Fashion Week

Lo streetwear naïf di Louis Vuitton

Virgil Abloh customizza Place Dauphine nel cuore di Parigi dove mette in scena il suo mondo di ragazzi romantici e liberi. Che indossano fiori come simbolo di diversità. Che evocano la libertà raccontando un urbanwear lussuoso. E che esibiscono accessori cult, ripensando l'iconico monogramma
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Un inno alla giovinezza e al romanticismo. In manifesto di libertà e di delicatezza naïf. Racchiuso in quell'harness di fiori che decora una T-shirt da strada ma anche da quei bouquet di campo che rivestono le valigette da ufficio. O ancora da quegli aquiloni monogrammati  esibiti con semplice nonchalance da adulti-bambini. Benvenuti nel mondo di Virgil Abloh per Louis Vuitton. O meglio benvenuti in piazza Vuitton perché la maison di Lvmh ha scelto di fare le cose in grande vestendo e customizzando la storica place Dauphine. Café e ristoranti trasformati in Vuitton bar. Panchine XXL in versione monogram. Gonfiabili rosso fuoco. Carretti di gelati e crêpes vestiti a festa. Negozi di libri con produzioni ad hoc . Tutto e dipinto di toni del verde smeraldo e del rosso, come quei palloncini che i ragazzi portano a fine show. Il vocabolario coniato da Abloh per la maison è scandito da una parata di outfit che esplorano proporzioni comode e crimine pastellate, stampe dalle fioriture improvvise e ricordi di cultura street. «Ho sempre voluto che il menswear fosse evocativo ed espressivo come lo sono gli abiti sul red carpet», ha spiegato il creativo. «Ho usato i fiori come metafora poetica della diversità... Sono tutti differenti e alcuni non sono belli. Ma nell'insieme costruiscono un'immagine poetica di bellezza». E i fiori, veri o stampati, punteggiano tutto lo show in un gioco estetico che lo vede sposare cargo dalle dimensioni over e felpe di cultura underground. Le silhouette sono easy e tutto profuma di giovinezza cool. Compresi gli accessori: in primis le sneakers, supercolorate e dai ci pendono tag di plastica trasparente. E poi le bag, una parata infinita di rigide forme geometriche e di costruzioni plissettate, di corde da montagna usate per imballarle e di fiori dipinti a mano su forme classiche, di logo devoré a contrasto e di grandi zaini da esploratore. Ma anche di backpack e marsupi trasformati in armatura per difendere un anima da romantico fanciullo street. 

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