Milano Fashion Week, dove mangiare
I nuovi ristoranti milanesi da scoprire tra una sfilata e l’altra. Ecco dove mangiare durante la Milano Fashion Week
Nuovi indirizzi della bistronomia milanese e cucine che valorizzano materie prime regionali di eccellenza e piccoli produttori. Ecco quattro recenti aperture da provare assolutamente durante la settimana della moda (e non solo).
Insieme, via Giovanni Rasori 12
Aperto da un mese, Insieme è un bistro contemporaneo che esprime l’amore per la cucina di Alessandreo Garlando e Federica Caretta, coppia nella vita privata e in quella professionale. Lui dirige la cucina e lei la sala, in uno spazio conviviale dove i toni del rosa e dell’azzurro incorniciano una grande finestra sulla cucina, teatro in cui prendono forma piatti semplici, ispirati al Mediterraneo. La qualità delle materie prime è espressa all’interno di una carta dal taglio moderno e internazionale, composta da 14 piatti che cambiano in relazione alla stagionalità. Ideale iniziare il pasto con crema di carote, gambero rosso e burro tiepido, proseguendo poi con l’uovo, douxelle di funghi, spuma di Grana Padano e tartufo nero. Grazie alla continua ricerca e al rapporto diretto con piccoli produttori, è possibile trovare interessanti fuori menu come la Rosa di Gorizia, radicchio tardivo servito con stracciatella di burrata di Adria e tapenade di olive. Il legame con il territorio italiano, oltre che nel menu, si respira attraverso gli arredi e gli oggetti artigianali, come il grande tavolo in legno di rovere e gli eleganti piatti in ceramica realizzati a Grottaglie da Franco Fasano.
Orma Bruna, via Montevideo 4
Orma Bruna, bistro con bottega enogastronomica, porta a Milano le eccellenze del territorio marchigiano e abruzzese. Grazie a una stretta collaborazione con piccoli produttori (tra cui numerose realtà colpite dal terremoto) e l’utilizzo di olio prodotto da Olga Riccitelli, socia del locale, nascono piatti dal carattere deciso, rivisitati in chiave contemporanea per alleggerire alcune preparazioni tradizionali. In cucina è la materia prima a fare la differenza, insieme alla maestria di Achille Esposito, chef ischitano che lavora con prodotti del presidio Slow Food, come lo zafferano dell’Altopiano di Navelli, con cui dà vita all'eccezionale risotto Milano-Abruzzo, mantecato con burro acido e parmigiano, ricoperto da polvere di peperone dolce, liquirizia e riduzione di vitello con vino cotto. Degno di nota il brasato di agnello con cime di rapa, mentre le olive all’ascolana e le pallotte cacio e ova sono ideali per accompagnare l’aperitivo, servito con salumi e vini di nicchia marchigiani e abruzzesi. Per concludere in bellezza il pasto, Olga Riccitelli propone il Caffè del Marinaio da degustare insieme ai cantucci. Tipico della zona di San Benedetto del Tronto, veniva preparato durante i viaggi per mare, scaldando rum e anice insieme al caffè della moka.
Altriménti, via Monte Bianco 2/A
Dopo il rilancio con Bu:r, Eugenio Boer fa il bis tornando a collaborare con Damian Piotr Janczara, maître e sommelier dal gusto impeccabile che lo ha accompagnato nella conquista della prima stella. Il loro nuovo progetto si chiama Altriménti, un locale a due passi dalla fermata Amendola, sviluppato attraverso tre ambienti tematici. Qui si può consumare un pasto nella sala principale, circondati da stampe di illustratori contemporanei, all’interno di una veranda romantica o in un privè dai materiali preziosi, con atmosfere pensate per assecondare un pubblico eterogeneo. Al piano inferiore si trova la cantina con una selezione di 250 etichette, strutturata secondo sensazioni e concetti che orientano l’ospite nel mondo del vino. La cucina di Boer, attenta alla stagionalità, si concretizza in un menu diviso in sezioni (Verdure, Carni, Pesci e Dessert), ognuna delle quali sottende antipasti, primi piatti e secondi. L’ospite potrà così scegliere se seguire un percorso degustazione monotematico, o combinare le diverse suggestioni. Interessanti la pasta e fagioli con cardoncelli e datterini, il maialino con uva fragola e rapa bianca e un immancabile risotto alla milanese con ragù di vitello.
Peck Citylife, Piazza Tre Torri
Peck, enogastronomia storica milanese, ha aperto un nuovo punto di ristorazione nello Shopping District di CityLife. All’interno di un padiglione vetrato affacciato su Piazza Tre Torri, ha infatti sviluppato il concetto del “mangiare in gastronomia”, permettendo agli ospiti di gustare specialità come tartufo, jamon iberico e foie gras, direttamente seduti al bancone. La chiave vincente di questa formula è il fatto di poter ordinare fuori carta tutto ciò che è esposto nella grande vetrina all’ingresso, scegliendo tra l’ampio assortimento di Peck. Il ristorante, aperto a pranzo e a cena con due carte differenti, propone piatti tradizionali come la costata di manzo, il risotto alla milanese con ossobuco e la cotoletta, oltre che piatti speciali come lesso, cassoeula e lingua salmistrata. Gli antipasti, invece, sono pensati per essere condivisi, ideali da accompagnare ai cocktail ispirati alla storia di Peck, ideati da Riccardo Brotto e preparati al banco di miscelazione, decorato con suggestive piastrelle dipinte a mano. Infine, un’intera parete è dedicata a una selezione di circa 150 etichette italiane e francesi, tra le eccellenze dell’enoteca di Peck.