Interviste

John Nollet: l'hair-stylist delle star

Una carriera costellata di successi: dall'opera al cinema, lavorando sui tagli di capelli delle dive. Da Monica Bellucci ad Amélie Poulain. Senza dimenticare Johnny Depp
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John Nollet con Uma Thurman
John Nollet con Monica Bellucci
John Nollet con Diane Kruger
John Nollet con Nicole Kidman
John Nollet con Monica Bellucci
Portrait di John Nollet by Matthew Brookes
John Nollet con Sandrine Kimberlain
John Nollet con una modella by Virgile Guinard
John Nollet con una modella by Koto Bolofo
John Nollet pettina una modella by Frank Mura

Se ancora non lo conoscete, segnatevi il suo nome o cercati di prenotarvi un taglio in uno dei suoi saloni parigini. John Nollet, è uno degli hair stylist più importanti del mondo. E’ lui che ha creato il famoso caschetto di Audrey Tatou aka Amélie Poulain ne “Il favoloso mondo di Amelie” o i dread di Johnny Depp in “Pirati dei Caraibi”. Le star che lo amano e si affidano completamente a lui sono innumerevoli: Monica Bellucci prima di tutte, Diane Kruger, Marion Cotillard , Vanessa Paradis, Uma Thurman, di molte di loro oltretutto è amico. Louis Vuitton ha realizzato una valigia su misura per contenere tutti i suoi strumenti di lavoro che lo segue sui set delle grandi produzioni cinematografiche. Abbiamo incontrato un genio dell’acconciatura per farci svelare i segreti dell'"indovinare un taglio".

Come è iniziata la sua carriera Quando hai capito che volevi lavorare con i capelli?

L'ho sempre saputo, fin da quando avevo 8 anni. Quando ho chiesto a mia nonna di regalarmi una testa professionale per lavorare con le parrucche. Ho lavorato all’Opera House di Montpellier. E sempre in questa piccola cittadina nel sud della Francia ho messo piede sul set di un film, si trattava di un film ambientato nel XVIII secolo e sono stato trasportato in un mondo del tutto nuovo, c’erano cavalli e regine, è stato un sogno. Era il 1990 circa. È stato quello il momento in cui ho capito che volevo avere a che fare con il mondo del cinema. Poi mi sono trasferito a Parigi e all’inizio è stato difficile, perché non conoscevo nessuno, ero tuttavia spinto dal desiderio di inseguire il mio sogno. Mi arrivò la proposta di fare il casting per il film “La città perduta” e venni scelto. È stata la prima volta che ho lavorato con hair designer per un film. A quel tempo ho incontrato anche Jean Paul Gaultier che si occupava della creazione dei costumi. Questo è stato davvero l’inizio della mia carriera.

Il set del film che ti ha cambiato la vita?

“L’apartement”; sul set di questo film ho conosciuto Monica Bellucci, che era una giovanissima attrice e modella e mi sono innamorato di lei. Monica mi ha dato una grandissima confidenza, la sua carriera da modella era già ben avviata e conosceva benissimo tutti gli hairstylle che andavano di moda nelle varie parti del mondo. Dopo la fine del film Monica mi disse “John, tu hai qualcosa di speciale”.

Ti ha anche chiesto di lavorare per lei come hairstylist personale?

Ho lavorato con lei per delle campagne di Dolce & Gabbana e poi sono stato contattato da molte persone che lavorano nell’industria della moda. Ogni giorno era emozionante e unico. Lei mi ha aperto molte porte. Poi è arrivato il film “Il favoloso mondo di Amelie”: il cast, lo styling, era tutto favoloso e fu un vero e proprio successo.

Come hai creato per Monica il nuovo hairstyle? 

Quando lavori con persone come Monica per un lungo periodo, si basa tutto sulla fiducia reciproca e sulla confidenza. Al tempo stesso devi considerare che ti trovi dinnanzi ad una donna con dei desideri e delle richieste. Quando desiderava qualcosa me lo diceva e io preparavo una serie di mood board per proporle le mie idee. Un giorno è venuta da me dicendo che voleva “sentire il suo collo” e io le ho proposto varie idee. Penso davvero di fare il lavoro più bello del mondo perché ho la possibilità di cambiare radicalmente una persona qualora lo desideri, con un semplice taglio nuovo. Poi i capelli ricrescono e puoi dar vita a nuovi hairstyle e ogni volta che cambi lo stile di una persona come Monica devi calcolare anche il giorno in cui “lanciare” il taglio nuovo, anche in base ai progetti in vista.

So che hai creato tu il famoso caschetto di Amelie Poulain in “Il favoloso mondo di Amélie”…Come ti è venuta l’idea del caschetto, è un taglio iconico, il tuo marchio di fabbrica che tra l'altro è di nuovo trendy.

Sai, quando lavori per un film prima di tutto ti concentri sulla sceneggiatura, la storia, gli attori arrivano dopo. Quando ho iniziato a studiare il copione ho capito fin da subito che Amélie era una persona a cui piaceva prendersi cura degli altri. Il regista mi disse inizialmente che la protagonista avrebbe dovuto avere una coda di cavallo. Io mi opposi, dicendo che non era possibile. Lui ribatté che era quello che voleva allora io gli spiegai come vedevo il personaggio di Amélie: una giovane che quando si sveglia al mattino non pensa minimamente a se stessa e tanto meno perde tempo a farsi una coda di cavallo. L’unica cosa che le sta a cuire è trovare un modo per manifestare il suo amore nei confronti delle persone a lei care e prendersene cura. Amélie deve svegliarsi e avere già i capelli pronti, deve avere un taglio di capelli netto e pratico. Abbiamo iniziato a fare delle prove con la coda di cavallo e poi siamo passati al caschetto.

Come è stato lavorare con Johnny Depp?

Una grande occasione che è stata fondamentale per la mia carriera è stata quando ho creato il dreadlock di Jack Sparrow… è stato un successo incredibile, il look è diventato celebre, Johnny era il compagno di una mia cara amica, Vanessa Paradis, con la quale ho iniziato a lavorare quasi 25 anni fa, siamo diventati grandi amici nel corso degli anni. È stata lei a farmi conoscere Johnny così come si presenta sempre il nuovo fidanzato agli amici. Ricordo che cercai di trovare un tema di conversazione, qualunque cosa pur di parlare, così gli chiesi di quali progetti si stesse occupando e lui mi disse che aveva in ballo un progetto importante, avrebbe interpretato un pirata. Johnny stava parlando di questo nuovo ruolo e io iniziai a pensare a quello che sarebbe stato il suo look nella mia mente e poi gli proposi di creare un personaggio rock. Da qui nasce l’idea del dreadlock, che lui trovò interessante fin da subito. Poi iniziammo a ipotizzare degli scenari…pensammo a quanto Johnny nei panni del pirata avrebbe nuotato in mare e mi venne in mente che avrebbe potuto raccogliere oggetti dall’acqua e metterseli tra i capelli esprimendo un desiderio, Johnny amò l’idea e così cominciammo a lavorare insieme.

Con quali altre grandi star hai lavorato ultimamente?

Mi capita spesso durante il festival di Cannes, tra le dive ricordo Uma Thurman, Nicole Kidman e persino Charlotte Casiraghi in occasione del suo matrimonio.

Come si fa a capire quale sia il giusto hairstyle per una persona?

È importante parlarsi e conoscersi, poi è fondamentale anche conoscere i trend del momento, è un mix. Andare dal parrucchiere non è molto diverso dall’andare dall’analista talvolta. C’è uno scambio profondo che riguarda lo stato d’animo di una persona. Non lavoro con delle bambole ma delle persone. Amo imparare a conoscere la loro personalità delle persone con cui lavoro. Gli metto le mani in testa e non solo in senso letterale. Inoltre faccio ricerca sempre, per film o shooting è essenziale fare un moodboard, quindi costruire un’immaginario prima.

Durante il lockdown hai fatto video per dispensare consigli hai tuoi follower?

Sai in quarantena hanno reinventato in tanti i propri capelli presi dalla necessità di fare qualcosa. Lavoro molto con Instagram e mostro sempre i miei lavori ma non ho mai davvero dispensato consigli, però mi piacerebbe fare delle masterclass in futuro, proprio per formare all’arte del capello.

È possibile per le “persone normali” prenotare un appuntamento con te?

Certo, ho aperto due negozi uno in Parigi all'interno del Park Hyatt di Place Vendome e uno al Blanc Courchevel e in questi posti posso ricevere solo due persone alla volta, perché voglio mantenere la privacy dei clienti e riuscire a passare del tempo con loro.

Quando e come è nata l’idea di creare accessori per i capelli?

Amo i capelli naturali e così ho proposto una collezione di accessori che senza cambiare il dna del capello o della persona potessero arricchire un look, magari per una serata speciale.

John Nollet

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