Interviste

Team play: l'intervista a Isabel Marant e Kim Bekker

Isabel Marant e Kim Bekker, dal 2021 insieme alla guida creativa del marchio creato dalla Marant 30 anni fa, creano una moda che combina pezzi audaci ed elementi classici, trovando un equilibrio tra i loro estremi: tranquillità e disordine.

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La nostra intervista a Isabel Marant e Kim Bekker

Immaginate un'eleganza capace di fondere il tipico “vestire alla francese” con un tocco di stile boho-chic, così avrete un'idea della magia che Isabel Marant ha creato con la sua Maison di moda. Dal 1995, il suo estro creativo ha ridefinito il concetto di moda che sa essere pratico e al contempo sofisticato. Eppure, la sua storia è iniziata molto prima, nel 1989, con il lancio di Twen, il suo primo brand, segnando l'inizio di una carriera ormai trentennale. Dopo il debutto in passerella, Isabel ha inaugurato la sua prima boutique parigina nel 1998, vicino alla Bastiglia, in Rue de Charonne. Donna forte e autonoma, ha da subito creduto nella forza del suo progetto personale, guidata da una determinazione incrollabile e un’incredibile indipendenza. «Non ho mai avuto l'opportunità di lavorare per qualcun altro, e penso che sarei potuta crescere e migliorare. Pensavo: 'Va bene, posso farlo da sola', e mi sono buttata a capofitto. È tipico della giovinezza essere così, e in fondo, è una bella cosa. Non ho rimpianti, tutte le scelte che ho fatto mi hanno resa quella che sono», dichiara Marant. Nel corso degli anni, la designer ha saputo rispondere alle esigenze di una donna dinamica e moderna, creando capi perfetti per ogni momento della giornata. La sua moda è diventata una dichiarazione di stile e libertà. Poi, negli anni 2000, il lancio di Isabel Marant Étoile, una linea più casual e accessibile, seguita nel 2017 dalla collezione uomo e nel 2021 dall’espansione nel settore degli occhiali con la linea Eyewear. Oggi, insieme a Kim Bekker, Artistic Director del marchio dal 2021, Isabel continua a combinare modernità e classicismo, rimanendo fedele alla sua visione e ampliando costantemente i suoi orizzonti.

L'OFFICIEL ITALIA: Cosa significa essere un duo creativo?

ISABEL MARANT: Lavoriamo insieme da talmente tanto tempo che ormai è diventato del tutto naturale per noi. Credo che le nostre diverse competenze ci rendano una coppia davvero forte.

KIM BEKKER: Per me è molto facile, perché ho avuto modo di comprendere il marchio attraverso gli occhi di Isabel. Condividere quotidianamente il processo creativo non è solo un'abitudine, è naturale. È stato proprio questo che ci ha spinto a lavorare insieme.

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Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive

«Ricordo bene i dubbi e le insicurezze che mi affliggevano quando avevo vent'anni, e mi rendo conto che la situazione è ancora più difficile per i giovani d’oggi».

- Isabel Marant

Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive

LOI: Cosa apprezzate l'una dell'altra?

IM: Quello che amo di Kim è il suo umorismo, la positività e l'estrema organizzazione. È molto diretta e riesce sempre a riportarmi sulla retta via quando mi perdo. Io sono molto concentrata sul mantenere il DNA del marchio e risolvere i problemi aziendali, mentre Kim ha un occhio decisamente più sensibile. Sono francese e sono cresciuta in un certo ambiente, mentre Kim viene dall'Olanda e ha un background diverso. Questa diversità arricchisce il nostro lavoro e ci regala momenti unici.

KB: Per me, l'immagine è fondamentale. Desidero che sia perfetta e rispecchi il marchio. Mi assumo questa responsabilità perché so quanto sia importante per lei. Quando lavoriamo su una collezione, cerco di capire come potrebbe essere vista da Isabel, perché lei rappresenta il cuore del marchio e ha il dono di aggiungere quel tocco che rende tutto speciale.

LOI: Come descrivereste il vostro processo creativo?

IM: È molto organico e fluido. Iniziamo lavorando sulla collezione attuale mentre già pensiamo a quella successiva. Questo può sembrare un po' folle, ma è così che funziona: partiamo da piccoli dettagli e idee che si sviluppano nel tempo, quasi come i pixel che si uniscono per formare un’immagine. Non seguiamo mai una visione precisa della donna ideale.

KB: È un po’ come il ping-pong. Lanciamo idee, discutiamo e ci stimoliamo a vicenda. A volte un’idea può scaturire da un semplice ricamo o da un materiale che ci ispira. Lavoriamo insieme per sviluppare queste intuizioni e collaboriamo con il nostro team per dar vita alle nostre visioni. È un processo di continua crescita e interazione reciproca.

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Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive
Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive

LOI: Parlando di materiali...

IM: Per noi, il contrasto è fondamentale. Ogni tessuto è quasi metà del capo stesso. Passiamo molto tempo a testarne di diversi per vedere come cadono e quanto sono comodi. In passato, ero molto più focalizzata sui tessuti prima di sviluppare un’idea, e questo continua ad essere un aspetto fondamentale del nostro processo. È fondamentale bilanciare gli elementi per creare qualcosa di cool e sofisticato, anche se trovare questo equilibrio non è mai facile.

KB: È sempre un mix di materiali diversi. Penso che sia importante raccontare un contrasto, un mix di elementi che possano arricchire il nostro stile.

LOI: Come lo definireste?

IM: Il nostro stile è sia moderno che classico. Personalmente, non indosso molti capi, ma so esattamente cosa mi piace e cosa no. È una sorta di neo-classico.

KB: Rappresenta quella tipica "coolness parigina senza sforzo". Non importa il tipo di capo, deve sempre apparire naturale e mai eccessivo.

LOI: Isabel, quale momento ricordi della tua carriera?

IM: Tra i ricordi più preziosi, uno dei miei preferiti è sicuramente il mio terzo show. All'epoca, le risorse erano limitate e dovevo trattare direttamente con il municipio di Parigi e persino con il sindaco. Avevo scelto un edificio con un cortile meraviglioso, e ottenere l'autorizzazione per sfilare lì è stato davvero difficile. A due giorni dall'evento, però, ho ricevuto la notizia che non potevamo più utilizzare lo spazio per motivi di sicurezza. Gli inviti erano già stati spediti e non avevo un piano alternativo. Ho vissuto un momento di panico, ma ho deciso di non arrendermi. Il giorno dello show mi sono presentata sul posto e la persona che mi aveva avvisata mi ha detto: "Cosa fai? Non hai letto il mio messaggio?" Alla mia espressione perplessa, ha aggiunto: "Okay, io non ti ho vista".

LOI: E per te, Kim, qual è stata una delle sfide più grandi?

KB: Quella di essere all’altezza delle aspettative di Isabel. Cerco di essere il più fedele possibile all'estetica del marchio e di comprendere i suoi desideri e tutte le sue esigenze.

LOI: Minimalismo o massimalismo?

IM: Oggi è estremamente facile perdersi tra tutte queste influenze diverse. Tuttavia, se rimani fedele alle tue idee e alla tua visione, non è così complicato. È importante mantenere chiaro il proprio obiettivo. Il nostro scopo è sempre stato vestire ragazze cool con abiti non noiosi e indossabili, mantenendo un certo livello di lusso.

KB: Il nostro approccio è sempre stato questo: combinare i pezzi più audaci con elementi classici. Per noi, il marchio rappresenta un mix di tranquillità e disordine, trovando un equilibrio tra i due estremi.

LOI: Quali pezzi iconici ricordate?

IM: Ricordo le gonne, le giacche oversize da uomo e, ovviamente, gli stivali.

KB: Senza alcun dubbio le Bekett, le nostre sneakers con zeppa, sono sicuramente un pezzo indimenticabile e inossidabile.

LOI: Cosa pensate dei trend?

IM: Non mi preoccupano molto perché alla fine non significano molto se non fanno parte del tuo DNA. È più autentico e produttivo crearli piuttosto che seguirli. Se qualcosa è già di tendenza e risuona con la nostra visione, va bene, ma non guidano il nostro lavoro.

KB: Per noi non sono il focus. Le tendenze purtroppo emergono spontaneamente e non sono una conseguenza di decisioni consapevoli.

Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive

LOI: Qual è stata l'ispirazione principale dell'ultima collezione?

IM: È partita da un ambiente ricco di cuoio e camoscio. Avevamo una silhouette piuttosto forte in mente e abbiamo esaminato tutte le nostre collezioni passate. Recentemente, abbiamo cercato di sperimentare nuove idee perché mi sembrava che ci fosse una certa ripetitività e volevo esplorare nuove direzioni. Alla fine, ho iniziato a sentirmi un po' persa. Bisogna sempre andare avanti e reinventarsi, ma è rischioso perdere quel senso di identità.

KB: Vogliamo sempre innovare e migliorare, ma a volte è importante anche fidarsi di chi si è veramente. Guardando le collezioni passate, ci siamo resi conto che molte delle idee precedenti erano ancora rilevanti e valide. Alla fine, penso che la forza di un marchio risieda nella sua capacità di rimanere fedele alla propria essenza.

LOI: E la collezione uomo?

IM: L’abbigliamento maschile è un po' più complicato rispetto a quello femminile, ma ci ha sempre ispirati. Ho da sempre una visione piuttosto androgina, quindi è stato naturale tradurre queste idee in moda uomo. C’è un aspetto di mascolinità che trovo affascinante nelle donne e di femminilità negli uomini.

KB: Trovare la silhouette giusta per gli uomini non è semplice come per le donne. È tutto nei dettagli e nelle proporzioni, che sono meno variabili rispetto a quelli femminili. La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio nelle proporzioni e nei tessuti, mantenendo un tocco di originalità.

LOI: Quale consiglio dareste ai giovani designer?

IM: Il mio consiglio è di avere un'idea e una personalità molto forti. È importante mantenere la propria visione e non cercare di imitare gli altri. Costruire un immaginario unico è fondamentale per poter durare nel tempo.

KB: Rimanere fedeli a se stessi è necessario. La vera autenticità traspare attraverso il lavoro e diventa più desiderabile. È importante che i giovani designer sentano e vivano la loro creatività senza alcun limite.

LOI: Progetti futuri?

IM: Una collaborazione con Converse che ci ha permesso di trasformare le iconiche Chuck Taylor con il nostro tocco distintivo. Abbiamo creato un modello con zeppa, arricchito da dettagli etnici che catturano perfettamente la nostra essenza. Non vediamo l'ora di mostrarvelo!

LOI: C'è un luogo che ispira la vostra creatività?

IM: L’acqua è molto importante per me. Nuoto spesso e trovo che sia un ottimo modo per liberarmi dalle energie negative e ritrovare la mia forza interiore.

KB: Per me, la natura in generale. Ho bisogno di verde, alberi e tutto ciò che la natura offre per ritrovare un equilibrio e staccare.

LOI: Parlando di bellezza…

IM: Per me, la bellezza è accettare e amare se stessi. È una sicurezza interiore che si riflette all'esterno. La bellezza non è solo estetica, ma un riflesso dell'autenticità e della luce interiore. Trovo importante trasmettere questo messaggio, soprattutto in un'epoca in cui i social media possono distorcere la percezione della bellezza.

KB: La vera bellezza è legata al benessere mentale e fisico. Purtroppo, molti giovani si concentrano solo sull'aspetto esteriore, influenzati da modelli irrealistici sui social media. Questo può portarli a ignorare la loro vera essenza e a sentirsi insoddisfatti.

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Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive
Images courtesy of Isabel Marant / L'Officiel Archive

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