Balenciaga e Dior, Cristóbal e Christian: cosa unisce e divide i due couturier
Nati lo stesso giorno, il 21 gennaio, le vite dei due maestri e icone dello stile del Novecento, hanno in comune più di una semplice coincidenza numerica.
Il 21 gennaio ricorre il compleanno di due grandissimi maestri dello stile, due couturier del Novecento il cui segno ancora oggi è più vivido che mai: Balenciaga e Dior. Cristóbal e Christian, nati lo stesso giorno a distanza di 10 anni, nel 1895 in Spagna il primo e in Normandia in Francia nel 1905 il secondo, sono accomunati da un destino unico, denso sia di soddisfazioni che di ostacoli. Uno su tutti, la seconda guerra mondiale. Un compito arduo quello di alleggerire la vita delle persone con il sogno e la bellezza seppur sostenuto da una passione febbrile autentica. Amici e nemici? Può essere. Di certo molti sono gli spazi comuni su cui i due si sono confrontati in un fraseggio animato a distanza.
Parigi sullo sfondo è il terreno comune dello scenario che li vedrà gomito-gomito impegnati a vestire con genialità ed eleganza il gotha della società internazionale, quanto a ispirare a cascata chi vive al di fuori di quel perimetro dorato così ambito. Balenciaga apre per primo il suo Atelier al numero 10 di Avenue George V nel 1937. Christian Dior inaugura il suo al 30 di Avenue Montaigne nove anni dopo nel 1946. 500 metri in linea d'aria percorribili a piedi in soli 7 minuti. In poco spazio pulsano due epicentri dello stile, magneti attrattivi di quelle che potremmo definire qualità imprescindibili di ogni creatore di moda con la c maiuscola: dedizione, ossessione, ispirazione.
Nel corso delle loro vite sono stati talmente incisivi e rilevanti da diventare epici e dunque meritevoli di essere sceneggiati e trasposti su formati narrativi coinvolgenti come il cinema del grande e piccolo schermo. Così le serie Cristóbal Balenciaga, distribuita da Disney+, e The New Look, incentrata sulla vita di Monsieur Dior disponibile sulla piattaforma AppleTv+, evidenziano una curiosa coincidenza di destini e incroci inevitabili. I due maestri della moda del Novecento sono stati davvero al contempo rivali e amici e, non stupisce il fatto di ritrovare, l’uno e l’altro, apparire in entrambe le serie.
Balenciaga & Dior: lo stile unico di due geni
Sia Cristóbal Balenciaga che Christian Dior hanno perseguito dogmi estetici che si sono cuciti addosso per restiturie al mondo visioni reciproche di rara coerenza e netta distinzione. A partire dalle silhouette. Se il couturier spagnolo sin dagli inizi degli anni '40 ha proseguito ad annullare il punto vita per stravolgere la figura con volumi aerei come le forme tonneau-barrel, il sacco, il palloncino, l'anfora, il trapezio del baby-doll e le curve cocoon, Dior nel 1947 firma invece l'esatto contraro, il mitologico New Look. Una silhouette a clessidra che strizza il corpo della donna proprio sul punto vita, per modellare la parte superiore della figura con spalle strette e seno scolpito e innestare invece alla base gonne bocciolo tese e gonfie grazie a strati e strati di tessuto.
A tal proposito se Balenciaga ne brevetta uno, il noto Gazar, una specie di raffia di seta dalla particolare struttura rigida creata per lui da Abrahm con cui modellare i volumi e dare così vita alle idee, Dior richiede sontuosi e canonici 10 metri di tessuto per ottenere la giusta ampiezza delle sue gonne e ben 25 per la realizzazione di un solo abito da sera. Da qui le linee Corolle e En Huit, quella a tulipano del 1953 e il tailleur Bar, il completo composto da una giacca steccata tipo bustino dotata di falde arrotondate sul punto vita abbinata a una gonna a corolla di lana.
Le maniche per Balenciaga sono state una vera e propria ossessione: definite "a bracciale" per consentire alla donna di mostrare i propri gioielli, la progettazione dei capi ha visto il couturier spagnolo aggiungere poi volume in punti sorprendenti come la schiena e lavorare i colletti arrotolati protesi verso l'esterno per enfatizzare la clavicola e dunque sfinare e raffinare la figura. Di fatto, per uscire dall’impasse storico - oggi si direbbe per ribaltare e scuotere il sentiment collettivo, Christian Dior riabilita invece guêpière e corsetto, tanto osteggiati dai sostenitori delle silhouette dritte e fluide come lo sono stati Mademoiselle Chanel, Paul Poiret e, naturalmente, anche Balenciaga, nella ripresa convinta da parte del maestro francese dei canoni estetici ottocenteschi.
Mentre il lavoro del maestro spagnolo si rivolge principalmente allo studio dello spazio tra corpo e abito, sempre più astratto e puro nelle creazioni degli anni sessanta, Monsieur Dior si pone esattamente all'opposto della questione. E bisogna ammettere che sono molte le incursioni del New Look nei primi modelli sartoriali da giorno di Balenciaga definiti "semi-aderenti". Eppure Monsieur Dior per Balenciaga ha costantemente espresso sentiti commenti di plauso e ammirazione per lui: "L'Alta Moda è come un'orchestra, di cui Balenciaga è il direttore. E qui noi siamo solo musicisti in ascolto delle sue indicazioni".
“Con i tessuti, noi facciamo quello che possiamo. Balenciaga fa quello che vuole” Christian Dior
Chi sono le muse di Cristóbal e Christian
Dior e Balenciaga hanno amato, adorato e vestito le donne con a fianco dei bozzetti delle solide reference, le muse. Per Cristóbal c'è stata innanzitutto Martina Eizaguirre, la madre sarta a lungo a servizio presso la famiglia dei Marchesi de Casa-Torres, grazie alla quale Cristóbal potè conoscere e frequentare colei che sarebbe diventata la sua protettrice, la matriarca Blanca Carrillo de Albornoz y Elio. Nonna di Fabiola de Mora y Aragón, regina consorte del Re del Belgio, Baldovino I, la storia vede proprio Balenciaga nel 1960 disegnarle un sontuoso abito di nozze invernale. Si tratta del primo royal wedding belga trasmesso in diretta tv. Un successo. Anche per Christian Dior le muse appartengono al cerchio più intimo: ci sono naturalmente la madre Madeleine Dior e la sorella Catherine, eroica icona di libertà e coraggio, il cui tenero soprannome, Miss Dior, ha battezzato il primo profumo della Maison, diventato poi simbolo dell’amore.
Naturalmente non sono mancate le clienti stellari, meravigliose ambassador del lavoro dei due couturier. Citiamo solo alcuni nomi come la Contessa von Bismarck e Wallis Simpson, Grace Kelly e Jackie Kennedy, Helena Rubinstein e Greta Garbo per Balenciaga; Rita Hayworth, la soprano Marguerite Carré, Evita Peron e Gina Lollobrigida per Dior oltre, naturalmente, le fidate collaboratrici strette Raymonde Zehnacker e Mitzah Bricard. E le modelle? Anche loro hanno fatto la loro parte. C'è stata Colette per Balenciaga, camminata alla Dracula e sguardo inferocito, come scrisse di lei la giornalista Maria Pezzi, riusciva a vendere più modelli delle altre mannequin. Per Christian Dior erano invece Lucie Daouphars detta Lucky, Odile Kern e Kouka Denis le sue preferite. Con Denis, Dior nel 1959 ha presentato le sue creazioni sulla Piazza Rossa di Mosca.
Profumi Dior e Balenciaga, essenze dello stile
Dopo l’approccio a tutto tondo da art director dello stile di Paul Poiret nei primi del Novecento, Christian Dior è il primo couturier del dopoguerra ad accostare all’abbigliamento non solo accessori complementari come scarpe, borse e foulard ma anche una linea di cosmetici e make-up con cui ancora oggi identifichiamo l'essenza della Maison francese. "Il profumo di una donna dice molto di più della sua calligrafia” sentenziò una volta Monsieur. Così il 4 marzo del 1947 nasce la Parfums Christian Dior e Serge Heftler-Louiche, amico d’infanzia dello stilista, ne diviene il Direttore. La prima fragranza, appunto Miss Dior, omaggio alla sorella Catherine, fa il suo debutto a dicembre. Nel 1949 arriva Diorama profumo dal flacone a obelisco mentre nel 1956 si aggiunge anche Diorissimo, la cui nota principale non può che essere il mughetto dove il flacone in vetro Baccarat è corredato di un suggestivo tappo dorato fiorito.
Così accade anche per le fragranze della Maison Balenciaga che nascono intuitivamente nello stesso periodo dei profumi Dior. Nel 1947 debutta infatti anche Le Dix, un richiamo al numero civico della boutique parigina, come prima essenza della casa di moda spagnola. Dalle forme del flacone si evince quanto il rigore sia la guida dello stilista basco. Successivamente il quadro olfattivo della maison si arricchisce di altre due fragranze La Fuite Des Heures nel 1949 e poi Quadrille nel 1955.
Balenciaga e Dior, dopo di loro la magia non si è più spenta
Dior e Balenciaga sono stati innnovatori coraggiosi, sperimentando e gestendo con grande impegno un carico professionale su larga scala come mai prima un atelier di moda aveva affrontato. Dipendenti, sedi sparse in tutto il mondo, boutique, relazioni e idee. Nel 1957, a 10 anni dall'avvio della Maison Dior, il couturier francese però muore prematuramente per un attacco di cuore in Italia, a Montecatini. A guidare l'atelier subentra come Direttore creativo il giovane Yves Saint Laurent, già primo assistente dal 1955. Lo farà sino al 1960 per dedicarsi poi alla creazione della sua Maison eponima. Continua il lavoro Marc Bohan sino al 1986 e nel 1970 va ricordato che è il responsabile della nascita della linea maschile Dior Homme; prosegue poi Gianfranco Ferré dal 1987 al '97 per lasciare lo scettro di Maestro couture a John Galliano sino al 2011. La storia recente ha visto arrivare Raf Simons sino al 2015 e, dal 2016, insediarsi la prima donna al comando nella storia della Maison francese, Mara Grazia Chiuri.
Per Balenciaga la fine del primo capitolo della storia arriva nel 1968 dopo 35 anni davvero intensi e ricchi. Cristóbal presenta così l'ultima collezione, sigla le elegantissime uniformi degli assistenti di volo di Air France e annuncia il suo ritiro dalle scene nonché la chiusura di tutte le boutique. Viene a mancare in Spagna nel 1972 all'età di 77 anni. Scende così un sipario pesantissimo anche se momentaneo che lascia l'amaro in bocca. Nel 1997 arriva però il tocco magico del giovane Nicolas Ghesquière di anni 26: per i 15 successivi, ricostruisce il marchio da zero. Associa al brand Balenciaga una moda comunque intellettuale aperta alle contaminazioni. E dopo una breve parentesi con Alexander Wang, nel 2015 arriva Denma Gvasalia, oggi solo Demna, con un trascorso da Margiela e Louis Vuitton e già all'attivo il proprio brand Vetements, oggi gestito dal fratello Guram.