Guida ai vini regionali italiani
L’Italia è un produttore enologico di eccellenza. Le diverse varietà di uve autoctone, permettono a ogni regione di realizzare vini con caratteristiche organolettiche differenti. Se i rossi come Barolo, Amarone e Chianti sono tra i più conosciuti nel mondo, i bianchi come Vermentino e Greco di Tufo non sono certo da meno. Nella prima puntata della guida ai vini regionali italiani, abbiamo raccolto i più interessanti del Nord, suddividendoli in base alla regione di provenienza:
Piemonte — Barolo
Nasce dai vitigni di Nebbiolo, nel paesaggio mozzafiato delle Langhe, tra i comuni di Barolo, Serralunga d’Alba e la provincia di Cuneo. I terreni in cui la vite prospera sono composti da argilla e calcare marna, che donano al vino un colore compatto e caratteristiche di longevità. Il Barolo, infatti, viene lasciato invecchiare dai tre ai cinque anni in botti di legno, per ottenere una buona struttura, con note fruttate e floreali molto intense, oltre che un tannino deciso.
Abbinamenti: il sapore persistente lo rende ideale per accompagnare ricette a base di carne rossa e brasati, formaggi stagionati e tartufo.
Valle d’Aosta — Blanc Morgex e La Salle
Il Prié Blanc è un vitigno bianco autoctono valdostano, coltivato oltre i 1000 metri e considerato tra i più alti d’Europa. I vigneti più importanti si concentrano vicino alla Dora Baltea, caratterizzati da forti pendenze e da terrazzamenti. Gli acini di Prié Blanc, di dimensione piccola e buccia sottile, si utilizzano per produrre i Blanc de Morgex e de La Salle, dal colore giallo paglierino, sentori di erbe di montagna e sapore secco, tendenzialmente delicato.
Abbinamenti: vino adatto per l’aperitivo, da accompagnare a primi di pesce e carni bianche, oppure ai formaggi tipici regionali.
Friuli Venezia Giulia — Ribolla Gialla
Tra Gorizia, Udine e il confine sloveno, si coltivano i vigneti di Ribolla Gialla, seguendo il metodo tipico dei bianchi friulani, che privilegia piante con il minor numero di grappoli per intensificare la presenza di zucchero negli acini. Il colore giallo paglierino anticipa il bouquet intenso al naso e il sapore fresco al palato, più persistente nel caso della ribolla macerata su bucce e affinata in botte.
Abbinamenti: questo vino è ideale con frutti di mare, pesci dalle cotture delicate, ma anche fritti. Interessante l’abbinamento con carni bianche, verdure grigliate e asparagi.
Trentino-Alto Adige — Trentodoc
In Trentino si produce il Trentodoc, uno degli spumanti metodo classico italiani più conosciuti. Prodotto con uve Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco o menieur, viene imbottigliato con lieviti e zuccheri, lasciato poi fermentare per almeno 15 mesi. I Millesimati richiedono due anni di riposo in bottiglia, mentre ne occorrono da tre a dieci per un Riserva.
Abbinamenti: il Trentodoc brut ha profumi complessi e fruttati, un sapore ricco ma equilibrato. Ideale da consumare con primi e secondi di pesce, oppure con carni bianche dai condimenti delicati.
Veneto — Amarone
L’Amarone è uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati anche all’estero, prodotto nella zona della Valpolicella, da varietà di uve autoctone come Corvinone e Rondinella. Si racconta che sia nato dall’errore di un vignaiolo, colpevole di aver dimenticato a fermentare una bottiglia di vino dolce per moltissimo tempo. Grazie a questo “sbaglio” è nato un vino dal sapore intenso e gradazione alcolica alta, con note olfattive di frutta matura.
Abbinamenti: l’Amarone è perfetto da gustare insieme alla selvaggina, ai brasati e ai formaggi stagionati, oppure utilizzato come ingrediente principale per la ricetta del Risotto all’Amarone.
Lombardia — Franciacorta
Un altro spumante Metodo Classico degno di nota, è il Franciacorta, prodotto nella provincia di Brescia, sui terreni morenici nei pressi del Lago d’Iseo. Le uve Chardonnay e Pinot Nero sono alla base della fermentazione, che avviene anche in bottiglia, per consentire la presa di spuma, ovvero lo sviluppo del perlage attraverso l'anidride carbonica. Al naso si possono percepire note di agrumi e frutta secca, mentre al palato risulta fresco e sapido.
Abbinamenti: il Franciacorta Metodo Classico si può abbinare a pesce crudo, primi di mare e salumi, ideale anche per l’aperitivo.
Toscana — Chianti
Tra Bolgheri e Montalcino vengono prodotti i vini che hanno reso celebre la Toscana nel mondo dell’enologia. Tra questi il Chianti rimane il simbolo per eccellenza dei rossi di questa regione, prodotto con una percentuale predominante di Sangiovese, unita a Canaiolo, Colorino, Merlot o Cabernet Sauvignon. Il colore rosso rubino brillante, tendente al granato, si ottiene grazie ad almeno undici mesi di invecchiamento, mentre il Riserva riposa per due anni in botti di rovere di dimensioni ridotte che trasmettono l’aroma al vino.
Abbinamenti: La componente tannica tendenzialmente bassa, lo rende perfetto per le carni rosse grigliate, mentre per selvaggina e cinghiale, è da preferirsi la struttura del Riserva.