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Cene gourmet (con vista) a Capri

Due ristoranti per gli appassionati del fine dining
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Le Monzù
Mammà

Grande dame dell’ospitalità caprese, l’hotel Punta Tragara, in quella che era originariamente una villa progettata da Le Corbusier, gode di una location imbattibile, all’estremo ovest dell’isola, proprio di fronte ai Faraglioni. La sua splendida terrazza panoramica a 180° è uno degli hot spot da frequentare, sia per un cocktail al Gin Bar, sia per il ristorante Le Monzù.  Il nome è una deformazione del francese Monsieur, l'appellativo con cui veniva definito lo chef tra le famiglie aristocratiche napoletane. Si cena all’aperto, sul blu intenso del mare. La cucina dello chef Luigi Lionetti parte ovviamente da quella tradizionale caprese e napoletana, rivisitata con passione. Sostanzialmente autodidatta, Lionetti arriva al Punta Tragara 12 anni fa, gira il mondo al seguito dello chef Gennaro Esposito, e nel 2013, a 27 anni, viene messo a capo della ristorazione dell’hotel. La sua filosofia è semplice: mantenere la sostanza della cucina tradizionale, ma alleggerirla, valorizzando l’alta qualità dei singoli ingredienti. Se gli ospiti dell’hotel apprezzano la sua maestria per i dolci già a colazione, con la pastiera fragrante di acqua di fiori d’arancio, torta caprese e sfogliatelle, per la cena c’è la lista d’attesa, ancor più dall’anno scorso, quando è arrivata la prima stella Michelin.  Tra i piatti signature, i bon bon di gamberi, il risotto di scampi, limone, capperi e burrata e il tonno alla puttanesca.  Stessa proprietà per Mammà, a pochi passi dalla piazzetta (e vista sul golfo di Napoli). Avviato dallo chef Gennaro Esposito è condotto oggi da Salvatore La Ragione, formatosi alla Torre del Saracino e poi da Alain Ducasse. Arrivato da Mammà 7 anni fa, La Ragione ha conquistato in un anno la stella Michelin. Anche qui l’idea vincente è la semplicità, l’esaltazione della qualità degli ingredienti identificativi della cucina tradizionale: pesce, pomodori, limoni. I suoi pillars? Territorio, tecniche di cottura e naturalmente fantasia. Da provare assolutamente: le tagliatelle di seppia, i ravioli capresi e la leggerissima pizza all’acqua coi peperoncini verdi.    

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