Weekend di primavera a Vienna
Musei magnifici, tanto verde, i famosi caffè... Alla scoperta di una città godibilissima, facendo base in un boutique hotel super charming, l'Hotel Motto.
Con i suoi giardini, le facciate imponenti dei palazzi, la ricchezza di spazi espositivi e la sua cultura dei caffè, Vienna è una città estremamente piacevole, da scoprire a piedi o con l'efficentissima metropolitana, che permette di raggiungere in pochi minuti il Prater (che delusione la ruota, così distante dalla città che dall'alto non si vede nulla di interessante) e la reggia estiva di Schonbrunn. L'offerta museale è fantastica, dall'Albertina all'Albertina Modern, al Leopold, al Belvedere, al Kunsthistorisches, dalla casa di Sigmund Freud al padiglione della Successione progettato da Joseph Maria Olbrich con il fregio di Beethoven di Klimt.
La città invita alla convivialità, dai molteplici caffè, come lo Sperl, il Westpol, il Diglas, ai classici templi della pasticceria (non così speciali, nonostante la fila) come Demel e Sacher. Si va al NashMarkt per acquistare frutta, verdura o dolcetti turchi, come per pranzare da Neni o al Nautilus. Ci si gode il Burggarten e la deliziosa Palmenhaus, una serra del 1902, in parte ancora destinata all'uso originario, in un trionfo di palme, orchidee e farfalle, e in parte ristorante.
La base ideale? Un boutique hotel vicinissimo al Museumquartier e al NashMarkt, il Motto Hotel. Il palazzo storico è stato adibito ad albergo a partire dal 1665, la versione attuale ha un interior decor flea market chic, che unisce influenze Wiener Werkstatte, Parigi anni 20 e un tocco scandinavo. Tutto è custom made, creato da artigiani locali, dagli chandeliers ai mobili di legno alle mattonelle a fantasie secessioniste in colori "malinconici", rosa antico, verde ulivo, alle tende e ai puff e divanetti di velluto, ai dettagli in ottone del bagno, fino alle lampade di pizzo e frange di perline.. I letti sono super morbidi, i prodotti per la doccia sono quelli organici della celebre farmacia viennese Saint Charles, l'entrata è stata dipinta da Andrea Ferolla con ballerine di cabaret e camerieri che sembrano usciti dal set di "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson.
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Ci sono una sauna e una mini gym, un panificio organico, Motto Brot, una terrazza rooftop, e Chez Bertrand, caffé/bar/ristorante super cozy, pieno di piante e candy colors, sotto una cupola moderna che lascia entrare tantissima luce, frequentato dalla mattina alla sera da viennesi e ospiti internazionali, dove la cucina locale, stagionale, incontra la tradizione francese, dai crostacei ai dolci.
Informatissime le ragazze della reception, pronte ad indicarvi i ristoranti da provare (nelle vicinanze dell'albergo come il bistrot vegetariano Tian o l'israeliano Makom, o a Leopoldstadt-il Café Ansari-, o a Schonbrunn, il vegetariano con galleria d'arte annessa Hollerei), e, per un (buon) drink, il vicino Parfumerie.