J.W. Anderson studia i volumi in movimento
Forme tondeggianti, sinuose o scampanate che la falcata delle modelle mette in azione. J.W.Anderson ipnotizza il pubblico con una sfilata potente e iper-contemporanea
La sfilata di J.W. Anderson per l’Autunno-Inverno 2020-21 è appena finita e tra il pubblico sono in tanti a decretarlo come il top show della London Fashion Week vista fino a quel momento. In passerella è stato un susseguirsi di look iper-attuali, sebbene lungo tutta la collezione ci siano dettagli che accennano al passato. Il designer ha sviluppato uno studio sui volumi, o per essere più precisi sui volumi in movimento. Nel loro incedere le modelle “attivano” le sagome dei cappotti scampanati a più non posso e dai colli ingigantiti. Delle gonne sbuffanti a cui si abbinano dei top altrettanto rigonfi che quasi le doppiano in lunghezza. Degli abiti luminescenti in cui le paillettes oblunghe vengono cucite di traverso per accentuare la sensazione di onde che si rincorrono. Delle ruches nervose che solcano l’evoluzione del military pant. Ogni pezzo ha una sua identità precisa, eppure ogni elemento dialoga senza sforzo, accessori inclusi, che spaziano dalle ballerine furry con cinturino-catena dorata, alla sensuale pump con tacco a spillo arricchita da un grande cerchio-gioiello.
C’è una cosa però che rende Jonathan Anderson davvero unico nel suo genere. Nel backstage, assediato da giornalisti, cameramen e fotografi, è tranquillo come se stesse chiacchierando tra amici. “Siamo un team molto organizzato, questa sfilata l’abbiamo montata in forma definitiva due giorni fa e nel frattempo stiamo procedendo con il debutto della capsule collection di Moncler Genius che debutta il 18 Febbraio a Parigi. La situazione è sotto controllo”. Sarebbe troppo complicato spiegarci come si fa a non sbagliare un colpo di stagione in stagione. Però ci accontenteremmo di sapere come si fa a non farsi travolgere dagli eventi.