Jacquemus AI 2017
Una donna parigina, innamorata di un gitano, si veste dell'immaginazione di Simon Porte che, da dietro una finestra, la pensa e la vede mentre romanticamente si prepara. Questa poetica ispirazione pervade la collezione autunno-inverno 2017 di Jacquemus, insieme al ricordo di un eclettico zio del designer francese, famoso toreador degli anni 50, amico di Picasso e Lucien Clerge. La donna Jacquemus sembra venire dal passato per allure e compostezza, ma è freschissima, e lo è soprattutto con gran classe. Il mélange culturale tra Francia e Spagna e la storia d'amore che la collezione racconta, si combinano perfettamente con la sartorialità decostruita e il risultato non può che essere prezioso.
Il gioco delle esagerazioni vede protagoniste le proporzioni, stravolte nei singoli elementi dei cappotti, che per questo diventano decisamente nuovi. Il collo massimizzato, insieme alle spalle abbassate, così come la sciancratura estremizzata ed i fianchi arrotondati, rivoluzionano la silhouette, rievocando pose e autorevolezza di un sicuro torero. Anche le giacche con giganteschi bottoni decentrati e maniche che sbuffano fino a diventare sciallate, definiscono la caratteristica decostruzione di Jacquemus, che questa volta passa per l'oversize. Le bluse e le camicie sono raffinatissime con rouches imponenti ed arricciature centrali, create con coulisse per movimentare fantasie a pois; oppure strutturate come corsetti e trasformate in top monospalla, su morbidi pantaloni neri o alla pescatora in fantasia regimental. Gli abiti, vagamente 20s, sono goffrati o a vita bassa, decorati con maxi fibbie e con nodi centrali che legano scollature profonde e gonne a portafoglio. Infine gli accessori danno un tocco etnico e pop: i cappelli sono da torero o moderne cloche, mentre le Mary Jane e le décolleté con cilindri e cubi quali tacco scultura, si accompagnano armoniosamente alle graziosissime borse capovolte in lime e rosa confetto.