Jewellery

Savoir-faire artisanal

La mostra “Pierres Précieuses” presenta, insieme a minerali, gemme e oggetti d’arte del Museo di Storia Naturale di Parigi, 200 pezzi della collezione di Van Cleef & Arpels. Con un approccio, oltre che scientifico, estetico
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Una montagna di lapislazzuli su una base di quarzo blu, dove una chi- mera di pietre preziose protegge un tesoro nascosto in una foresta di cristalli di tormalina. Un luogo incantato, nel quale le fate si rinfrescano sotto una cascata di diamanti e zaffiri e, da un momento all’altro, può spiccare il volo un unicorno. “Le Rocher aux Merveilles”, creato appositamente da Van Cleef & Arpels per la mostra “Pierres Précieuses”, che si tiene al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, è un oggetto unico, la cui creazione è durata due anni e che presenta parti grezze e nove gioielli da indossare. Ma prima ancora di essere fatto di cristalli, gemme e preziosi, lo è di poesia e incanto. E va a evocare, quasi a risvegliare, i mondi della Maison: dando vita a figure alate, animali fantastici e giardini la cui natura è lussureggiante e multicolore. E riaccendendo, al tempo stesso, il dialogo tra mineralogia e haute joaillerie. «Un unico oggetto racconta la mostra», ha sottolineato Nicolas Bos, presidente di Van Cleef & Arpels, Maison che ha dato in prestito oltre 200 pezzi della propria collezione. Tra questi la Collerette, del 1929, in platino, smeraldi, diamanti appartenuta alla principessa Fawzia dʼEgitto; la spilla Bird of Paradise, del ʼ42, in oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti e la Fucsia, del ʼ68, unincanto in platino, oro giallo rubini con montatura Mystery ‒ tecnica brevettata nel 1933 dalla Maison ‒ e diamanti. Ad essi si uniscono i circa 500 minerali, gemme e oggetti d’arte provenienti da quella vastissima del Museo, come La Grande Table des Orsini, del XVII secolo. Esposto qui per la prima volta, è un pezzo monumentale, offerto nel 1659 al Cardinale Mazzarino dai principi Orsini, nonché archetipo del dono diplomatico. Su un marmo di Carrara intarsiato con lapislazzuli, diaspri, madreperla e una moltitudine di gemme, evoca i temi di guerra e pace. Un approccio, quello dellla mostra, che oltre ad essere estetico è scientifico; un invito ai visitatori a sorprendersi continuamente. Parte, infatti, dalle ultime scoperte mineralogiche per accompagnarlo attraverso tre sezioni. La prima descrive come si formano i minerali e il loro utilizzo; la seconda, come diventano gioielli, partendo dai fenomeni naturali che pietre, rocce e cristalli subiscono nella Terra, prima che la mano dell’uomo li lavori. Una trasformazione descritta anche tramite dispositivi audiovisivi e tattili, che raccontano come i minerali grezzi diventano gemme sagomate e infine gioielli. Lʼultima parte è un omaggio alla città di Parigi e allʼinfluenza che hanno avuto i suoi artigiani, artisti ed esteti. La visita prosegue, per chi vuole, nei magnifici Jardin des Plantes, allʼinterno dei quali si trova il museo, da quattro secoli uno dei parchi più amati dai parigini e si conclude, ça va sans dire, davanti alle vetrine della gioielleria di Place Vendôme.

 

La mostra " Pierres Précieuses” (Pietre Preziose), si tiene dal 16 settembre 2020 al 14 giugno 2021 al Museo Nazionale di Storia Naturale a Parigi, Grand Galerie de l’évolution

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