Fashion

Hen & Imre

La modella e attrice Hen Yanni, 35 anni e Imre Van Opstal, coreografa, 29 anni, sono una coppia. Un nucleo moderno. E usano la danza non soltanto come arte, ma anche come momento di ritrovo per amici della comunità LGBT abbandonati da familiari e parenti
Hen Yanni e Imre Van Opstal-lofficielitalia
Hen Yanni e Imre Van Opstal

Foto Sarah Blais
Styling Monika Tatalovic

La prima famiglia non la scegli. Te la danno, e con quella farai i conti. Quando si pensa alla famiglia viene in mente quella Sacra, potente e fragile, quella di potere come Beyoncé+Jay-Z e, più di recente, quella dei #Ferragnez. Ma quella formata dall’artista Hen Yanni  (che adesso lavora al primo album di canzoni) e la performer e coreografa Imren Van Opstal, per quanto lontana nell’immagine dai #BeyZ, emana lo stesso potere e la stessa fragilità. Sedute vicine, sorridono con imbarazzo lieve all’espressione: «Per sempre». È questo che si capisce e che si ammira di Hen e Imre. Il coraggio di volersi così, nella distanza, nella libertà, e con tenera ironia. Hen Yanni racconta di essere nata il 20 gennaio 1983 a Giaffa, località marittima di Tel Aviv. Incerta sullo spelling, cerca Imre con lo sguardo. A diciassette anni va via di casa. Tel Aviv le sta stretta; «You know (“sai“, ndr)», allude. Dopo aver vinto un concorso di bellezza e una Citroën  - che non può guidare perché troppo giovane  - nel 1998, la prima città in cui atterra è Milano, dove vive in un appartamento con altre modelle, e da lì inizia una folgorante carriera internazionale, fotografata da Mario Testino, David Sims e Craig McDean. Ammette di essersi divertita molto ma che, da adulta, il mondo è più bello. Tempo dopo, torna in Israele per studiare allo “Yoram Levinstein Performing Arts Studio“ e recita, premiata, in alcuni film e serie televisive tra cui “Melting Away“ (2012) e “Family“ (2017), in cui la protagonista Lily chiede un incontro urgente col terapista perché ha appena ucciso la sua famiglia. Quello che, secondo Hen, devi fare - metaforicamente  - per vivere e prosperare. Imre è nata, il 20 febbraio 1989, e cresciuta a Feldon, nel sud dell’Olanda, con due sorelle e un fratello minore. Sono «i von Trapp della danza» perché, di lavoro, fanno tutti i ballerini. In particolare, nel 2017 ha collaborato con il fratello Marne all’ideazione di “The Grey“, uno spettacolo in cui il movimento della danza esplora i limiti della condizione umana. Al momento, “agita i lombi” - come scrive sul profilo Instagram - presso la prestigiosa compagnia di danza “Batsheva“. 

1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_05_773_fin.jpg
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_08_1172_fin.jpg
Per Hen. Abito midi a maniche lunghe di lana e colletto ricamato, Fendi. Per Imre. Gonna midi di lana plissé, Fendi, dolcevita di cashmere, Gucci, cappello vintage. Accanto. Cappotto multicolor di satin e dolcevita di tessuto tecnico a coste, Marni.

Entrambe hanno ricevuto il supporto della famiglia, ma sono consapevoli di «essere state molto fortunate e che, altrimenti, può essere difficile fare quello che si vuole», dicono quasi all’unisono. Secondo Imre, «la famiglia di origine ti scolpisce, è un sistema di supporto importante per essere libero nella vita e scegliere senza paura. Per esempio», prosegue, «nella danza è come nello sport professionale, non è un lavoro sicuro, non sai se ce la farai e non si fanno molti soldi. La danza è troppo dura per essere costretti a praticarla dai genitori». Per Hen è stato diverso perché il suo non era un contesto così strutturato e lineare: «Quando sono andata via da Giaffa è stato come ribellarsi, non ho fatto il servizio militare, che qui è obbligatorio e se non lo fai non è proprio facile, e ho dovuto trovare una mia strada attraverso tutto questo». Avere un nucleo di origine accogliente, è bello ma non sempre è possibile, dipende dai familiari. Alle volte, la famiglia cui tornare non c’è. Hen e Imre hanno amici gay che sono stati abbandonati e la danza dona loro una comunità fisica, emotiva e mentale. Hen è convinta che la famiglia non si basi su legami di parentela, quanto su un’energia: «Io e Imre lo siamo; ci sono persone con cui parli una volta al mese ma senti che sono famiglia. È un sentimento di fiducia», un senso virtuale di appartenenza che si attiva.

1 / 2
Cappotto di lana con colletto di pelle, abito stampa fantasia e pantaloni di cotone, tutto Loewe, scarpe di pelle vintage.
Per Hen. Abito di jacquard pois, gilet con collo oversize di mohair e foulard di chiffon, tutto Miu Miu. Per Imre. Abito di tulle stampato con dettagli di pelle, Coach 1941, bomber con maniche di pelle e dettagli di montone, Dsquared2.

Eppure, l’idea tradizionale dell’istituzione familiare è dura a morire. Hen stenta a crederci perché le nuove generazioni dovrebbero essere più aperte al cambiamento e invece «ho la sensazione che stiamo tornando indietro, per paura, o a causa della religione. Chi ha inventato la religione?» si chiede. Sono tutte storie cui finiamo per credere. Imre aggiunge: «Quello che consideriamo natura, e cioè uomo-donna-bambino, non lo è». E all’unisono, di nuovo: «Il problema è la conoscenza, è che (gli altri) non vogliono sapere».  Hen e Imre si sono incontrate per la seconda volta tre anni fa la sera della vigilia di Capodanno, a Tel Aviv. Hen aveva deciso di non esibirsi a causa dello stato indiavolato del pubblico, che cozzava con la sua musica intima e delicata, così Sharon Eyal (la coreografa israeliana della sfilata primavera-estate 2019 di Dior) la porta a una festa e lì si ritrovano. Da quel momento, più o meno, diventano una famiglia. Molti nel mondo non sarebbero d’accordo ma, come recita la frase famosa, le famiglie felici, alla fine, si somigliano tutte. 

1 / 2
Giacca a righe di tweed con inserti di pelle e collo di montone, pantaloni di tweed con inserti di pelle e camicia di seta, tutto Hermès, scarpe di pelle vintage.
Per Imre. Cappotto di ecopelliccia, Elisabetta Franchi, slip di cotone, Bonmarché. Per Hen. Cappotto patchwork con dettagli di shearling, Coach 1941.
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_16_2220_fin.jpg
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_12_1603_fin.jpg
Top di pizzo a collo alto e maniche lunghe, Stella McCartney. Accanto. Giacca di lana oversize monopetto a quadri, giacca, gonna a portafoglio e stivali bianchi alti con banda argentata e cappuccio, tutto Calvin Klein 205W39NYC.
1 / 2
Per Imre. Cappotto di vinile, Ruh, giacca monopetto, Bottega Veneta, dolcevita di tessuto tecnico a coste, Marni, gonna a pieghe di lana, Gucci. Per Hen. Top a collo alto con plissé, Issey Miyake, gonna di panno a quadri con inserti di pelle, Acne Studios, guanti multicolor, Calvin Klein 205W39NYC.
Per entrambe. Maglie di misto alpaca jacquard, Marina Rinaldi e dolcevita di cashmere, Falconeri.
1 / 2
Per Hen. Giacca in cady di seta e lana, abito di crêpe couture e pantaloni di cady couture, tutto Valentino, scarpe di struzzo, Salvatore Ferragamo. Per Imre. Giacca di lana oversize e abito sottoveste di seta, tutto Ruh, collant bianchi, Falke, scarpe di pelle con fibbia dorata, Erdem.
Giacca in gabardine di lana e abito fantasia, Aspesi, dolcevita di cashmere, Gucci.
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_14_1773_fin.jpg
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_01_218_fin.jpg
Per Imre. Abito camicia di lana e cotone, Pomandère. Per Hen. Slip di cotone, Bonmarché. Accanto. Giacca e gonna di lana, Dior, cappello multicolore vintage.
1812_LOFFICIELITALIA_COVER_Look_11_1831_ffin.jpg
Giacche e camicie, Giorgio Armani.

Modelle Hen Yanni e Imre Van Opstal@Viva Talent.
Hair stylist Pier Paolo Lai@Julian Watson Agency.
Make up artist Tanja Friscic@Atomo Management using M.A.C.
Casting director Arianna Pradarelli.
Assistente Hair stylist Giovanni Iovino.
Assistente stylist Marta Oldrini.
Location Anticàmera.

Tags

Articoli consigliati