Giulia Michelini
La notorietà gliel’ha data il ruolo televisivo di Rosy Abate, e ha lavorato con Muccino, Özpetek e Saverio Costanzo. Eppure sta ancora cercando di capire se il mestiere d’attrice è quello che le corrisponde davvero.
Per il pubblico televisivo Giulia Michelini è Rosy Abate, personaggio tra i più amati di sei stagioni di “Squadra antimafia”, tanto da convincere i produttori a dedicarle uno spin-off. Al momento sta lavorando, con sua sorella Paola, a una dark comedy sul conflitto tra due donne e il loro desiderio di cambiare il mondo, una tournée teatrale con date ancora da definire.
L’Officiel Italia: Come hai iniziato a fare l’attrice?
Giulia Michelini: A 16 anni sono stata fermata fuori dalla scuola, post allenamento (facevo ginnastica artistica), da un collaboratore di Gabriele Muccino. Feci un provino per “L’ultimo bacio” senza venire presa, ma più avanti sono stata ricontattata dal suo aiuto regista e sono stata scelta per “Ricordati di me”.
LOI: I lavori e gli incontri più importanti del tuo percorso ad oggi?
GM: Premetto che non sento di essere un’attrice mossa dal fuoco sacro. In realtà sto ancora cercando di capire se è il lavoro che voglio fare davvero. Incontri… durante le riprese de “La ragazza del lago” rimanevo sul set per guardare recitare Toni Servillo, affascinata e arricchita dalla sua bravura. Muccino è uno che dà tanto, è molto emotivo, e ti trasmette tutte le sue emozioni: ti tocca, farfuglia, fa e rifà una scena finché non si arriva all’esatta definizione che ha in testa. Saverio Costanzo mi ha regalato il ruolo più importante fino ad oggi (nella terza stagione della serie “In treatment”), un bel lavoro, una bella storia, molto totalizzante. E ho adorato lavorare con Ferzan (Özpetek in “Allacciate le cinture”).
LOI: Quando ti rivedi sullo schermo come ti senti?
GM: Male, non è che non ci si piaccia mai, ma ci si accetta raramente: ci si guarda dal di fuori, si pensa a cosa si stava pensando, parla il Super-io che va a testare il nostro equilibrio sottilissimo tra psicosi diverse.
LOI: Come ti definiresti?
GM: Confusa, irrazionale, solare, disponibile.
LOI: Il tuo rapporto con la moda?
GM: Altalenante. Ne sono affascinata senza esserne dipendente. E comunque la percepisco su altre tipologie di donna, non sul mio fisico, la sogno su altri corpi.
LOI: Che rapporto hai con le donne?
GM: Tendo a legare molto, a legare subito, anzi, strabordo in frettissima in rapporti personali che non tutti desiderano. Mi piace lo scambio con le donne, non sono una competitiva. Certo è necessaria una buona onda, se non la sento non vado a cercarla. Ho un buon rapporto con mia mamma, con mia sorella, sono per me una connessione fondamentale. Ho lavorato poco con registe donne, ma è stata una donna la mia prima regista in assoluto, Monica Vullo per “Distretto di polizia”, per me allora ragazza, lei è stata sì una figura di potere, ma anche una mamma.
LOI: Con Margherita Buy hai girato “Tutti per 1-1 per tutti” di Giovanni Veronesi.
GM: Per Margherita ho grandissima stima. La prima volta che l’ho vista sul set mi sono messa al monitor mentre faceva una scena: la faceva sempre diversa e sempre perfetta. Ti incolla letteralmente allo schermo.
TALENT Giulia Michelini
FOTOGRAFO Gianmarco Chieregato
STYLING Giulio Martinelli
TEXT Fabia Di Drusco
HAIR Giannandrea Marongiu
HAIR ASSISTANT Alessandro Rocchi
MAKE UP Nicoletta Pinna @SIMONEBELLIAGENCY e Manola Spaziani @SIMONEBELLIAGENCY
MAKE UP ASSISTANT Raffaele Schioppo
PHOTO ASSISTANTS Gerardo Gaetani e Gianni Franzo
STYILIST ASSISTANTS Adele Barraco e Terry Lospalluto
PRODUCTION PSUITE19
