Interviste

Carolina Crescentini

Pensava alla sceneggiatura, ma è diventata attrice, anche se continua a scrivere racconti, “spiando le persone”. Il fascino del suo mestiere? Il dover interessarsi a cose cui se no non avrebbe mai pensato. 

Carolina Crescentini indossa Top ricamato, pantaloni di pelle e ballerine decorate con cristalli, JIL SANDER; collana "Tango" in oro rosa e diamanti POMELLATO
Top ricamato, pantaloni di pelle e ballerine decorate con cristalli, JIL SANDER; collana "Tango" in oro rosa e diamanti POMELLATO

Il suo profilo Instagram fa più pensare a una groupie innamorata della musica - già prima di conoscere il marito, il cantautore Francesco Motta - e appassionata di viaggi che a un’attrice particolarmente attenta alla propria immagine, nonostante un volto da diva del muto che giustificherebbe qualsiasi autoindulgenza narcisistica.

L’Officiel Italia: Hai sempre voluto fare l’attrice?

CAROLINA CRESCENTINI: In realtà lo sono diventata per una serie di circostanze. Quando da appassionata di cinema mi sono iscritta al Centro Sperimentale di Cinematografia, una scuola estremamente selettiva, che ti impegna per nove ore al giorno per dieci mesi per tre anni, pensavo piuttosto ad altri scenari: il montaggio, più probabilmente la sceneggiatura, perché mi è sempre piaciuto scrivere. Il mio primissimo film è stato “H2Odio” di Alex Infascelli, con la sua pioggia di sangue surreale, e subito dopo è uscito “Notte prima degli esami - Oggi”, e mi sono ritrovata da un giorno all’altro con la mia faccia sugli autobus.

LOI: Come riassumeresti  il tuo percorso?

CC: “Boris”, “I demoni di San Pietroburgo”, il film di  Giuliano Montaldo su Dostoevskij, poi c’è stato l’incontro fondamentale con Özpetek, esempio perfetto del regista che ha un controllo su tutto: io in “Mine vaganti” non dovevo pronunciare neanche una battuta, ma lui mi ha raccontato tutti i retro pensieri del mio personaggio. Ancora Montaldo, con “L’industriale” e poi “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, un incontro fondamentale perché Gabriele è un regista esigente e io amo gli esigenti.

LOI: I tuoi film in uscita, quando la situazione lo permetterà?

CC: “Per tutta la vita”, di Paolo Costello, e “La bambina che non voleva cantare”, film per la Rai di Costanza Quatriglio, su Nada. Io ho studiato canto, a casa mia tutti cantano…

LOI: Cosa ti affascina del mestiere di attrice?

CC: Il dover interessarmi a cose cui se no forse non avrei mai pensato. Nella “Notte prima degli esami-Oggi” ero un’addestratrice di delfini, per un altro film ho dovuto inventarmi una zoppia.

LOI: Hai mai pensato di passare alla regia?

CC: Scrivo, spiando le persone, tanti racconti. Qualcuno potrebbe diventare un soggetto, e mi piacerebbe molto passare alla regia, ma ovviamente serve il team giusto e la storia giusta.

Camicia e gonna di pelle, Trussardi; orecchini e bracciale "Iconica bold" in oro rosa, Pomellato.

LOI: Con chi ti piacerebbe lavorare?

CC: Con Virzì, con  Sorrentino, che trovo veramente intelligente, illuminato. Ho rivisto recentemente “Il divo” ed è geniale, con un’ironia simile alla mia. Mi piace Soldini per come dirige le donne, è il nostro Ozon, i suoi ruoli femminili sono pieni di sfaccettature, basti pensare a “Pane e tulipani”. E poi vado pazza per Ozon, per David Lynch, Paul Thomas Anderson, i fratelli Coen. L’inglese lo parlo bene, chissà, magari con qualcuno di loro prima o poi lavorerò.

LOI: Sei una viaggiatrice, è ovvio che pensi alla tua carriera in termini di possibilità internazionali…

CC:  Mi sono sempre curata le sindromi viaggiando. Vado tanto a New York, almeno una volta all’anno: ti succede di tutto, ti carichi sempre. L’America è un paese pieno di bigotti, ma anche di open minded e quando incontri gli open minded… beh, lo sono davvero. Mi piace Big Sur, Joshua Tree, dove ci sono gli hippy veri e i mercatini vintage.

LOI: Ci sono attrici che consideri modelli di riferimento?

CC: Per me Monica Vitti è la sintesi dell’attrice, per intensità e credibilità, sia drammatica che comica. Potrei dire lo stesso di Julianne Moore. E mi piacciono Naomi Watts, e Isabelle Huppert, così conturbante.

LOI: Che rapporto hai con la moda?

CC: Sono figlia di una madre che ne è sempre stata affascinata, da bambina andavo con lei negli atelier al terzo piano dei palazzi, adoravo… Ho ereditato da lei la passione per i pantaloni di pelle: li porta sempre anche adesso che ha ’70 anni (ma ne dichiara 39),  ed è sempre impeccabile.  Mi piacciono i blazer, i vestiti bohemien, adoro gli stivali, mi piace mescolare: Gucci, Marni, Margiela, Rick Owens, Valentino… Con Alessandro Michele siamo amici.

LOI: Come vivi il tuo rapporto con i social?

CC: Penso che Instagram debba essere un’estensione della tua vita, per il resto c’è Getty Images! Naturalmente puoi provocare anche sguardi brutti, ne ho fatto l’esperienza quando non c’era ancora la legge sullo stalking, adesso blocco tutto, faccio un post con un cartello pro vita e mi permetto di dire la mia, poi blocco tutto e li lascio scannarsi tra loro. Lo faccio anche quando parlo di violenza di genere, che mi indigna, perché è un fatto gravissimo che lascia ancora troppi indifferenti, del resto se pensi che il delitto d’onore è stato abrogato solo nell’81… o quando mi esprimo sui rifugiati.

LOI: Che rapporto hai con le donne?

CC: Ho fatto tre film con registe donne, uno con Laura Morante (“Assolo”), un horror (opera prima di Milena Cocozza) e quello con Costanza Quatriglio: ci si capisce al volo, c’è bisogno di molte meno indicazioni. Soprattutto, riconosco la presenza di una donna nella sceneggiatura: se non c’è una donna spesso ai personaggi femminili manca la quadra psicologica.

Abito di pelle, Bally.
Cardigan di rafia e pantaloni di pelle, Brunello Cucinelli; scarpe, Roger Vivier

TALENT Carolina Crescentini
FOTOGRAFO Gianmarco Chieregato 
STYLING Giulio Martinelli 
TEXT Fabia Di Drusco
HAIR Giannandrea Marongiu
HAIR ASSISTANT Alessandro Rocchi
MAKE UP Nicoletta Pinna @SIMONEBELLIAGENCY e Manola Spaziani @SIMONEBELLIAGENCY
MAKE UP ASSISTANT Raffaele Schioppo
PHOTO ASSISTANTS Gerardo Gaetani e Gianni Franzo
STYILIST ASSISTANTS Adele Barraco e Terry Lospalluto
PRODUCTION PSUITE19

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