Ritorno al Badrutt's Palace
Unico hotel di montagna nella “The World’s 50 Best Hotels 2023”, lo storico Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz ama stupire i propri ospiti. Lo fa (anche) ospitando Eric e Tina Kragh Vildgaard del bistellato Jordnaer.
Mancano poche ore all’accensione del gigantesco albero di Natale di fronte al Badrutt’s Palace di St. Moritz, starting point della stagione invernale della località svizzera. Una adrenalina positiva investe i fattorini in divisa – mantella e bellhop hat –, che accolgono i primi ospiti facendoli entrare dall’antica porta girevole in legno, tra i sorrisi dei concierge. Tutto è pronto, anche una spessa coltre di neve che ha appena ricoperto le piste in quota e il paesaggio: una cartolina incorniciata dalle vetrate de La Grand Hall, dai soffitti tradizionali in legno scuro e spazi addobbati per l’imminente Natale; un luogo dove è d’uso incontrarsi per un saluto, un lunch leggero, un tè pomeridiano e una coppa di champagne.
Un salotto ai cui tavolini si sono sedute teste coronate e famiglie aristocratiche, personaggi pubblici e del jet set, tra loro Coco Chanel, Marlene Dietrich, Brigitte Bardot, la quale amava occupare l’appartamento nella torre, che abbraccia in un solo sguardo, come le camere e le suite, il perimetro del lago, i boschi e le vette innevate. Una tradizione iniziata nel 1896, quella di essere il luogo preferito dal beau monde, che continua anche oggi, nel massimo rispetto per la privacy degli ospiti.
Ma il Badrutt’s Palace Hotel non guarda al suo passato, è anzi sempre proiettato verso il futuro, come testimonia il guest chef presente per due mesi, Eric Kragh Vildgaard con la moglie Tina Kragh Vildgaard, del bistellato danese Jordnaer, che accompagnano l’ospite attraverso un percorso di venti portate realizzate con materie pregiatissime, su cui spiccano le eccellenze del Nord Europa e di Paesi lontani – indimenticabile il dolce con miele della Tasmania –, e lo proietta in una dimensione altra. Dopo di lui, a febbraio, prenderà posto la chef Zineb Hattab, anche lei due stelle della Rossa, al Kle di Zurigo e celebre per la sua cucina vegana.
Il resort montano, che ha 155 tra camere e suite, ha ben 11 ristoranti, da quest’anno sotto la guida del talentuoso Executive chef Jeremy Degras. Francese, già stellato, dopo aver fatto esperienza in molti ristoranti importanti, porta la sua esperienza in Engadina sovraintendendo alle cucine del resort, tra cui quella ospitata in una splendida veranda, di ispirazione d’Oltralpe al Relais, o de Le Restaurant, la sala con lampadari di cristallo e finestre a tutt’altezza dedicata alla prima colazione del mattino ma anche a suntuose feste private.
All’interno dell’albergo c’è anche il King’s Social House, primo night club svizzero, riaperto nel 2018, oggi bistrot con piatti di ispirazione internazionale bar e disco club, che ospita dj di fama mondiale e, all’interno dello spazio che fu il primo campo da tennis coperto in Europa, La Coupole, dove si trova uno dei rari ristoranti Matsuhisa (in arte Nobu), la cui cucina giapponese-peruviana verrà celebrata anche in una cena-evento il 19 febbraio, un omaggio all’arte del grande chef.
Chi ama sciare, trova sulle piste il Paradiso Mountain Club, uno dei più bei rifugi sciistici di St. Moritz, con panorama sulle montagne dell’Engadina, che il 17 febbraio celebra la Badrutt’s Palace Chef’s Night con aperitivo offerto da Ruinart e, a seguire, un menù di cinque portate firmate dagli chef Nobu, Zineb Hattab e Jason Atherton.
La sera ci si trova tutti al Chesa Veglia, di fronte all’hotel, un luogo speciale, una casa contadina del XVII secolo, scampato all’incendio che distrusse la maggior parte delle case di St. Moritz, oggi ospita un bar e tre ristoranti, tra cui Patrizier Stube, di cucina svizzera, il Grill Chadafö e la Pizzeria Heuboden, dove viene servita la leggendaria pizza al tartufo, la Dama Bianca, e dove l’atmosfera è sempre di festa.
Ma si può anche decidere di passare la giornata in pieno relax, svegliarsi tardi, provare i trattamenti nella spa, con piscina panoramica e vasca esterna tra gli alberi carichi di neve. Proprio di fronte all'hotel, poi, la Palace Gallery ospita le boutique di Louis Vuitton, Gucci, Cartier e Giorgio Armani – sue le uniformi del cocktail bar dell’hotel – che aprono per gli ospiti anche in orari speciali.
Contiguo, ma se ne parlerà il prossimo anno, l’ampliamento dell’hotel, che sarà collegato con un tunnel e ospiterà altre 25 lussuose camere e suite firmate dall’architetto Citterio, che ha casa a Saint Moritz e userà materiali e stile local. Perché, come si è detto, il Badrutt's Palace Hotel, pur essendo un hotel storico, guarda sempre al futuro.