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#FAUSTFEST: a Torino 4 giorni di arte, musica e cultura

In scena dal primo al quattro Novembre.
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Svegliarsi nel bel mezzo della notte è un incubo. Inizi a scorrere le notifiche di Instagram, Facebook, Twitter, il Meteo, Gmail, e alla fine non riesci più a chiudere occhio. Mark Twain si svegliava spesso durante la notte, e ha tentato vari rimedi inutili: champagne, birra, scotch prima di andare a letto, tappi per le orecchie fatti in casa, mutande sulla testa. Alla fine scoprì che riusciva a riaddormentarsi solo sdraiato sul pavimento del suo bagno. Faust nasce a Torino come luogo dove poter andare di notte, quando non si riesce a dormire, per parlare, confrontarsi, leggere e sfogliare libri rari. Ed evitare di mettersi le mutande sulla testa o di bere una bottiglia di champagne prima di andare a letto. Adesso è diventato un Festival che non sconfessa la sua natura iniziale, anzi, la amplia.

FaustFest è un progetto di Gianluigi Ricuperati (che dorme poco), in collaborazione con IPW Institute for Production of Wonder e sarà il programma culturale della settimana di Artissima. Notturno, dislocato, vario, il Festival andrà avanti dal primo al quattro novembre, in via della Rocca, sottratta alla routine quotidiana e convertita ad un nuovo uso. Lungo la via saranno montate due tende Ferrino che ospiteranno Giuliano Caffè con i suoi caffè e Yar Audio con i suoi suoni e le sue playlist; il resto della strada sarà occupato con spazi dedicati alla nuova scena italiana, da Alessandro Calabrese a Nucleo, da Stefania Fersini a Sergio Roni. Conchiglie collezioniste e collezionate da Italo Rota, macchine-sognanti di Cerith Wyn Evans, sculture cinetiche di Dean Kenning. Una sessione con una rara replica della Dreamachine (il primo oggetto nella storia concepito per essere guardato con gli occhi chiusi) ideata da Brion Gysn e Ian Sommerville nel 1960 che può provocare delle visioni colorate e, in alcuni casi, indurre uno stato simile a quello del sogno. Donatien Grau, Heidi Julavits, Emiliano Ponzi, Hans-Ulrich Obrist e Gianni Vattimo sono solo alcuni degli ospiti che si divideranno fra letture, seminari e presentazioni.

Questo Festival ha un'anima notturna (non importa se ci saranno attività diurne), si tratta di un'atmosfera che stimola un movimento di retina opposto a quello diurno, che permette di vedere un'altra luce. Come quando guardi il sole senza occhiali e la luce si fa talmente intensa che è impossibile sostenere lo sguardo, diventa tenebra per i nostri occhi - proprio in questo buio si formano stelle filanti colorate sotto le palpebre. O come la fosforescenza di certi funghi, quella della testa di certi pesci abissali, o delle lucciole - cose che s'illuminano da sole e che si possono vedere soltanto al buio.

Questo Festival ha un'anima notturna che stimola un movimento di retina opposto a quello diurno, che permette di vedere un'altra luce.

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