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A Venezia inaugura la Résidence Bonvicini: tra arte e bellezza

Una chiacchierata con Didier Guillon per parlare della nuova Résidence Valmont a Venezia, la mostra “Peter Pan. La nécessité du rêve” e la sua vita da veneziano. 

Didier Guillon e la figlia Valentine Guillon
Didier Guillon e la figlia Valentine Guillon

La bellezza è un affare serio per Didier Guillon. Oltre essere il presidente del Gruppo Valmont, leader mondiale nella cosmetica di lusso, è un noto mecenate d’arte, collezionista ed artista egli stesso. Dopo aver creato uno spazio artistico permanente per la Fondation Valmont a Venezia presso Palazzo Bonvicini: un palazzo restaurato del XVI secolo in stile rinascimentale, completo di affreschi originali e suggestivi pavimenti in terrazzo, che un tempo era la dimora della nobile famiglia Bonvicini, arriva oggi la Résidence Bonvicini. Un luogo del bello, dove l’arte e la bellezza incontrano l’ospitalità e dove è possibile ammirare tutta la magia dell’universo Valmont. All’interno della residenza si apre un mondo in cui interni contemporanei si incontrano con i dettagli del passato, opere d’arte per ognuna delle tre esclusive suite, pezzi d’arredo moderni, antichità e cimeli di famiglia, sono ciò che caratterizzano gli spazi comuni di questo esclusivo buen retiro. 

Nel portone accanto si trova la “Fondation Valmont”, dove dal 23 aprile 2022 al 26 febbraio 2023 è di scena “Peter Pan. La nécessité du rêve”: una mostra visionaria e immaginfica che parla di sogni, conflitti e realtà. Già protagonisti della mostra precedente – Alice in Doomedland, parte del percorso fiabesco di curatela ‒ gli artisti Stephanie Blake, Didier Guillon (stavolta coadiuvato dalla figlia Valentine), Silvano Rubino e Isao si sono misurati utilizzando esclusivamente la tecnica dell’immagine in movimento con le atmosfere ambivalenti e spesso contraddittorie che accolgono le vicende di Peter Pan.

Mentre molti marchi di moda e bellezza si associano alle arti, l'approccio di Valmont è realmente speciale e distintivo. Per Didier e Sophie Vann - Guillon, anima creatrice di tutti i prodotti del Gruppo, l’arte è l’essenza di tutto e pervade ogni aspetto delle collezioni della maison: Valmont, l'Elixir des Glaciers, e Storie Veneziane. “Quando la creatività audace unisce scienza e natura, l’arte con la bellezza e l’armonia con i contrasti nasce la magia di Valmont. L’arte è per noi un pilastro, un fil rouge. Con le mostre della Fondation Valmont cerco di condividere emozioni e bellezza con visitatori e clienti. Mentre con le Résidences Valmont vogliamo invitare gli amici del Gruppo a scoprire e condividere i nostri brand values e la nostra Art de Vivre. A Venezia invito i miei ospiti a vivere un’esperienza slegata dall’acquisto del prodotto, li invito a casa mia, per fargliela assaporare a 360°”.

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La Résidence Bonvicini
La Résidence Bonvicini
La Résidence Bonvicini
L'ingresso della residenza
La Résidence Bonvicini
La Résidence Bonvicini
Suite
Suite
Suite Burano
Didier Guillon
Lo studio di Didier Guillon a Résidence Bonvicini
Il corner VALMONT al Fondaco dei Tedeschi a Venezia
L’Elixir des Glaciers
Storie Veneziane
Villa Valentine a Hydra
Prodotti Valmont

Quanto ci è voluto per dare vita alla Résidence Bonvicini a Venezia?

Ci sono voluti diversi anni, abbiamo iniziato nel 2019 ed è stato davvero un grande lavoro di decòr, molto tempo per trovare il pavimento in legno giusto, i colori degli interni, le opere d'arte, tutto è così dettagliato. Ho deciso di optare per un mix tra stili diversi, creando una sorta di nuovo stile veneziano. A parte il il trittico delle opere di  Sophie Westerling, tutto il resto fa parte della collezione di famiglia . Ad esempio, le statue sono sempre accoppiate, perché per me una sorta di simbolo e di superstizione, non ci sono inoltre elementi barocchi, volevo uno spazio leggero, trendy, che potesse essere vissuto in ogni stagione. Non riuscivo ad immaginare nulla di scuro, soprattutto per le imponenti travi a vista, non volevo che questo diventasse uno spazio costrittivo, per cui le ho dipinte in un tono chiaro. L’ambiente è arioso, l’occhio è appagato e rilassato. Il mio atelier è stato disposto sotto la capriata, rivestita con paramenti blu, giallo Napoli e rosa pesca che rimandano ancora una volta agli stucchi della sede della Fondazione Valmont. Il motivo si ispira invece alle geometrie delle case francesi medievali, mentre il balcone regala una vista mozzafiato sui tetti di Venezia e in lontananza si può scorgere la Basilica di San Marco. Il prossimo progetto sarà a Barcellona con Casa Maxence che porta il nome di mio figlio, perché il lessico famigliare, le nostre esperienze ed heritage sono il cuore pulsante della Maison Valmont, in questo caso l’arte sarà di nuovo protagonista e spero di trovare gli artisti giusti per interpretare al meglio l’unicità di un’altra residenza storica.

Ognuna delle 3 suite ha un nome e delle opere d’arte, quali sono?

Le suite si chiamano Murano, Burano e Torcello, come le tre delle più importanti isole lagunari. Ogni stanza racchiude una piccola bolla di bellezza, con altrettante opere d’arte. Perfino le maniglie in vetro, ad opera del mastro vetraio Leonardo Cimolin, sono degli oggetti unici nel loro genere. Tra le opere che impreziosiscono la Résidence Bonvicini, gli ospiti potranno ammirare i paesaggi immaginari di Silvano Rubino, dove opere darte si affiancano ad architetture fantasiose, poi c’è il linguaggio eclettico di Aristide Najean, leco dellAbruzzo di Ivan Barlafante, le onde ipnotizzanti di Sol Lewitt, le meditazioni sulla natura di Yves Lévêque e le esplosioni di colori e di materiali di Pavel Roučka. Poi c’è il mio marchio di fabbrica, il simbolo del quadrato, della cage, che ho inserito come mosaico in pasta di vetro, realizzati dal laboratorio veneziano Orsoni, una delle più antiche fornaci veneziane. Ed ovviamente Ivo, il mio Gorilla stilizzato, che mi diverto a disegnare sulle pagine del New York Times, in paesaggi alpini o sugli accessori di questa casa. 

Tra le opere che adornano i corridori non ho potuto non notare i quadri di Vangelis e Anatoli, sembra una cifra pittorica à la Rembrandt in versione moderna. Mi racconta chi sono questi due artisti?

Vangelis Kyris e Anatoli Georgiev sono una coppia di artisti che ho conosciuto ad Atene. Questa coppia di ritrattisti lavora in assoluta sintonia e fa della simbologia dei vestiti tradizionali e delle uniformi greche il filo conduttore delle loro opere. Locchio esperto del fotografo di moda Vangelis Kyris e la cura dei ricami di Anatoli Georgiev creano opere precisissime nei dettagli. Vangelis è stato un nome della fotografia di moda, un fotografo di Vogue Greece per molti anni, secondo me l’incontro con Anatoli ha aggiunto tutto un altro tocco al suo lavoro, l’ha completato e reso più contemporaneo. Le foto sono stampate su tela di cotone sulla quale vengono aggiunti i ricami e le applicazioni.

Il mito di “Peter Pan” sembra più che mai attuale, tra la guerra, le tematiche di identità perduta, la natura, la diversità. Come mai avete scelto questa fiaba come fil Rouge della nuova mostra alla Fondation Valmont?

Nella fiaba di Peter Pan c’è una visione molto contemporanea della vita, che è fatta di conflitti sull’isola, diversi gruppi di persone, i bimbi sperduti, i pirati, gli animali. La scelta è avvenuta durante un workshop con Luca Berta e Francesca Giubilei, i curatori delle mostre di Fondation Valmont, per proseguire la tematica delle fiabe. Un po’ come nella storia di Sherazade, abbiamo continuato un percorso sperando che lo spettatore torni a trovarci perché ha voglia di venire a vedere e sentire le nostre storie; abbiamo cercato di fidelizzare una community di appassionati d’arte contemporanea che voglia seguire le nostre esposizioni, in particolare durante la Biennale.

Per la mostra “Peter Pan” ha chiesto a sua figlia Valentine di partecipare, come siete arrivati all’immagini della guerra e dei fiori?

Ho dato un brief a Valentine, dicendole di utilizzare filmati della guerra del Vietnam e di associarci il concetto del Flower Power, conflitto e speranza, che sono parte dei temi della fiaba, con sottofondo della “Sinfonia 6- La Pastorale” di Beethoveen. Peter Pan non ha memoria; vive le sue avventure in un eterno presente, non guarda mai indietro, non ricorda nemmeno le sue origini, che è un po’ l’allegoria della vita dell’uomo, che sembra non imparare mai dai propri errori. Abbiamo scelto di inserire le immagini della guerra ben prima dello scoppio della guerra attuale in Ucraina, speriamo ora che questa riflessione a non ripetere gli stessi errori del passato arriva dritta al cuore degli spettatori. La connessione al contesto storico e della speranza è il concetto di Flower Power, che era uno slogan usato tra la fine degli Anni Sessanta e linizio degli Anni Settanta come simbolo di resistenza non violenta contro la guerra del Vietnam. I fiori sono quelli di Hydra, che in estate è ricca di colori vivaci e fiori profumati. Blessing in Disguise”, questo il titolo dell’opera realizzata da me e Valentine, è ora esposta non solo a Venezia ma anche come spin off proprio a Hydra all’Hystorical Archives Museum fino alla fine di luglio. Sempre a Hydra, luogo per me creativo e di elezione, si trova anche Villa Valentine, che porta il nome di mia figlia, altro gioiello della collezione delle Résidences Valmont: una villa bianca a picco sul mare con interni sui toni del beige e dell’azzurro ed arredata con opere d’arte, quadri, maioliche e mosaici. 

Torniamo a Venezia, come va la vita da veneziano?

Sto imparando l’italiano e anche, devo proprio dire, il veneziano, il dialetto i suoi modi di dire. Vivo a Venezia molto del mio tempo, e sono da sette anni uno dei promotori dell’arte contemporanea qui nella città più bella del mondo. Venezia è per il gruppo Valmont un luogo importante. Ai quartieri della Serenissima sono dedicate le nostre fragranze di lusso: Storie Veneziane. Qui a Venezia abbiamo un counter Valmont presso il Fondaco dei Tedeschi dove, oltre a tutte le collezioni e prodotti, sono esposte anche alcune delle mie creazioni artistiche. Ho imparato a conoscere i segreti e le maestranze della città, tra cui i tessuti di Rubelli, con cui inaugureremo presto una collaborazione che possiamo definire “di moda”.  Quando ho incontrato l’azienda non ero certo della direzione che volevo dare al progetto, non poteva essere solo “usiamo i tessuti Rubelli” per gli arredi della residenza. Volevo un ponte con l’arte, per questo gli ho proposto di realizzare dei foulard in seta con i miei quadrati, le mie cage colorate. Sono nate delle combinazioni casuali e ripetute di dipinti ad acquarello realizzati da me e trasposti sulla seta. E’ stato stimolante, un progetto diverso dal solito. Vogliamo valorizzare le meraviglie uniche di Venezia in questo accessorio artistico di pregio.

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Blessing in Disguise - opera di Didier e Valentine Guillon
Blessing in Disguise - opera di Didier e Valentine Guillon
Shadows and Forms by Isao
Transiti. Eros, Thanatos, Chronos by Silvano Rubino
Window Wing Wrecked by Stephanie Blake
Atlantis by Gayle Chong Kwan

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