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Vivere al meglio la Costiera Amalfitana

Via dalla folla e dal caldo soffocante, in un hotel che ha saputo mantenere lo charme degli anni ’60, quando la costiera era “la” meta del jet set internazionale. Benvenuti al Caruso di Ravello.

Il Caruso di Ravello
Il Caruso di Ravello
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Una stanza
Soffitti affrescati e lampadari di cristallo
Pavimenti in cotto
Leoncino all'ingresso
La cappellina
Una stanza
Il pergolato di rose
La vista sulla chiesa di San Giovanni del Toro

Ci sono luoghi di puro transito, per quanto piacevole.. E luoghi che si imprimono nella memoria, con una propria vibe, una propria, persistente, suggestione. La sensazione che trasmette il Caruso, dal portone d’ingresso coi suoi leoni del XII secolo alla infinity pool protesa nel blu sfolgorante del mare, è di serenità mista ad eccitazione. La struttura è quella dell’ex palazzo D’Afflitto, costruito nel 1100 e riedificato nella metà del 500. Gli interni,  con le volte a botte, a crociera, a vela e a padiglione, i soffitti affrescati a fine ‘700 a motivi floreali, in un trionfo arioso e leggero di tralci, ghirlande, uccelli e farfalle, i pavimenti in cotto di recupero ispirati a quelli dei palazzi del barocco napoletano, le stampe ottocentesche, sono charming e cozy, le stanze e le suites spaziose, con letti ultrasoft e porcellane Oriente di Ginori, aperte su vaste terrazze da cui godersi il cielo, il cinguettio degli uccelli, i giardini fioriti con il loro profumo di gelsomini e rose.

Un pergolato di rose (in “una cinquantina di varietà” precisa il giardiniere) porta alla grande piscina, il cuore dell’hotel, super instagrammabile sempre, dalla luce azzurrina dell’alba alla golden hour del tramonto. Si fa colazione (superba) in terrazza, con sfogliatelle ricce, brioches al pistacchio, tortine al limone, si pranza al Caruso Pool Grill, a pizza, caprese e gelato, si cena fine dining al Belvedere, dove lo chef Cristoforo Trapani, formatosi con  Antonino Cannavacciuolo e Moreno Cedroni, propone “piatti semplici ma raffinati” rielaborando i “sapori di casa” con tecniche modernissime e ovviamente grande attenzione alla qualità e alla provenienza delle materie prime. E poi c’è il Belmond touch, evidente nel numero e nella formazione del personale, e ovviamente nei dettagli (ogni volta che si torna in camera c’è un dolcetto, della frutta, un biglietto scritto a mano che racconta una tradizione locale….).

A differenza di Amalfi, di Positano, travolti dal turismo, Ravello mantiene intatto il suo charme, la sua autenticità, tra palazzi, rovine di archi a cielo aperto, una profusione di fiori, giardini (bellissimi quelli di Villa Cimbrone e di villa Rufolo), gatti. Il Duomo, coi suoi due amboni di mosaici e il portone scolpito a bassorilievi è bello, come la chiesa di San Giovanni del Toro, proprio di fronte al Caruso, col suo ambone che affianca ai tradizionali mosaici medievali di derivazione bizantina frammenti di ceramiche turchesi provenienti dalla Costantinopoli islamica. La sera, dall’8 luglio al 3 settembre, c’è il celebre festival musicale, di giorno si esce in barca alla scoperta della Costiera, da Amalfi a Positano, o ci si spinge fino a Procida, capitale italiana della cultura 2022.

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La Villa A a Oplontis
La Villa A a Oplontis
Pavimento a mosaico, Villa A a Oplontis
Frammento di affresco della mostra Arte e sensualità nelle case di Pompei
Frammento di affresco della mostra Arte e sensualità nelle case di Pompei
La tea Room nei giardini di Villa Cimbrone
L'ambone del Duomo di Ravello
Mosaici dell'ambone della Chiesa di san Giovanni del Toro

E naturalmente il soggiorno è l’occasione perfetta per (ri)vedere Pompei, tanto più perché il Caruso (cosponsor della mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”, allestita nella Palestra grande degli scavi e visibile fino al 15/1/23) organizza visite esclusive con guide selezionate per competenza e capacità comunicativa. E merita assolutamente visitare la villa A (l’unica aperta al pubblico) della vicina Oplontis, scoperta solo nel 1964 e quindi con affreschi dai colori molto più vivi rispetto a Pompei, oltretutto pochissimo visitata dai turisti e quindi ancora più affascinante. Proprio per permettere ai suoi ospiti di immergersi sul serio nella cultura e nella vita locali l’hotel organizza tutta una serie di esperienze personalizzabili, da un percorso tra le colture dei limoni a una visita alla torre di avvistamento di Praiano dove opera Paolo Sandulli, autore di busti molto apprezzati dagli interior decorators con spugne al posto dei capelli. Per non parlare di varie chiavi di lettura su Napoli, con percorsi  legati alla Napoli sotterranea,  o a quella della street art e dello streeet food.

Sempre nello spirito di offrire agli ospiti esperienze davvero particolari il Caruso organizza con Filippo Cosmelli e Daniela Bianco di If Experience (collaboratori di molti brand del lusso, da Louis Vuitton a Valentino e Cartier) un “Curiosity Circle”, un percorso creativo sull’oro, dall’antichità ai giorni nostri, partendo dal tesoro di San Gennaro e dai gioielli conservati al Museo Archeologico di Napoli passando per pezzi normalmente non visibili al pubblico custoditi nei depositi degli scavi di Pompei fino a brand contemporanei.

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