Day 4 Milano Fashion Week con MSGM, Agnona e Colangelo
MSGM
NOTTE, il titolo della Collezione Autunno-Inverno 2020-21, segna il secondo capitolo frutto della stretta collaborazione tra Massimo Giorgetti, Direttore Creativo del brand, e Dario Argento, il maestro dell'horror italiano. "Lo show è come una fuga dall’ordinario, in un universo parallelo, una versione alternativa della realtà" dice Massimo Giorgetti. Una collezione in un mondo a tinte dark eppure coloratissimo. Come nel film Suspiria, le protagoniste di questa collezione sono giovani donne, i cui poteri sono incomprensibili e il cui fascino è immediato. Il guardaroba mescola riferimenti diversi, dallo spirito pop a quello più austero. Da notare l'utilizzo delle stampe dei poster dei film più famosi di Dario Argento, che ha collaborato a stretto giro con la maison, come per la trasposizione della Villa Scott, una delle ambientazioni di ‘Profondo Rosso’, trasformata in un toile de joy su abiti in georgette e il look. Sembra di assistere a un fashion film attraverso varie epoche, per diverse tipologie di donna. Dalle pellicce eco e i pantaloni in pelle laminata agli abiti in paillettess effetto disco, dai completi sartoriali anni' 80 in rosa acceso con pantaloni harem con fascia smoking in vita, passando per camicie con rouches che sanno di stile vittoriano con piccolo collo a gorgiera in coppia con cardigan o maglie girocollo effetto stinto o jeans sovratinti ton sur ton. E si arriva agli accessori, tra i quali spiccano le mary-jane multi listini dalla punta quadrata anni '60 (da portare con calzino à la collegiale) e alle borse a mano con manico a maxi catena colorato un po' 80. Anche Giorgetti cede al fascino del gioco di proporzioni tra micro e maxi, con piccole borse squadrate, stivali a punta metallizzati al ginocchio e boots carro armato con profili a contrasto. La palette spazia dall'immacabile nero, con tocchi di "profondo" rosso, azzurro saturo e rosa baby. Un tocco sci-fi è dato dai trench metalizzati in argento e verde, per poi virare e tornare a guardare al passato con abiti lunghi o corti in pizzo, sempre dalla silhouette vittoriana, in cui tripudia la versione più contemporanea in oro e argento. Psichedelico e punk, questo trip visivo è accompagnato da un remix di Firestarter dei Prodigy, e non poteva essere altrimenti.
Agnona
Per la collezione Agnona Autunno-Inverno 2020, Simon Holloway, Direttore Creativo del brand, si è ispirato all’eleganza e al minimalismo di metà anni ’90 di una delle coppie più iconiche di quegli anni, ovvero i giovani Kennedy. “Lo scorso ottobre al Frieze ho visto l’opera dell’artista Jordan Wolfson che raffigura John F. Kennedy Jr e Caroline Bessette-Kennedy. Quest’opera d’arte mi ha ricordato l’eleganza totale di quel periodo. Caroline aveva un gusto assolutamente rigoroso. Ad uno sguardo poco attento poteva sembrare uno stile uptown raffinato, in realtà i suoi abiti erano scelti con attenzione e avevano un design modernissimo” dichiara il designer. Una carrellata di total look in lana cammello per coat e peacoat spesso in double layer con gilet di montone, con trench in gabardina di cotone double beige, presenta dettagli della cappa in pelle color cognac. La scelta della sostenibilità é portata avanti utilizzando fibre non tinte, come i toni naturali della lana delle pecore cashmere, oltre al cashmere riciclato per le felpe aran. Holloway ripesca dall' archivio Agnona e introduce forme couture negli abiti in jersey di lana e cashmere, in macro pied-de-poule o a spina di pesce, dalla silhouette a clessidra. Slip dress con bordi in pelle, il look tailleur giacca avvitata con cintura e gonna lunga con mocassino rappresenta l'immagine della business woman di nuovo millennio. I maxi maglioni over tricottati e i pantaloni alla caviglia potrebbero essere indossati anche lui. Lui che fa capolino nella collezione dopo 20 anni di assenza nella storia del brand. L’ispirazione Ivy League, lo stile universitario preppy americano: la maglieria grossa a trecce si porta dentro ai pantaloni, abbinata a calzini in maglia con micro-trecce e mocassini; un cappotto doppiopetto in cashmere dotato di cintura é abbinato ad un lupetto ton sur ton; le camicie in flanella di cashmere sono a scacchi. Completano il look alcuni dettagli in pelle come toppe ai gomiti e tasche applicate sui cardigan da collegiali. L'incedere è rassicurante ed energico, per pezzi basici e senza fronzoli, il cui lusso risiede nell'utilizzo dei tessuti più nobili.
Gabriele Colangelo
Gabriele Colangelo è sicuramente un pioniere del minimalismo, quando nel 2010 questa parola non era in voga come lo è ora. Sempre fedele al suo tratto elegante e preciso, il designer porta in passerella con una collezione Autunno-Inverno delicata, ma ricca di dettagli. La sua poetica di comfort, eleganza e sartorialità vede la sua massima espressione nelle tuniche aperte lateralmente e costellate di lunghe frange in pelle. Più sensuale del solito, la donna Colangelo indossa abiti camicia le cui maniche pendono dalle spalle, lasciando le braccia libere, i completi giacca pantalone o gonna pantalone in mix lana ritorta e seta sono scollati a v sul davanti. Oltre ai colori amati dallo stilista, come nero, cognac, bianco, avorio, beige, bordeaux in questa collezione spunta il menta acceso. Gli abiti in maglia morbida a costine, sono impreziositi da cut-out decorati da pendagli (che si ritrovano anche sui sabot squadrati) lasciano intravedere la pelle, pelle che si intravede anche grazie alle gonne reticolate in pelle a stampa floreale. La particolarità che si nota nello show è l'effetto imbastitura, ovvero compaiono cuciture a constrasto i cui fili pendono dal davanti o dagli orli, quasi fossero capi "in prova" dalla sarta, mentre qui diventano decoro sottile e grafismo visivo. Le tuniche a clessidra sono strette in vita da cinture tubolari in pelle senza fibbia e presentano fenditure e piccoli tagli effetto quadro di Lucio Fontana; effetto che si rivede per top, bluse a manica lunga in coppia con panta palazzo ampi e oversize. Compaiono il look le maxi bag squadrate o a secchiello e i gioielli geometrici di Alighieri, che donano un punto luce e un tocco di design, mentre risuonano le melodie di un remix di Dream On dei Depeche Mode. Non smettiamo di sognare.