Weekend invernale in Toscana, a Casa Newton
Un soggiorno good vibes only tra Montalcino e Montepulciano, con serate pigre davanti ai caminetti accesi, dopo la caccia al tartufo e le lezioni di cucina della giornata
Casa Newton è il passion project di una coppia svizzera, i Bertherat, innamorata della Toscana, che, anni dopo l’avvio della cantina biologica Fabbrica Pienza, ha acquistato una casa nelle immediate vicinanze, costruita a metà 800 da discendenti di familiari di Isaac Newton. Ristrutturata e arredata da Antonie Bertherat-Kioes, la casa è un boutique hotel dalla vibe esuberante, una vera e propria festa per gli occhi, con 9 camere distribuite sui 3 piani della villa e due suite negli annessi rurali. L’arredamento è al tempo stesso eclettico e armonioso, fatto di pezzi vintage, specchi dalle forme particolarissime, lampade in colori caldi con le frange di Servomuto, bei tessuti geometrici della veneziana Chiarastella Catana a coprire le pareti, poltrone di velluto di India Madhavi, tessuti di Pierre Frey, che si accompagnano a opere di Fontana, Robert Indiana, Carla Accardi e Giosetta Fioroni, mentre attorno alla ultra Instagrammabile scala a spirale c’è una serie di serigrafie di Joseph Albers. Sono bellissimi i caminetti di cotto smaltato portoghese, belli i bagni, in cotto smaltato azzurro o verde smeraldo, dove aleggia il profumo della linea bagno (svizzera e bio) Soeder.
L’orizzonte è ampio, il paesaggio, quello delle colline di Pienza e della Val d’Orcia, affascinante in tutte le stagioni, con la bellezza della infinity pool in cotto etrusco a instillare il desiderio di tornare comunque a Villa Newton d’estate. Il giardino, curato dal paesaggista Luciano Giubbilei, è un trionfo di cipressi, quercie, cactus, cespugli di rosmarino e corbezzoli, l’orto produce molti degli ingredienti della gustosa cucina farm to table della chef Sara Scaramella, oltre alle dalie giganti protagoniste in stagione di monumentali bouquet. Il ristorante Il Cervo serve a colazione un avocado toast e un milky green tea che fanno iniziare magnificamente la giornata, e piatti di cucina regionale rivisitata. D'obbligo la degustazione di vini nella cantina, anche per vedere un’opera site specific di Ugo Rondinone, un totem che continua un’installazione californiana dell’artista