Interviste

Love brings love: l'omaggio ad Alber Elbaz al Palais Galliera di Parigi

Il Palais Galliera di Parigi mette in scena la sfilata collettiva omaggio ad Alber Elbaz che ha chiuso la fashion week parigina dello scorso ottobre. Intitolata con uno dei mantra ricorrenti dello stilista scomparso. L'intervista al curatore Alexandre Samson, responsabile della haute couture e delle collezioni di design contemporaneo del museo.

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L'omaggio ad Alber Elbaz al Palais Galliera di Parigi

Scomparso nell’aprile 2021 ad appena tre mesi dal lancio di AZ Factory, Alber Elbaz, per 15 anni direttore artistico di Lanvin, è stato oggetto di uno straordinario tributo dal mondo della moda il 5 ottobre 2021, con una sfilata collettiva che ha segnato la chiusura della fashion week parigina, Love brings Love, dove 46 designers hanno presentato un modello ciascuno riprendendo i codici del suo stile. Una rilettura del suo rosa, dei suoi sketches, dei suoi volumi, dei suoi abiti con lo strascico come dei minidress drappeggiati signature a maniche balloon. Un omaggio intergenerazionale da Rei Kawakubo a Thebe Magugu, che si legge come un who’s who della moda, dai mostri sacri ai direttori creativi dei mega brands, fino alla nuova generazione in qualche modo già established: Iris Van Herpen, Rosie Assoulin, Chitose Abe, Tomo Koizumi, Guram Gvasalia di Vetements. Una sfilata che viene messa in scena (dal 5 marzo al 10 luglio) al Palais Galliera di Parigi. Ne parliamo con il curatore Alexandre Samson, responsabile della haute couture e delle collezioni di design contemporaneo del museo.

L’OFFICIEL ITALIA: Per il Galliera la mise en scene di una sfilata è una novità...

ALEXANDRE SAMSON: È un formato assolutamente inedito. Lo scopo è di far rivivere il défilé in una scenografia immersiva che ripropone la musica e le luci dell’evento originale. I manichini sono disposti su una pista, non sono separati dal pubblico dal vetro: è un omaggio a Elbaz ma anche alla creazione contemporanea, perché molti degli stilisti esposti non sono conosciuti al grande pubblico.

LOI: Qual è stato il ruolo di Elbaz nella moda contemporanea?

AS: Elbaz fa parte della generazione di creatori internazionali che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 sono stati messi alla testa di storiche maison francesi portando una ventata di dinamismo. (Dopo essere stato assistente di Geoffrey Beene a New York Elbaz arrivò a Parigi chiamato da Guy Laroche per poi passare a Saint Laurent, e infine assestarsi da Lanvin dove seppe restituire al brand l’appeal dell’epoca della fondatrice, nda). Le sue creazioni sono molto portabili, molto pratiche, ed è per questo che poche sono invecchiate. AZ Factory poi è una realtà molto innovativa e ricca di promesse, basata su un approccio tecnologico alla materia estremamente contemporaneo.

LOI: Fra i modelli della sfilata quali ritiene più significativi?

AS: L’abito di Virgil Abloh, che è stato l’ultimo suo lavoro prima della prematura scomparsa, ma anche l’omaggio di Bruno Sialelli di Lanvin, con il grande ritratto di Elbaz sullo stascico del mantello.

I LOOK CHE 46 DIVERSI DESIGNERS HANNO PRESENTATO IN OCCASIONE DELL'OMAGGIO AD ALBER ELBAZN AL PALAIS GALLIERA DI PARIGI. 

1 / 19
Balenciaga
Alaïa
Alexander McQueen
Balmain
Bottega Veneta
Chloé
Christopher John Rogers
Burberry
Christian Dior
Comme Des Garçons
Dries Van Noten
Fendi
Giambattista Valli
Guo Pei
Hermès
Iris Van Herpen and Adobe
Louis Vuitton
1 / 19
Gucci
Off White
Raf Simons
Ralph Lauren
Rick Owens
Rosie Assoulin
Sacai
Saint Laurent
Schiaparelli
Simone Rocha
Stella McCartney
Tomo Koizumi
Maison Valentino
Thom Browne
Versace
Viktor & Rolf
Y-Project
Vivienne Westwood

LOI: Quali pensa siano state le collezioni più significative della lunga carriera di Elbaz?

AS: Da un punto di vista sociologico, forse la prima per Guy Laroche, del ’97, con tutte le modelle che indossavano grandi parrucche afro. O anche l’unica collezione che firmò per Krizia, dove fece sfilare solo modelle di colore. In termini creativi direi sempre la prima collezione per Laroche, quella del suo arrivo a Parigi, con silhouette a blocchi di colore e grandi cappelli di struzzo ripresi per la sfilata commemorativa da Thebe Magugu.

LOI: Fra le creazioni di Elbaz che fanno parte della collezione del museo, quale trova più interessante?

AS: Purtroppo non c’è stato il tempo di organizzare una retrospettiva in contemporanea alla messa in scena della sfila- ta, quindi in mostra c’è una sola creazione di Elbaz, un abito disegnato per AZ Factory. Tra gli abiti che conserviamo direi un modello F/W 2012 chiuso sul dorso dalla sua zip signature, omaggio a un abito di Jeanne Lanvin del ’39.

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