Natale 2022 a Cortina. All'Hotel de Len
Un hotel di legno e ardesia ispirato alle baite di montagna nel pieno centro della Perla delle Dolomiti.
Cortina, la “Perla delle Dolomiti”, circondata da 8 massicci principali che si accendono di rosa al tramonto e da una decina di cime oltre 3000 metri, meta adorata dai mondani come dagli sportivi, galvanizzati dalla prospettiva dei Giochi Olimpici del 2026. In pieno centro, su una parallela di Corso Italia, la via delle boutiques dei grandi marchi, l’Hotel de Len (“di legno” in Ladino) ha aperto all’inizio di quest’anno, dopo una radicale ristrutturazione degli spazi di quello che era l’hotel Impero. Il progetto architettonico, dello studio veneziano Gris+ Dainese, si fonda sull’idea di un ritorno all’essenziale, allo spirito delle baite e delle malghe di montagna, unito al commitment verso il wellbeing.
La facciata ricorda un fienile, i pavimenti (e le doccie nelle 22 stanze) sono in ardesia, striata di riflessi minerali, gli arredi e le finiture sono in legno di abete e di cirmolo, per il profumo e la sostenibilità, le tappezzerie in fibre naturali. Qua e là, il tocco whimsical di pezzi vintage anni 50, mentre nel grande salotto del primo piano divanetti in velluto liscio di Rubelli in colori brillanti formano 4 angoli cozy legati alle 4 stagioni. Nelle stanze un pannello posizionato alla base del letto filtrerebbe i “disturbi” elettrici che si propagano all’interno della rete.
Il ristorante, all day dining, ha pareti e soffitti in rovere antico e serve una cucina (gustosa) che rivisita la tradizione locale con una attenzione particolare alla selezione dei fornitori, impegnati in forme di agricoltura, apicultura, produzione casearia biologica e sostenibile. Assolutamente da provare, la treccina di pan brioche da immergere nello zabaione del mattino, tanto, col freddo che fa, si brucia tutto.
Suggestiva l’esperienza della spa by night, che si può riservare ad uso esclusivo, facendo un percorso tra bagni di vapore e fontane di ghiaccio culminante in un’immersione nella vasca da idromassaggio sulla terrazza esterna, con vista sulla Faloria. L’hotel organizza anche delle attività di scoperta della cultura locale, come laboratori di intaglio del cirmolo, un legno “grasso” che si lavora molto bene con lo scalpello, per scolpire fiori ed altri elementi decorativi di rigore nelle case tradizionali delle Dolomiti. O visite ad allevatori/fornitori dell’hotel, come Enrico Pordon, alla sua Sanwido a San Vito di Cadore, per scoprire come funziona un allevamento biologico di capre, come si inventano (squisiti) formaggi alla salvia e al fragolino, e agrigelati a base di latte di capra e fiori di sambuco, mirtillo, albicocche, ciliegie di Marostica…