Estate all'insegna del relax al Santavenere di Maratea
Un hotel super charming con una vista strepitosa su un parco di 10 ettari a strapiombo sul mare blu...
Il primo colpo d‘occhio dalla terrazza di piastrelle verdi di Vietri basta a farti innamorare del posto: un parco di 10 ettari, un trionfo di oleandri, pini, ulivi, ortensie, campanule e bouganvillee, e il mare sfolgorante, di un intenso blu azzurro. Benvenuti al Santavenere, il primo hotel 5 stelle costruito nel Sud Italia negli anni 50, in stile razionalista, per volontà di Stefano Rivetti, industriale biellese che, folgorato dalla bellezza di Maratea, vi aveva comprato prima una torre di avvistamento saracena, facendone la casa di famiglia, per poi costruire l’albergo con l’idea di trasformare quel tratto di Basilicata ancora fuori dalle mappe in una meta per happy few attrattiva quanto la costiera amalfitana. Frequentato durante gli anni '60 della Dolce Vita da Anita Ekberg e Sofia Loren, l’hotel è oggi un buen ritiro super rilassante, dove abbandonrsi a un’estate da godere con lentezza, fantasticando in riva al mare sul rumore di sottofondo delle onde e dell’incessante frinire dei grilli.
Lo stile è minimal, mobili di legno scuro, vecchi kilim, bei tessuti bianchi, viola, lilla ad esaltare i pavimenti di vecchie piastrelle di Vietri in quella palette di rosa e beige che ha preso il nome di “rosa Maratea”. Nell’infilata dei saloni ci sono antichi bauli, modellini di velieri, pianoforti. Le 34 stanze sono tutte diverse l’una dall’altra, in bagno, a riparare in dolcezza i capelli e la pelle disseccati dal sole e dall’acqua salata, ci sono i prodotti a base di agrumi e olii mediterranei di Vair, la linea cosmetica organica di Borgo Egnazia. Si vive tra varie terrazze, sul mare, bordo piscina, sul parco, cominciando la giornata con una colazione festosa, golosa, dalla pastiera profumata di fiori d’arancio e le torte del pasticciere napoletano, allo yogurt di capra vellutato come panna. Ci si gode il sole sotto grandi ombrelloni bianchi, e si può fare yoga, o uscire in barca alla scoperta di spiagge laviche, dell’acqua di un turchese iridescente della Grotta Azzurra, delle falesie a strapiombo a nord di Maratea.
Si pranza in piscina o vicino al mare, si fa la siesta, si va alla spa per un facial Bakel o per il massaggio signature ispirato alla sensazione delle onde sulla pelle: super rilassante, delicato, ma profondamente decontrattante. Oppure si va a visitare Maratea coi suoi vicoli arroccati, o si sale sul Monte san Biagio a vedere da vicino la statua del Redentore, dono di Stefano Rivetti al golfo di Policastro. Opera di Bruno Innocenti, terminata nel 1965, alta 22 metri, le braccia aperte ad accogliere il mondo, rappresenta un Cristo più giovane di quello del Corcovado, i capelli corti, la barba appena accennata. Con la sua struttura di cemento armato rivestita da un impasto di cemento e scaglie di marmo di Carrara è di un bianco luminoso, ed è emozionante quasi quanto il Cristo di Rio. Per gli amanti del trekking e dell’arrampicata su roccia c’è un mondo da esplorare, mentre al tramonto non si può non uscire in gozzo per brindare alla bellezza della luce e del mare. Al crepuscolo il ristorante gourmet Le Lanterne è un incanto di frescura. Si mangia benissimo, grazie a una cucina che fonde tradizione lucana, pugliese e campana, dal riso di frutti di mare e caviale italiano alla (superba) catalana fino a un golosissimo babà con le fragole.