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Soho House Milano, da virtuale a reale

Dominique Bellas, Global Membership Director Soho House, racconta l'evoluzione delle Soho House - del programma "Cities Without Houses" - e della prossima apertura a Milano, nell'Ex Cinema Arti.

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Soho House inaugurerà una nuova sede a Milano, in centro, tra piazza San Babila e Corso Indipendenza, in un edificio Anni Trenta, l'Ex Cinema Arti che più recentemente è stato usato come palestra di pugilato. Racconta i  dettagli Dominique Bellas, Global Membership Director Soho House, che spiega anche la fortuna delle Soho House, e la loro evoluzione del 1995, quando vennero fondatore da Nick Jones. E del programma che lei stessa segue,"Cities Without Houses", di cui attualmente (ma per ancora non molto) fa parte Milano.

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L'OFFICIEL Italia: La prima Soho House è stata aperta a Londra nel 1995, quasi 30 anni fa. Da allora, come si è trasformato il concetto di Soho House?
DB: Quando abbiamo iniziato nel 1995 con una sola sede nel cuore di Soho, a Londra, non credo che il nostro fondatore Nick Jones avrebbe mai immaginato che trent'anni dopo avremmo avuto 43 sedi nel mondo. Allora i club erano riservati ai ricchi ed erano formali e soffocanti, noi volevamo creare spazi più rilassati, una casa lontano da casa.  La crescita di Soho House è avvenuta in modo organico ed è stata guidata dai soci, dai loro feedback e stili di vita. La seconda House, Babington House, in campagna nel Regno Unito, ad esempio, è nata perché i soci desideravano un posto dove andare nei fine settimana, e noi li abbiamo ascoltati.  Soho House è nata come luogo in cui i creativi potessero soggiornare, lavorare, mangiare, divertirsi e creare legami significativi, e così è ancora oggi.  
 
LOI: Come sono cambiate le esigenze/desideri/aspettative degli ospiti?
DB: Credo che parte del motivo per cui ci siamo ancora, è perché ci siamo adattati al modo in cui i nostri soci vivono la loro vita. Soho Home, il marchio di interior design, è stato creato per venire incontri a uno stile di vita orientato alla socialità, per rispecchiare l'aspetto e l'atmosfera delle nostre Soho Houses. I soci continuavano a chiederci da dove venissero le sedie, le lampade, la biancheria e la cristalleria...  Allo stesso modo, i Soho Works, gli spazi di co-working, sono stati creati perché sempre più membri cercavano uno spazio dedicato al lavoro; durante la pandemia, questi spazi sono diventati un rifugio per i membri che vivevano in spazi non adatti allo smart working e per quelli che cercavano una connessione anche in un momento di solitudine per alcuni. 
 
LOI: Nel 2016 il concept è stato esteso alle città senza abitazioni fisiche. Quante città sono coinvolte? E cosa significa per i membri (che tipo di vantaggio hanno)?
DB: Abbiamo creato Cities Without Houses 'CWH' perché incontravamo sempre più creativi che vivono in città senza Soho House, ma che viaggiano molto e quando lo fanno vogliono un posto dove organizzare meeting, incontrare persone, divertirsi e soggiornare; così nel 2016 abbiamo deciso di creare un nuovo tipo di membership  per questo tipo di persone. Ora offriamo l'iscrizione a CWH in 85 città del mondo.  I soci di Cities Without Houses hanno accesso alle nostre House a livello globale quando viaggiano, oltre a eventi locali e globali per vivere l'esperienza nella loro città. Che si trovino a Milano per il Salone del Mobile, per Art Basel in Svizzera o per la settimana della moda di Tokyo, sovente c'è un evento a cui il membro può partecipare e dove può incontrare altri membri. 

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LOI: In qualità di Director di Cities Without Houses, in cosa consiste nello specifico il tuo lavoro? 
DB: Io e il mio team siamo responsabili della costruzione di una community in queste città e della creazione di esperienze ed eventi unici per loro.  Adoro conoscere nuove persone e mi sento fortunata perché il mio lavoro mi permette di entrare in contatto con persone interessanti provenienti da tutto il mondo. Collaboriamo anche con i membri, in modo da poter mettere in mostra ciò che stanno facendo e permettere loro di scoprire nuovi artisti, designer, musicisti. Amo quello che faccio e sono grata di avere ancora, dopo 12 anni, la stessa passione.  
   
LOI: Soho House organizza eventi su moda, design, arte... puoi dirci di più? 
DB: Organizziamo regolarmente eventi in tutte le nostre House e nelle città più grandi di Cities Without Houses, come Milano, per cui, che si tratti di una conferenza, di una cena, di una festa, di uno dei nostri format musicali o di un corso di benessere, speriamo di avere qualcosa per ogni socio.  In Cities Without Houses, spesso creiamo eventi intorno a momenti culturali, così a Milano, da circa otto anni, organizziamo eventi durante il Salone del Mobile e la settimana della moda; per esempio, per il Salone di quest'anno, il nostro grande evento è stato una cena per 100 soci, nello studio dell'artista milanese Luca Pignatelli in collaborazione con i designer Parachilna, che hanno creato un'installazione luminosa. Questi eventi sono un modo per i soci di incontrare altri membri della propria città, ma anche soci internazionali che si trovano di passaggio.  
 
LOI: Avere una Soho House “virtuale” nelle città aiuta a capire se/come funzionerà quella reale? E anticipa anche le aspettative dei membri locali? 
DB: Cities Without Houses ci permette di capire una città, i suoi membri, la sua cultura e se una sede fisica potrebbe funzionare o meno. Negli ultimi otto anni Soho House ha dato forma ai luoghi in cui ha aperto, e Hong Kong, Parigi, Roma, Nashville, Austin, Portland, Bangkok, Tel Aviv, Copenaghen, Stoccolma, Portland e Città del Messico erano tutti mercati in cui stavamo costruendo soci e testando molto prima che arrivassero le House. Prossimamente arriveranno anche San Paolo, Manchester, Madrid, Sydney e Milano, tutti mercati in cui le comunità di soci sono già fiorenti.  
 
LOI: Puoi anticiparci qualcosa della Soho House di  Milano? In che modo sarà speciale?
DB: Apriremo una sede nei prossimi anni e non vedo l'ora di avere una House per i nostri soci in città e di vederla nascere. Situata nel centro di Milano, tra Piazza San Babila e Corso Indipendenza, la Soho House Milan si svilupperà su sei piani all'interno di un edificio degli anni '30 con una ricca storia cinematografica, l'Ex Cinema Arti e più recentemente palestra olimpionica di pugilato. Sarà ristrutturata per includere più di 50 camere da letto, una palestra, un rooftop, un cortile, una piscina e uno spazio club per i soci per mangiare, bere e socializzare.

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