I ricordi d'infanzia di Luca Magliano e la sfilata primavera estate 2025
Sotto i capannoni industrali nella periferia di Milano, Luca Magliano presenta la sfilata co-ed primavera estate 2025 durante la settimana della moda uomo.
Alla Milano Fashion Week Luca Magliano celebra con la collezione primavera estate 2025 le sue memorie d’infanzia: «Il limite del divano, scoglio morbido e sfondato, in mezzo al mare del pavimento ad asciugare, e le sedie rovesciate sopra al tavolo, come una Venezia fantastica e irraggiungibile. Il limite del paese ovvero il campo di asfalto del mercato e, certe volte d’estate, del calcinculo. Il limite del corpo degli altri, bellezza e paura, poli tragici della fiaba per eccellenza».
Queste parole nel comunicato stampa nascono dalla voglia di esprimere un periodo preciso della vita, effimero e nostalgico, proprio come la collezione di Magliano. Nei capannoni sfilano camicie sbrindellate, maglierie tactile che sembrano vissute, completi workwear in cotone che replicano l’usura e la stampa del denim e pantaloni con cinta doppia e alle volte risvoltata per portare in evidenza le costruzioni dei capi.
Sui capi compaiono i ricami a punto croce che riportano la porsia di Emily Dickinson, la cinematografia omosessuale a luci rosse e il G8 di Genova. La camminata ‘alla Magliano’ è rilassata e a volte i modelli passeggiano con un’aria incerta. Indossano gilet sartoriali che riportano sull'estremità i passanti dei pantaloni, tailored suit rilassati con giacche doppiopetto che si allungano sotto la vita e cardigan di cotone con lavorazioni traspiranti della nonna.