L'OFFICIEL ITALIA: Siamo in una delle Biblioteche più belle e più importanti d'Europa. Qual è il legame che unisce i libri e la moda?
CHIARA ROSTAGNO: Dal nostro punto di vista esiste un legame profondo, poiché entrambi rappresentano manifestazioni complementari della cultura. Lo scorso anno abbiamo inaugurato, nel cuore di Brera, il dipartimento di sculture e arti decorative, seguendo i principi che, già nell’Ottocento, riconoscevano alle arti decorative uno statuto artistico autonomo. Anche l’iniziativa odierna si inserisce in questa prospettiva, con l’obiettivo di rendere sempre più tangibile questo legame tra moda e cultura.
L'OFFICIEL ITALIA: Dal punto di vista culturale, e non solo industriale, quale significato ha la moda per Milano?
CR: La moda è un’eredità fondamentale di Milano, che affonda le sue radici nella storia della città. Già nel Libro del Sarto dell’epoca di Ludovico Il Moro si percepiva un’attenzione distinta verso questa forma di espressione culturale, riconosciuta e apprezzata in tutta Europa. Il nostro lavoro a Brera si muove proprio in questa direzione: creare le condizioni affinché la moda e le arti decorative trovino uno spazio di rilievo nel tessuto culturale della città, e quale luogo migliore di Brera, da sempre epicentro della creatività milanese?
LOI: Avete volumi dedicati alla moda o al costume?
CR: Purtroppo non possediamo il Libro del Sarto, perduto in seguito alla battaglia di Pavia del 1499, ma la nostra collezione libraria è ricchissima e contiene numerosi riferimenti alle arti legate alla creatività: dalle arti decorative alla gioielleria, fino a preziosi manuali del Seicento. Stiamo lavorando per riscoprire e valorizzare questo patrimonio, e proprio per questa occasione il nostro Dipartimento di Studi Storici ha condotto una ricerca bibliografica specifica sul tema del fiore. Disponiamo di erbari e volumi straordinari sulla flora e la natura, alcuni dei quali unici per rarità e valore. La possibilità di sfogliare questi libri e renderli accessibili è un modo concreto per sottolineare il legame tra le diverse forme di espressione artistica e culturale.
LOI: Avete fatto scoperte interessanti attraverso lo studio di questi volumi?
CR: La natura continua a sorprenderci e il patrimonio librario ne è una straordinaria testimonianza. Ad esempio, durante la nostra ricerca sull’Iris abbiamo trovato numerose rappresentazioni meravigliose, alcune dimenticate, altre che non avevamo mai visto dal vivo. Lo stesso vale per altre discipline artistiche: abbiamo rinvenuto antichi manuali su come lavorare e riconoscere le pietre preziose, su come tagliarle e valorizzarle. Il nostro dipartimento di arti decorative è stato concepito volutamente senza una collezione fissa: possediamo alcuni pezzi ottocenteschi di grande pregio, come il mantello che Napoleone indossò a Milano per la sua incoronazione a Re d'Italia, ma la nostra idea è quella di creare un sistema dinamico di correlazioni tra discipline e arti, in continua evoluzione.
LOI: State sviluppando progetti in questa direzione?
CR: Sì, abbiamo diversi progetti in cantiere che verranno annunciati a breve. Alcuni segnali di questo cambiamento sono già visibili: la scultura è tornata protagonista nelle nostre sale e presto anche le arti decorative troveranno sempre più spazio. Vogliamo costruire un dialogo continuo tra il patrimonio storico e la contemporaneità, perché la creatività, per definizione, è sempre attuale.
LOI: Esiste un percorso dedicato alla storia del costume nella Pinacoteca?
CR: Sì, abbiamo ideato visite guidate incentrate sulla storia del costume attraverso l’iconografia delle nostre opere. Come dipartimento, stiamo lavorando per approfondire questi dialoghi tra arti visive, moda e cultura, con l’obiettivo di offrire nuove chiavi di lettura del nostro straordinario patrimonio artistico.