Lo stilista Alber Elbaz è morto all'età di 59 anni di Covid-19
Ci lascia oggi il designer israeliano ex direttore creativo di Lanvin che aveva fondato il nuovo progetto AZ Factory insieme a Richemont. Dopo tre settimane di malattia covid-19 Alber Elbaz è morto sabato all'ospedale di Parigi. Aveva 59 anni.
Ci lascia sabato 24 aprile lo stilista Alber Elbaz, una morte avvenuta dopo tre difficili settimane di lotta contro il covid-19 all'ospedale American Hospital di Parigi. Il designer israeliano di origine aveva trascorso 14 anni nella Maison Lanvin dove ha avuto modo di rilanciare con il suo spirito eclettico il brand. Recentemente aveva presentato il suo brand AZ Factory sostenuto da Richemont.
"Ho perso non solo un collega, ma un caro amico", ha spiegato Johann Rupert, Presidente e Fondatore della società Richemont. "Siamo devastati - Alber è deceduto a causa di COVID dopo essere stato in ospedale per tre settimane - così tragico".
LA BIOGRAFIA DI ALBER ELBAZ
Il designer Israeliano Alber Elbaz nato a Casablanca, in Marocco nel 1961, si era trasferito ad Israele all'età di 10 anni. Dopo il college, il primo contatto con il fashion system è stato con lo stilista americano Geoffrey Beene. Alber Elbaz fu incoraggiato dalla madre a trasferirsi a New York dal 1989 al 1996 per intraprendere la sua carriera da stilista. Alla fine degli anni '90 era stato direttore creativo di Yves Saint Laurent per un breve periodo. Tutti ricordiamo Alber Elbaz come un designer ironico e spiritoso, valorizzava e amava le donne mettendole sempre al primo posto. Prediligeva star e celebrity che abbracciavano questo atteggiamento molto diverso dal vestire le vip. Poi Alber Elbaz aveva aveva trascorso 14 anni nella Maison Lanvin dove ha avuto modo di rilanciare il brand francese. Dopo una lite con il proprietario taiwanese di Lanvin, Shaw-Lan Wang, era uscito di scena. Nel 2019 Diego Della Valle lo chiama come designer per la capsule collection Tod's Happy moments by Alber Elbaz, e nel 2020 lo stilista presenta il suo ultimo progetto AZ Factory insieme alla società luxyury svizzera Richemont. A gennaio 2021 aveva presentato la sua prima collezione dall'alloure giovane, sportiva e dinamica. Abiti indossabili che si muovevano con il corpo e liberavano la donna da qualsiasi costrizione.
Scorri verso il basso per scoprire di più sulla morte di Alber Elbaz e la sua intervista insieme a Lily Collins per L'Officiel Italia.
"Ci hai fatto sognare, ci hai fatto pensare e ora voli. Amore, fiducia e rispetto, sempre. ❤️"
così AZ Factory saluta con un post su Instagram lo stilista Alber Elbaz.
Recentemente Alber Elbaz era stato intervistato per L'Officiel Italia insieme all'attrice protagonista di "Emily In Paris" Lily Collins. Nell'intervista lo stilista israeliano recentemente scomparso aveva raccontato la sua nuova esperienza con AZ Factory:
"Per ogni artista, la pagina bianca è la faccenda più difficile da affrontare. Non so come funzioni con la recitazione, Lily, ma a volte mi sembra che ciò che faccio sia simile alla nascita di un bambino. All’inizio non è proprio una cosa tipo: “Oh wow, la vita è fantastica”, piuttosto è un: “Ahi, ahi, ahi”, ma poi viene fuori e ti dimentichi della sofferenza. La cosa davvero difficile è lasciare andare quello che hai costruito." Aveva spiegato a Lily Collins "Dopo Lanvin ho deciso di non fare moda per un po’ di anni, perché non ne ero più innamorato, eppure era l’unica cosa che sapessi fare. Non so manco guidare la macchina, non potrei neppure fare il tassista! Ho ricevuto tante offerte dalle grandi Maisons, e non volevo fare la diva, è che proprio sentivo che non avrei potuto ricominciare molto presto. Ho iniziato a insegnare, andando in tante incredibili scuole in giro per il mondo e ho capito cosa sarebbe arrivato dopo, la direzione verso cui il mondo stava andando, naturalmente prima che arrivasse il covid-19. E poi ho firmato con Richemont, ho dato il via a questa start-up."
"Penso che ci sia una gran differenza tra creare e ricreare, in passato spesso il mio lavoro è stato non solo un ricreare, ma un “rimpiazzare”. Questa volta ho voluto iniziare da zero, ho osservato le donne in questi ultimi cinque anni, ho fatto attenzione a tutto quello che stanno affrontando, a come sono cambiate le loro vite." Racconta Alber Elbaz, "Ho sempre detto che se fossi stato un produttore di Hollywood, il prossimo James Bond l’avrei trasformato in Jane Bond, e non avrei scelto una ex modella ma una donna in gamba, senza badare a età e taglia, perché davvero non contano. Guardo a come vivono le donne oggi, le vedi correre in dieci direzioni differenti mentre cercano di essere la migliore madre, moglie, collega... Ho capito che dovevo trovare una soluzione; proprio quello che sto facendo ora, introducendo nuove tecnologie, ma anche cercando di andare un po’ più in profondità, senza fermarmi a definire un look favoloso. Cerco di ascoltare le donne per capire cosa posso fare per dar loro quello che stanno sognando, perché in fin dei conti non viviamo in un mondo fatto solo di algoritmi e big data, o di istinto ed emozione. Possiamo metterli insieme, come yin e yang. Non si tratta di scegliere questo o quello, ma di unirli."