Rema, con cui hai realizzato dei featuring?

JS: Sono l’autore principale dell’album, che è stato scritto e creato durante la pandemia. L’isolamento mi ha regalato lo spazio e il tempo per digerire e pensare tutte le situazioni e i temi che mi hanno accompagnato in questo periodo e che ho voluto raccontare. Da qui il titolo: “Space & Time”. Ora che sono indipendente, anche musicalmente, ho un nuovo livello di libertà. Non devo lavorare sugli orari di nessuno. Devo davvero capire chi sono e come voglio che si evolva il mio sound. All’inizio, quando ho iniziato questo percorso di cambiamento, ero in crisi con me stessa. Mi chiedevo: «Perché mi ci è voluto così tanto tempo per arrivare a questo punto?». Odio far sembrare tutto quanto come una storia triste perché non lo è, credo sia un percorso di metamorfosi e di trasformazione naturale. Crescendo ho cercato di lavorare con alcuni dei miei artisti preferiti, che mi hanno aiutata a plasmare il suono di quello che volevo raccontare. Timbaland è sempre stato un mio mito: ha davvero spinto il limite ed esplorato un nuovo modo di fare sound. Vedere persone come Timbaland, Justin Timberlake e Rema impegnarsi, guardarli lavorare sulle canzoni, prendersi del tempo per analizzare il suono, mi ha regalato un grande insegnamento di vita.

LOI: Cosa rappresenta questo album per te?
JS: Alcune parti di questo disco affrontano temi dei quali avevo paura di parlare, o di riconoscere, in passato: sentivo che le persone mi avrebbero giudicato o che non sarei stata accettata. Penso che la musica oggi sia diventata pigra e, ultimamente, molto guidata da logiche commerciali: la qualità, in generale, e quello che dovrebbe regalarci una canzone sono emozioni sempre meno intense. Io ho cercato di metterci la mia anima. E sentire Timbaland dirmi che sono una grande cantautrice è stata una gioia infinita.

Bra a cuore, GUCCI; cappotto, ALBRIGHT FASHION LIBRARY.
Lungo abito con cut-out, MIRROR PALAIS.

HAIR: Ursula Stephen;

MAKE UP: Samantha Lau;

MANICURE: Mei Kawajiri;

PRODUCTION: Yael Quint;

CREATIVE DIRECTORS: Elena Hristu e Emily Pires @ EMILYANDELENA;

PHOTO ASSISTANT: Roshaknie Hayes;

FASHION ASSISTANTS: Daniel Chery, Bianca Ken- worthy;

LOCATION: Casa Cipriani (New York).

SPECIAL THANKS: Paul Sanders, Craig Beckerle, Casa Cipriani.

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