Fashion Week

Passione-fiore, passione-donna per Giambattista Valli

Un giardino di fiori da indossare per l’estate 2020
clothing apparel person human sleeve
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Questa stagione Gambattista Valli esprime appieno tutto il suo amore per i fiori, e per le donne, immaginando le sue muse preferite, passate e presenti, nella naturale intimità dei loro giardini. Il designer spiega che sono state le favolose immagini di eccentrici della metà del secolo come Peggy Guggenheim, e mentre immaginava una rivistazione importante per le muse di oggi, pensava a personaggi come: Eugenie Niarchos, Sabine Getty, Giovanna Battaglia. Lungo la passerella all'interno del Musée des Beaux-Arts, dove Valli ha presentato la sua nuova collezione, c'erano splendidi mazzi di fiori di campo. Alcune orchidee appena tagliate sono state persino applicate sui volti delle modelle, incorniciando gli occhi con morbidi petali gialli e bianchi. Le stampe floreali provengono da molteplici riferimenti, prima le rose stilizzate e i ranuncoli, tipici dei costumi tirolesi, vengono utilizzati su minidress svasati con fiocchi applicati, perdendo la loro connotazione originale, sono più che mai chic e sembrano essere un delicato erbario stampato, il cui racconto prosegue con altri motivi floreali. Dalle rose utilizzate anche come decoro su collane choker in corda e bracciali, o intrecciati sempre come choker, per un cameo, fino ai mazzi di fiori di campo e lunghi tralicci per trench fittati, giubbini cropped e pantaloni a vita alta dal taglio maschile, fino ai mini-dress ottocenteschi, con maniche a sbuffo, balze e lunghezze corte, che scoprono le gambe. Per aggiungere un po’ di grinta al glamour, Valli ha anche accessoriato i look in pizzo Chantilly con cappelli a secchiello, tutto il ricamo è a base floreale. Puliti da qualsiasi, gli abiti delicatamente scolpiti nei toni del pistacchio, del giallo girasole e del rosa scuro si alternavano a uscite di look in bianco e nero di giacche, trench, camicie e gonne svasate, tutte con motivo a quadri. Una collezione aristocratica e couture, come solo Giamba sa fare, che culmina in una carrellata di lunghi abiti a balze, con maniche a sbuffo sulle spalle, che sembrano usciti da un giardino incantato.

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