L'ingresso degli NFT nella moda
Dalle opere d'arte in formato JPEG vendute per milioni di dollari alle sneakers da svelare solo sui social: cosa sta succedendo nel mondo digitale, regolato dalle criptovalute, in cui anche la moda vorrà la sua parte. Primi tra tutti? Gucci e Vuitton
Da qualche mese non si fa che parlare di NFT, ovvero i token digitali, che sono comparsi per la prima volta nel mondo dell'arte e che sta interessando i mercati del design e della moda per un rinnovato concetto di "esclusività". Ma cosa sono effettivamente?
- “Non-fungible token”, significa “non sostituibile”. Mentre un bitcoin, la crypto currency digitale può essere scambiato con un altro bitcoin, l’NFT è un elemento digitale unico che rappresenta solo e soltanto l’oggetto a cui è associato. La loro unicità è protetta da un sistema di tracciamento blockchain.
- Un NFT può essere un artefatto digitale come musica, GIF, opere di disegno, Anche se, in quanto file digitali, gli NFT possono essere riprodotti e copiati, la “firma” dell’NFT rende sempre riconoscibile l’artefatto originario e di conseguenza un autore unico e "registrato" che ha la patria potestà univoca della creazione di questo prodotto digitale.
- Gli NFT nell'arte rappresentano un metodo sicuro e quasi infallibile per stabilire l'origine autentica e l'identità univoca delle di opere d’arte digitali e assegnare loro autori, proprietari e stabilire uno storico di vendite e transazioni – tutte registrate dalla tecnologia blockchain.
Qualche esempio? Ad esempio la GIF di Gucci Ghost di Trevor Andrew è stata venduta per 3.600 dollari, mentre Gucci (brand) ha iniziato per primo la vendita di sneakers virtuali a Marzo 2021.
Le sneakers virtuali nascono per essere condivise in post social o nel mondo del gaming. È il risultato della collaborazione tra Gucci e la fashion-tech company Wanna, che hanno presentato un modello di calzature digitali le Gucci Virtual 22, disegnate dal direttore creativo Alessandro Michele, disponibili per l’acquisto (sulla app di Gucci e su quella di Wanna) a un prezzo irrisorio rispetto al costo del prodotto in boutique.
L'idea è in teoria, di sfoggiare un look o una sneaker nel mondo virtuale, come sulle strade di Decentraland, il mondo virtuale creato online (simile ai Sims degli anni 2000 per chi li ricorda), o negli scatti sui social. Un fenomeno cavalcato anche dall'app Dressx dove si possono fare delle vere e proprie sfilate virtuali, oppure per interagire con le piattaforme di gaming, come nel caso della collaborazione tra League of Legends e Louis Vuitton: in occasione dei campionati mondiali tenutisi a Parigi nel 2019, la maison ha creato una linea di abbigliamento da acquistare online e far indossare al proprio personaggio nei giochi online. In prospettiva quindi, abiti, accessori, sneakers, oggetti di design, d'arte, possono essere tutti venduti come NFT. Non solo un prodotto da sfoggiare online, ma anche la foto di un servizio fotografico realizzato ad hoc, il video di una sfilata, di un'artista (vedere come ha fatto Grimes) e molto altro. Un futuro tutto da scrivere.