Charles Leclerc racconta la sua "Passione Rossa"
Il pilota di Formula 1 Charles Leclerc racconta gli esordi, i suoi miti - tra cui Ayrton Senna e come si prepara per le sue gare. E cosa gli piace fare nel tempo libero con gli amici di sempre.
Photography JOSEPH DEGBADJO
Styling SCHANEL BAKKOUCHE
Al momento dell’intervista Charles Marc Hervé Perceval Leclerc, pilota di Formula 1 per la scuderia Ferrari, è alla guida della sua Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio – «bellissima macchina, agile, aggressiva anche se in strade normali guido rilassato» –, partito da Maranello verso la sua casa di Monaco, per una breve pausa prima di ripartire per il Gran Premio del Messico.
L’OFFICIEL ITALIA: Chi ha scelto di chiamarti Perceval?
CHARLES LECLERC: Mio padre, forse immaginava i suoi figli come i leggendari Cavalieri della Tavola Rotonda. Ho due fratelli, il più giovane Arthur - che ha la velocità nel sangue - E Lorenzo, più vecchio di me, che lo accompagna sempre a tutte le corse..
LOI: Un giorno magari insieme alla Ferrari?
CL: Sarebbe un sogno, ma per adesso voglio che cresca autonomamente, che scopra il suo percorso, il circuito è un mondo difficile, tanto sa che se avesse mai bisogno sarò sempre al suo fianco.
LOI: Quando hai scoperto la passione per questo mestiere?
CL: Avevo quattro anni e un giorno ho detto a mio padre Hervé che non mi sentivo bene e non volevo andare all’asilo. Non so come mai, ci ha creduto e mi ha portato con lui alla pista dei go-kart del suo migliore amico, Philippe Bianchi. (Padre del pilota Jules Bianchi, deceduto nel 2015 sulla pista di Suzuka, il primo pilota a morire dopo Ayrton Senna, nda). Quando ho visto che sulla pista correvano altri bambini, ho chiesto a mio padre se potevo provare. Per la mia prima macchina ho scelto il colore rosso, e dopo tre giri mi sono innamorato di questo sport, non riuscivo a capire il concetto di frenata. Su quelle piste ho iniziato a sognare di poter diventar pilota, poi crescendo ho capito che avrei potuto realizzare il mio sogno e trasformarlo in un’opportunità di lavoro.
LOI: Provi mai paura?
CL: Onestamente... ho provato paura nel 2017 quando ho pensato di non poter riuscire a diventare un pilota di Formula 1. (Leclerc ha vinto il campionato serie GP3 nel 2016; FIA Formula 2 in 2017 per debuttare on F.1 con la Alfa Romeo Sauber l’anno dopo, nel 2018). Mai paura della velocità, il giorno che avrò paura, smetterò immediatamente di correre, perchè vivere nella paura è vivere a metà.
LOI: Ricordi il primo Gran Premio che hai visto?
CL: Ero ancora un bambino, avevo un amico il cui appartamento aveva un balcone che dava proprio sul circuito di Monte Carlo. Ovviamente tifavo sempre per le macchine rosse, per me da sempre un colore speciale, anche se non sapevo ancora dell’esistenza della Ferrari. Ripeto, sto vivendo il mio sogno da bambino.
LOI: Il tuo pilota preferito?
CL: Il mio idolo è sempre stato Ayrton Senna, da quello che ho potuto vedere dai documentari e parlando con gente che lo ha conosciuto, ho scoperto che era una persona speciale, non solo die- tro al volante, forse il migliore della storia, ma anche come essere umano. Sarà sempre un mito, e non solo per me.
LOI: Fammi la lista della tua scuderia e circuiti preferiti.
CL: Senna sicuramente, Prost, Niki Lauda, James Hunt, Michael Schumacher e... ci starebbe bene anche Hamilton. Monaco e Singapore i circuiti, proprio perché se fai un errore lo paghi subito.
LOI: Ultimamente si parla molto di salute mentale nello sport. Come mantieni la tua concentrazione?
CL: Anche se corro a 300 km all’ora sono un essere umano, alterno momenti bellissimi a momenti difficili, non sono un supereroe. Per massimizzare la mia concentrazione, anche se sono sempre stato bravo a gestire i momenti di tensione, faccio esercizi di respirazione, sin da ragazzo. Mi aiutano a rimanere calmo, fanno parte del lavoro per raggiungere un livello di concentrazione che mi aiuta a massimizzare il mio potenziale. Prepararsi alla corsa è il 90% del lavoro, devi pensare a tutto, dalle strategie al lavoro di team.
LOI: Visto che passi la maggior parte del tuo tempo in tuta da pilota, come ti piace vestirti nel tempo libero?
CL: Anche se non sembra, la moda mi piace tantissimo, è un modo per esprimermi senza parlare. Ho due tipi di stili, uno molto streetwear, causal, rilassato ma ricercato, e poi quello più classico, completo con giacca e pantalone elegante. Non amo molto le cra- vatte e le uso poco. Indosso spesso capi della nuova linea Ferrari, sono aerodinamici e i tessuti sono tecnici ma con un’aria di couture. E poi hanno il mio colore preferito, ormai dovresti sapere qual è.
LOI: Quando non corri, cosa fai?
CL: Sono un ragazzo normale, passo il tempo con gli amici. Sono Ricardo, Alex, Thomas, Guillaume, Nico, Hugo, e Joris. Sono lo zoccolo duro della mia giovinezza. Andiamo in spiaggia, al ristorante, giochiamo a calcetto, facciamo sport insieme perchè siamo tutti sportivi, anche se per me è difficile trovare tempo libero da passare con loro. Faccio cose normali, anche se la mia vita rimane diversa perchè mentre loro studiano, io vivo la mia passione. Amo le corse, amo la Ferrari, sono fortunato.
LOI: Giochi ai videogame di Formula 1?
CL: Gioco con i miei fratelli, è molto divertente perchè normalmente non parliamo mai di corse insieme, ma lo facciamo quando giochiamo. Durante il lockdown, con altri piloti, abbiamo organizzato delle sfide su Twitch, perchè volevamo intrattenere i nostri fan che non potevano venire a vederci correre. È stato un periodo duro per tutti, allo stesso tempo ho avuto l’occasione di poter fermarmi un attimo e vivere una vita più normale, in famiglia.
LOI: Il tuo momento preferito prima di una gara?
CL: Quando indosso il casco e tutti escono dalla corsia dei box, a quel punto sono solo con la mia macchina e mi sento bene. È come un nido, non provo alcuna sensazione, zero tensione, sono completamente rilassato in attesa della corsa.
GROOMING Claire Carmelina Gil
CREATIVE PRODUCTION SFB Creative
STYLIST ASSISTANT Federica Carnevali
LOCATION Le Cap Estel