Matilde Gioli
Dopo il record di ascolti di “Doc”, la fiction di Rai1 con Luca Argentero, rivedremo Matilde Gioli in “Futura” di Lamberto Sanfelice, film drammatico con Niels Schneider, sassofonista fallito che si ritrova a fare il tassista, dove interpreta la moglie/madre che deve essere forte per tutti e due, e in “Va bene così”, di Francesco Marina, «un film corale, molto amaro, sulla famiglia».
L’Officiel Italia: Come sei diventata attrice?
Matilde Gioli: Avevo 21 anni, ero iscritta a Filosofia, praticavo nuoto sincronizzato a livello agonistico, e la mia idea per il futuro era di studiare neuroscienze. Un giorno mi fermano perchè cercavano una cinquantina di ragazzi come comparse ne “Il capitale umano”. Sono rimasta con quelli del cast per pochi minuti, me ne scordo, mi chiamano alcuni mesi dopo dicendo che il regista (Paolo Virzì) vuole vedermi per un ruolo. Nel frattempo si era ammalato mio padre, che poi è mancato: i miei genitori stavano insieme da 25 anni, erano innamoratissimi, e molto uniti a noi quattro figli. Delle riprese non mi importava nulla, non pensavo a niente. Ottengo al primo provino la parte di protagonista giovane e accetto senza entusiasmo, tanto per avere un canale aperto. Era anche l’anno della mia laurea e ho fatto il film con totale incoscienza: del regista, del cast, dei protagonisti. E da lì non ho mai smesso di lavorare. Non ho avuto una formazione al mestiere d’attrice, all’inizio non pensavo neanche servisse, poi ho capito che l’istinto non basta. Nel mio percorso è stata fondamentale la mia agenzia, Volver: da sola non sarei riuscita a prendere certe decisioni. La mia agente mi ha trasmesso l’idea che le carriere si costruiscono sui no più che sui sì: se fosse per me sperimenterei qualsiasi cosa, per andare dove non sono mai stata, ma ci sono personaggi che nonostante le tue convinzioni puoi non riuscire a fare ed è qui che deve intervenire l’agenzia con la sua sensibilità. Per aiutarti a capire e per impedirti passi falsi che potrebbero bruciarti.
LOI: Qual è stato il ruolo che hai sentito più tuo?
MG: Ho interpretato ruoli diversi, ma fondamentalmente sempre lo stesso tipo di ragazza. Mi è piaciuto girare “Moschettieri del re - La penultima missione”, perché per un film in costume bisogna fare uno sforzo in più, imparare un altro modo di muoversi. Ho anche dovuto imparare a cavalcare, ed è diventata la mia più forte passione. Per “Doc” ho fatto tirocinio in ospedale, per comportarmi e parlare con cognizione di causa: per me che sognavo di fare il medico è stato stranissimo.
LOI: Chi è il regista dei tuoi sogni?
MG: Vorrei lavorare con Guy Ritchie in una action comedy ,con Scorsese, con Christopher Nolan. Questo nel mondo dei sogni, ma so che non succederà mai. Tornando alla realtà e restando con i piedi per terra mi piacerebbe poter lavorare insieme con Matteo Garrone.
LOI: Il ruolo che ti auguri?
MG: Quello della principessa guerriera Xena (nella serie “Hercules”) oppure Tomb Raider.
LOI: Quali sono le attrici che ti ispirano?
MG: Meryl Streep, Julianne Moore, Jennifer Lawrence, Natalie Portman.
LOI: Con chi hai avuto più chimica sul set?
MG: Con Diego Abatantuono siamo amici veri. E una chimica particolare si è sviluppata con Pierfrancesco Favino durante le riprese de “I moschettieri”. E poi con Cristiana Capotondi siamo come sorelle.
LOI: Come ti definiresti?
MG: Selvatica, buona, ipersensibile.
LOI: Una tua passione?
MG: Sono onnivora di musica, sono andata per anni in giro per l’Europa per i concerti techno, e per anni ho suonato il pianoforte.
LOI: Come ti vedi tra dieci anni?
MG: Spero di poter diventare mamma e naturalmente ancora attrice, potendomi permettere una vita dove, rispetto ad oggi, togliere qualcosa legata al lavoro e tornare a vivere in campagna.
LOI: Ti interessa la moda?
MG: Ho imparato a conoscerla sul lavoro, e sono bipolare: amo il rock, il punk, il nero, i chiodi, ma anche un abito pastello a fiori di Valentino. Mi piacciono Valentino, Scervino, Ferragamo, Balmain, Chanel, Miu Miu.
LOI: Che rapporto hai con le donne?
MG: Ho un rapporto bellissimo con mia sorella, che ha 10 anni meno di me: io sono un maschiaccio spericolato, molto istintiva, lei è razionale, femmina e femminile, fortissima, misurata, fascinosa; i nostri scontri sono sempre pieni di rispetto. Ho invece sempre fatto un pò fatica nei rapporti con le altre donne, soprattutto con l’idea della madre. Nell’adolescenza stavo sempre coi maschi, e in questo modo ti autoescludi dalla compagnia femminile. Poi il nuoto agonistico, il diventare una sincronetta, mi hanno portato a stare sempre insieme alle compagne di squadra, in acqua, sotto la doccia, a mangiare la pizza. È così che ho scoperto i rapporti d’amore con le donne.
LOI: E nel cinema?
MG: Nel cinema c’è una competitività spesso malsana, certo non con Carolina Crescentini, che mi ha dimostrato sempre apertura, educazione, delicatezza. Ne “Il capitale umano” ho lavorato con Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, ho imparato da entrambe, sono molto generose. Ci sono stati casi in cui mi è capitato invece di avvertire che la mia presenza di attrice giovane dà fastidio, e allora cerco di smontare l’ostilità in modo spontaneo. Del resto non sono più così giovane, già adesso faccio ruoli da mamma, non più da ragazza. Ma finora crescere mi ha portato solo allegria, mi sento molto collegata agli anni che sto vivendo e ho una grande curiosità per quelle che saranno le trasformazioni future.
TALENT Matilde Gioli
FOTOGRAFO Gianmarco Chieregato
STYLING Giulio Martinelli
TEXT Fabia Di Drusco
HAIR Giannandrea Marongiu
HAIR ASSISTANT Alessandro Rocchi
MAKE UP Nicoletta Pinna @SIMONEBELLIAGENCY e Manola Spaziani @SIMONEBELLIAGENCY
MAKE UP ASSISTANT Raffaele Schioppo
PHOTO ASSISTANTS Gerardo Gaetani e Gianni Franzo
STYILIST ASSISTANTS Adele Barraco e Terry Lospalluto
PRODUCTION PSUITE19