Fashion Week

La sfilata di Jean-Paul Gaultier by Julien Dossena

Dopo Chitose Abe, Glenn Martens, Olivier Rousteing e Haider Ackerman, è il turno del direttore artistico della maison, appena nominata Rabanne, di cimentarsi nell'haute couture di Jean-Paul Gaultier.

Jean-Paul Gaultier by Julien Dossena
Jean-Paul Gaultier by Julien Dossena

Ispirato dalle collezioni Rabbi (1993), La concierge est dans l'Escalier (1988) e Barbès (1984), il couturier Julien Dossena ha brillantemente rivisitato i codici di Jean-Paul Gaultier prendendo in considerazione le stampe tartan e leopardate, i pizzi e i ricami. Madonna con i bustier con i bra conici e gli headpiece degli anni '20, il prediletto kilt e la pencil skirt di pelle, i jeans couture e il tailleur pantalone a righe tennis, ma soprattutto i codici maschili-femminili come la cravatta o un bustier, la marinière o il chapka con una versione sproporzionata.

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Su una lunga passerella nera l'atmosfera diventa teatrale, apre lo show di Jean-Paul Gaultier by Julien Dossena la top model Natalia Vodianova con un look di ispirazione ebraica e chiude lo show haute couture Laetitia Casta con un abito di velluto rosso scoperto sulla schiena e un bel bouquet per gli ospiti. I codici estetici di Gaultier sono stati mixati con lo uno spirito grunge e rock'n roll di Julien Dossena per Rabanne, con la famosa cotta di maglia, il babydoll dei Sixties, le silhouette layering, lo spirito casual e i dettagli metallici. Ogni look portava il nome di un luogo fantastico o di un quartiere di Parigi come Memphis, Rive-droite, Rive-Gauche, Châtelet, Les Halles o Palais Royall. Preziosa, desiderabile e indossabile, una haute couture che rende omaggio a Jean-Paul Gaultier e alla sua mitica Parigi.

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