Beauty

Make-up innovator: l'intervista a Nicolas Degennes

La sua visione edgy chic è alla base del maquillage Givenchy.
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Nicolas Degennes si forma tra Francia e Stati Uniti, studia teatro, musica, arte, fotografia, makeup cinematografico e teatrale. Direttore artistico di Canal+, nel ’99 viene chiamato da Givenchy per sviluppare la linea di maquillage che verrà lanciata nel 2004. Il suo primo grande successo è Prisme Libre: «La cipria tradizionale era troppo pesante, fuori dal mercato. Prisme Libre ne ha rappresentato una rielaborazione radicale, riunendo quattro colori di polveri libere ultra fini, tra cui il verde, proposto per la prima volta come correttore di luce. Il primo Prisme Libre conteneva madreperla, che avevo chiesto di frammentare al massimo, per avere il giusto equilibrio tra luminosità e opacità, fino ad arrivare a un prodotto perfetto per le donne che non usano il fondotinta, perché lascia la pelle assolutamente naturale, ma decisamente più bella». Altra dimostrazione dell’intuizione di Degennes la linea Mister, lanciata prima che la gender fluidity diventasse mainstream: «Nella mia testa il trucco non ha genere, in Asia i ragazzi si truccano normalmente, e le textures che creo sono per definizione no gender perchè invisibili».

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Arrivato dopo la direzione artistica di John Galliano, Degennes ha vissuto tutti i cambiamenti al vertice moda del brand, da Alexander McQueen a Julian McDonald, da Riccardo Tisci e Claire Waight Keller fino all’arrivo di Matthew Williams, ma «il lavoro diretto con lo stilista comincia tre settimane prima della sfilata, mentre la cosmetica inizia a lavorare alla collezione di stagione due anni prima. Dove la moda influisce più direttamente è sul package (come negli Accessoires Coutures, gli astucci di Le Rouge, nda), la coerenza profonda del mio lavoro è coi codici atemporali di Hubert de Givenchy, all’insegna dell’eleganza e del profondo rispetto per la persona». Nel concetto di rispetto rientra anche quello per il pianeta; come altri marchi, Givenchy sta massimizzando nelle formule la presenza di ingredienti di origine naturale. Il nuovo Prisme Libre Skin Caring Glow Foundation ne è costituito al 97%: «luminosità ed effetto blur sono assicurati da un mix di pigmenti correttivi e olio di cocco: il 90% della formula è skincare, e il 70% è acqua. Naturalmente sono consapevole che quando la domanda di un prodotto naturale  come l’olio di cocco esplode si ha un effetto boomerang sul pianeta. La strada giusta è prendersene cura, non distruggerlo per consumare individualmente. Ed è quello che intendiamo fare». L’ultima innovazione? «Un blush in polvere libera, quindi privo della consistenza materica “pesante” di quello tradizionale, con giusto quella punta di colore di cui si ha davvero bisogno, perchè senza colore non c’è vita». Un obiettivo non ancora raggiunto? «Eliminare la pesantezza del makeup alla fine della giornata, quando si crede di avere la faccia stanca, ma in realtà è soprattutto una conseguenza del trucco che si è degradato».

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