Estate a Venezia tra tantissime mostre d’arte
Dai vetri di Murano della famiglia Nason Moretti ai padiglioni della Biennale d’Architettura, dalla riapertura di Ca’ Rezzonico agli archivi Condé Nast a Palazzo Grassi: per gli appassionati d’arte Venezia è una festa. Da godersi con una base “giusta”: l’hotel Ca’ di Dio.
Dai padiglioni della Biennale d’ Architettura alla mostra “Imago Iustitiae” al Correr (un percorso espositivo sull’iconografia della giustizia con opere di Ai Weiwei, Kendall Geers e Koen Vanmechelen), dalla riapertura (il 28/6) di Cà Rezzonico, il museo del 700 veneziano, a una visita al secondo piano del Fortuny, riaperto ad ottobre, dal Museo del Merletto di Burano ai quadri di Bellini, Tiziano e Tiepolo della Quadreria di Palazzo Ducale riaperta a marzo ai “Cento anni di NasonMoretti” al Museo del Vetro di Murano, l’estate veneziana è densissima di appuntamenti.
Imperdibile non solo per gli appassionati di immagini di moda, ma per chiunque sia curioso del secolo scorso, “CHRONORAMA” a Palazzo Grassi è la prima esposizione degli archivi Condé Nast dopo l’acquizione da parte della Pinault Collection. Quattrocentosette opere realizzate tra il 1910 e il 1979, ordinate in un percorso cronologico, e firmate da oltre 150 maestri della fotografia, Edward Steichen, Berenice Abbott, Cecil Beaton, Lee Miller, André Kertész, Horst P. Horst, Diane Arbus, Irving Penn, Helmut Newton …starring Veruschka e Marlene Dietrich, Catherine Deneuve e un’infinità di esponenti della scena artistica parigina e americana… Mentre a Punta della Dogana va in scena “Icones”, nell’intento di “rivelare l’essenza dell’icona come vettore del passaggio verso una possibile trascendenza, invitando ad altri stati di coscienza, contemplazione, meditazione, raccoglimento, attraverso un percorso di oltre 80 opere, tra capolavori della Pinault Collection, lavori mai esposti prima di quest’occasione e installazioni site-specific di 30 artisti di diverse generazioni, nati tra il 1888 e il 1981”.
Per viverla al meglio, senza lasciarsi sopraffare dal caldo e dalla folla, è fondamentale una pianificazione attenta della propria agenda, e la scelta di una base giusta. Tra i tanti, bellissimi alberghi della città, da quelli più istituzionali sul Canal Grande a quelli aperti di recente, una buona scelta è Ca’ di Dio, struttura VRetreats sull’omonima riva, tra piazza San Marco e l’Arsenale coi suoi splendidi leoni, un palazzo del Duecento originariamente casa di accoglienza per pellegrini. Una location comodissima per prendere il vaporetto e visitare le isole, o andare al Lido oltre che naturalmente per raggiungere qualsiasi punto della città. Un grande edificio chiaro, senza insegne esterne, con una porta d’acqua che permette di arrivarci in motoscafo. Piacevolmente informale, con un ampio cortile interno dove prendersi una pausa all’ombra in qualsiasi momento, e rilassarsi, come in un giardino di casa.
Stanze e suites sono ampie, ispirate alle sfumature e trasparenze dell’acqua, declinate in una palette di azzurri, tenui verdi e grigi, di un’eleganza sobria con il tocco inconfondibile di Patricia Urquiola, a partire dalla sua predilezione per le forme arrotondate, i divani di Moroso, i mobili di Cassina, le carte da parati di Rubelli, le lampade di LP Glass di Murano, i pavimenti in seminato veneziano, i tavoli bassi di marmo. Nei corridoi, nelle sale comuni, c’è il profumo delicato dei diffusori di un marchio locale tutto da scoprire, I Muschieri. Mentre nella living room, ricavata all’interno di quella che un tempo era la chiesa, spiccano il lampadario a vela, realizzato con 14mila cristalli di vetro di Murano, e la pala d’altare del XVIII secolo, con una “Vergine con Bambino e il Doge San Pietro Orseolo”, di Giuseppe Angeli.