Quattro cose da fare assolutamente a Milano: una giornata perfetta
La giornata milanese perfetta? Comincia con un trattamento signature Biologique Recherche alla spa del Mandarin Oriental, prosegue con lo shopping da Astier de Villatte e con una cena allo strepitoso Nobuya, e si conclude nelle suites di Casa Brivio.
Se la spa del Mandarin Oriental è “l’”indirizzo di riferimento dei beauty addicts milanesi, il nuovo trattamento in esclusiva messo a punto con Biologique Recherche, Rejuvenationg Energy Bliss, non farà che aumentarne ulteriormente le fila. Combinazione delle tecniche di rilassamento olistico caratteristiche delle spa Mandarin, tra cui l'Energy Flow, una gestualità specifica che scarica da tutto il corpo l’energia negativa, e del know how cosmetico del brand francese, il facial è costruito attorno al nuovo siero booster della longevità cellulare Progeskin. Il risultato? Una pelle più luminosa, tonica, liftata, rimpolpata, radiosa
Da rue Saint-Honoré a via dell’Orso, Astier de Villatte porta i suoi piatti, le candele, le tazze, il vasellame nella ceramica smaltata bianca signature a Milano. Una visita allo shop di Brera è l’occasione per scoprire l’ultima collaborazione artistica del brand per cui Setsuko Klossowska de Rola, la moglie di Balthus, ha immaginato gatti teiera o brucia-incensi, e Serena Carone, collaboratrice di Sophie Calle, tazze con manici/anello: “Mini-mondes”, tre artwork scolpiti in cartone e successivamente modellati in ceramica bianca di Eva Jospin. Ma anche profumi fuori dall’ordinario creati da Dominique Ropion o i fermacarte in vetro di John Derian, in attesa della collaborazione, che verrà presentata a settembre, con Grace Coddington, la leggendaria fashion director di Vogue America.
Per cena l’indirizzo piuccheperfetto è Nobuya, ristorante elegante e discreto in via San Nicolao, ispirato a una casa giapponese, nei mobili in legno come nelle pareti simili alle tipiche porte scorrevoli fino al pavimento tatami. Le pareti sono di marmo lavorato a scalpello, e uno scenografico lampadario in vetro di Murano è una versione ultrastilizzata (e ultra instagrammabile) dei fiori di sakura. Regno dello chef Niimori Nobuya, all’insegna, nel menu come nel décor, dell'armonia, come nell’arte dello shodo, la calligrafia giapponese a pennello e china di cui è maestro. Invece dell’onnipresente fusion panasiatica, il menù si legge come una conversazione originale fra cucina italiana e giapponese, promossa da uno chef il cui primo impiego a Tokyo è stato in un ristorante italiano e che fra le molte esperienze conta anche quella milanese da Nobu al fianco di Nobu Matsuhisa. «L’Italia e il Giappone in cucina condividono molto, come le cotture lunghe, gli stufati, le fritture o l’importanza del brodo in tante preparazioni», sostiene lo chef, che abbina a materie prime di altissima qualità e di prossimità tecniche di lavorazione raffinate quanto apparentemente minime. Tra i piatti da provare assolutamente, il King Crab in tempura, e la frolla di ricciola, oltre ai vari sashimi e tataki. C’è anche un menu interamente plant based, e per il pairing una cantina che conta circa 700 etichette tra Italia, Francia e Giappone, oltre a 60 tipologie di saké premium. Grazie alla collaborazione con Planet Farms, che pratica il vertical farming, lo chef utilizza diverse varietà di piante autoctone giapponesi altrimenti introvabili in Italia. Sorprendenti i dessert, ad opera di una Pastry Chef atipica quanto ispirata, Mina Karimi, di origini iraniane ma formatasi in tanti viaggi in Giappone, Portogallo e Argentina, oltre che lavorando da Cracco, Sadler, Crippa.
Per i fan di un certo stile milanese, Casa Brivio, passion project di Filippo e Alberico Brivio Sforza, è l’ideale home away from home. Situata tra la Torre Velasca e Le Colonne di San Lorenzo, è composta da due edifici in stile razionalista anni '60 e '70, edificati al posto dell’ala colpita dai bombardamenti del palazzo di famiglia del XV secolo, ora divisi in suites dal design sobrio, ispirato allo stile di Luigi Caccia Dominioni, realizzate da Matteo Thun, con arredi di Cassina Custom Interiors. In una palette che spazia dal rosa al terracotta, dall’avorio al blu petrolio e al verde smeraldo, con pavimenti in legno a spina di pesce e bagni ispirati al lavoro di Portaluppi, a partire dai classici pavimenti in terrazzo.