Francesco Lo Iacono interpreta Valentino Haute Couture
Francesco Lo Iacono con i suoi acquerelli dipinge la Haute Couture di Valentino e con le sue parole ci racconta il mondo dell'illustrazione di moda.
L’O: Considerata un’arte minore, l’illustrazione è invece un mezzo che ha resistito negli anni e che oggi continua ad affascinare, proprio perché in grado di fermare la bellezza cristallizzata in un attimo. Come si riescono ad esprimere sensazioni, gioie, turbamenti attraverso un tratto di penna?
FLI: «L’illustrazione continua ad affascinare proprio perché non smette mai di evolversi, cercando sempre nuovi modi per esprimersi. Per me è come l’obiettivo di una macchina fotografica, che mi permette di registrare momenti legati al mondo della moda, filtrati poi dalla mia lente personale. È una continua ricerca, un dialogo sempre aperto tra interno ed esterno. Si tratta di uno scambio, una tensione sempre viva. Ogni volta è diverso, ogni volta è una nuova sfida».
L’O: Il potere dell’illustrazione è quello di non avere bisogno di parole o di traduzioni per veicolare un messaggio. In che modo ti ha conquistato e perché?
FLI: «Il mio incontro con l’illustrazione è stato in realtà casuale e in parte naturale. Durante gli ultimi anni di studio amavo dipingere, ma anche fotografare. Non appena iniziai ad interessarmi al mondo della moda, mi dedicai ad alcuni progetti fotografici. E mi resi conto che con il disegno avrei potuto accomunare tutte le mie passioni. Ho sempre amato disegnare, sin da bambino; poter fare di questo il mio lavoro oggi è la mia più grande soddisfazione, un privilegio».
L’O: Come è cambiata oggi l’estetica femminile nel disegno? E come è cambiata l’illustrazione di moda e degli abiti negli anni?
FLI: «L’estetica femminile è cambiata per adattarsi ai nostri tempi. Se un tempo l’illustrazione, in mancanza dell’oggettività della fotografia, era principalmente necessaria per mostrare il prodotto e le sue qualità, oggi invece può orientarsi verso direzioni opposte e potenzialmente più libere. Stilisti e direttori creativi spesso ricorrono ad un illustratore perché hanno bisogno di una visione inedita e differente».