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Weekend ad Amalfi al Santa Caterina

In Costiera, nell'hotel che ha ospitato Liz Taylor e Richard Burton, Angelina Jolie e Brad Pitt. Per prendere il sole, tuffarsi nel blu del Mediterraneo e godere della cucina di Giuseppe Stanzione, chef del ristorante stellato Glicine.

Il Beach Club
Il Beach Club
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L'Hotel
Una stanza
Una suite
Dettaglio di un pavimento in ceramica di Vietri
Lo Chalet Giulietta e Romeo
Una suite
Il Duomo di Amalfi

Negli anni 60 ci soggiornavano Liz Taylor e Richard Burton,  in tempi più recenti è qui che si sarebbero innamorati Brad Pitt e Angelina Jolie. Arroccato sulla scogliera, l'Hotel Santa Caterina è una casa  Liberty dai pavimenti in ceramica di Vietri trasformata in albergo all’inizio del ‘900, cui si sono aggiunte nel corso degli anni proprietà vicine, unite da  un giardino terrazzato dove il profumo dei limoni si fonde con quello dei gelsomini e delle rose. Dista invece poche centinaia di metri e ha un ingresso separato la Villa della Marchesa, altra villa Liberty appena inaugurata, fatta per godere dei piaceri e dei servizi del Santa Caterina ma nella privacy assoluta di una casa di famiglia.  

La vista è sul mare blu e profondo, sul paesino di Amalfi distante appena un chilometro, sul golfo di Salerno. Si prende il sole come nelle foto di Slim Aarons, il fotografo delle piscine e della Dolce Vita poolside anni ’60, su terrazze ricavate nella roccia. Si esplora la Costiera in barca, si va in paese a visitare il Duomo coi suoi mosaici e le sue reliquie. Potreste limitarvi a un giretto di un paio d’ore al massimo, ma il consiglio è di contattare una guida come Michele Angelo Criscuolo (michelangeloguidecenter@hotmail.it), perchè vi racconti tutto sull’antica Repubblica Marinara e vi faccia scoprire, a lato della via principale, i vicoli chiusi, da città araba, costruiti per ripararsi dagli attacchi dei pirati. 

Soprattutto, al Santa Caterina si mangia divinamente. Una cucina che rivisita la tradizione locale in modo superbo, grazie a uno chef, Giuseppe Stanzione, tanto piacevolmente schivo quanto talentuoso. Dopo aver procurato la stella Michelin a Le Trabe di Paestum, ha portato anche il ristorante Glicine del Santa Caterina alla prima stella Michelin.  Si comincia benissimo la mattina a colazione, in terrazza, tra sfogliatelle riccie con crema pasticciera ancora calde, capresine, un'addittiva torta di ricotta e visciole di quelle che non bastano mai, il tiramisù trasformato in torta...Si prosegue nelle ore calde del primo pomeriggio a pranzo all'informale Al Mare, per babà rustici con ricottina e polvere di pomodoro, code di gamberi rossi di Santamaria profumati al limone, spaghetti al limone così fantastici da renderti indifferente all'attentato alla linea del sugo a base di mascarpone di bufala. Il piatto imperdibile nella (superba) cena fine dining? La vignarola di astice con fave, piselli, carciofi, asparagi e pecorino 

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