#TalkingWith Sienna Miller
Ha perso il volo e ha fatto di tutto per arrivare a Venezia, dove ha ritirato il premio Kinéo International Award 2019 per la sua interpretazione in American Woman. Sienna Miller, abito rosa cipria, capelli raccolti frettolosamente e un filo di trucco ha raccontato di essersi preparata in dieci minuti, pur di non mancare alla premiazione presso la Lounge Regione Veneto dell’Hotel Excelsior di Venezia.
Qual è il suo must have per un red carpet?
Sono intimidita dai red carpet, non saprei cosa rispondere, mi sento molto più a mio agio indossando un paio di jeans.
Come affronta la preparazione di un personaggio molto diverso da lei?
Quando mi preparo per un ruolo giro spesso nei luoghi dei personaggi che devo interpretare, vado nei caffè, nelle metro, mi piace poter interagire direttamente con le persone che ho davanti. Studiare è importante ma vivere le situazioni in prima persona lo è ancora di più. Medito, non prendo troppi appunti.
Per cosa vorrebbe essere ricordata in futuro?
Vorrei essere ricordata per essere una brava persona, una brava madre, e creare qualcosa che possa rimanere e commuovere le persone.
In American Woman interpreti un personaggio complesso:
Interpretare una donna che cambia e ne diventa un’altra nel corso del film è stato complesso, ho dovuto fare moltissime prove, lavorare sull’accento. Interpretare poi tutti gli aspetti, da fragile a determinata, da donna tosta a vulnerabile, è la cosa che mi ha colpito maggiormente.
Nella sua vita privata e lavorativa è un tipo deciso?
Sono una che procrastina, odio prendere decisioni e poi mi sento frustrata perché non le ho prese prima.
Come si sente ora che sono passati alcuni anni dal suo debutto sul grande schermo?
Quando ha fatto il mio primo film avevo 21 anni, ora sono una veterana a quasi 37 anni. Ero così contenta che neanche ero così strategica, andavo a lavoro mentre ora sono più stanca forse, ma anche più calma e pondero con attenzione ogni offerta che ricevo, ma credo che questo sia la vita, che questo significa crescere.
Cosa ricorda del film di Vanzina a cui ha preso parte anni fa, South Kensington?
È stato un solo giorno di lavorazione! Mi sono anche scordata come si chiamava, ma è stato divertente, credo di non aver visto neanche il film.
Ha un hobby in particolare?
Sono una brava cuoca, mi piace cucinare, soprattutto la cucina italiana. Sono specialista in pasta e ribollita, si ho un pallino per la cucina toscana.
Vorrebbe tornare a recitare in un musical?
Cabaret a Broadway è stato divertente, mi piacerebbe tornare a recitare a teatro. O registrare un album e far finta di non essere io a cantare. Sono molto timida.