All’ interno di un teatro vittoriano originariamente inaugurato nel 1875 e recentemente riaperto e restaurato. Simone Rocha torna alle sue origini, all’Irelanda e mette in scena la tradizionale “Wren Hunt” la caccia allo scricciolo, inventata all’inizio del ventesimo secolo nel giorno di Santo Stefano. All’epoca gruppi di ragazzi andavano di casa in casa e bussavano alle porte ballando e cantando, come gli scriccioli, per chiedere soldi, portando con sé il piccolo e colorato volatile, che si diceva portasse fortuna. La designer ci fa quindi entrare all’interno delle grandi case dell’epoca, con stampa a carta da parati floreale, blu polverosi, piatti rotti e stoviglie tamburellate come barattoli di latta. Le costruzioni sono architettoniche in taffetà di seta, i decori delle porcellane da tè blu sbiadito sono ricamati su tulle bianco a balze, gli abiti e le gonne in organza sono ricamati con le margherite delle Broderie Anglaise e le bacche di gelso. Compaiono anche grembiuli in macramè e rafia indossati come imbracatura sopra gli abiti. Pezzi decostruiti, che bilanciano mascolinità e femminilità, broccato intarsiato per le gonne, abbinate a giacche in tessuto tecnico e leggeri.
Con un cast di personaggi irlandesi tra cui l'attrice teatrale Olwen Fouéré, Jessie Buckley, Simone Kirby, a impersonare i Wren boys, Simone Rocha ci porta indietro nel tempo e al cuore delle tradizioni irlandesi dove la sua estetica a “bomboniera” rimane un fil rouge da esplorare ogni stagione, attraverso elementi culturali applicati al sartoriale.